Bonus del Governo: quali sono più utilizzati e quelli che deludono come il Superbonus 110%

- di: Redazione
 
Tra i vari bonus disponibili per incentivare la spesa durante la pandemia, il bonus per le auto a basse emissioni, il bonus per connessione a internet e il Cashback sono quelli che hanno maggiormente interessato i cittadini. Anche il bonus mobilità e il bonus baby-sitting sono stati utilizzati in misura significativa finora e possono essere considerate misure di successo. Gli altri bonus sono partiti meno rapidamente e non promettono bene, compresi il Superbonus del 110% sulle ristrutturazioni verdi e il bonus vacanze.

Emerge da uno dettagliato studio dell’Osservatorio Conti pubblici italiani, diretto da Carlo Cottarelli (nello specifico, l’indagine è stata condotta da Raffaela Palomba), che ha analizzato i bonus messi a disposizione dal Governo tra 2020 e 2021 (e in alcuni casi anche nel 2022) no per sostenere la domanda in un momento di pesante crisi.
Tra i bonus precedenti la pandemia, c’è l’Ecobonus per l’acquisto di veicoli a emissioni ridotte, introdotto nel 2019 e modificato e rifinanziato nel corso del 2020. Il totale delle risorse stanziate per il 2021 è pari a 732 milioni. Di queste risorse sono disponibili al 25 febbraio 473 milioni e sono state utilizzate per il 36 per cento. In particolare, le agevolazioni che più stanno interessando i consumatori sono quelle per acquisti di veicoli a zero emissioni non esclusivamente elettrici e di veicoli con emissioni comprese tra i 61 e i 135 g/km di CO2: i fondi per i primi sono terminati, mentre quelli per i secondi sono stati usati al 58 per cento. Di questo passo, è ragionevole aspettarsi che le risorse per il 2021 verranno impiegate totalmente.

Le risorse per il bonus per l’acquisto di connessioni internet con annesso pc o tablet, pari a 200 milioni, sono state utilizzate finora per 62 milioni (il 30 per cento delle risorse complessive), di cui 20 sono stati prenotati ma non ancora spesi. La misura è partita a novembre 2020, quindi ha prodotto tali risultati in tre mesi e mezzo e dovrebbe durare fino a esaurimento delle risorse e non oltre l’anno dall’introduzione.

Il Cashback è la misura introdotta allo scopo di incentivare la spesa se effettuata con pagamenti elettronici. Tra l’8 e il 31 dicembre 2020 si è svolta la fase sperimentale. Il primo semestre di Cashback vero e proprio ha avuto inizio il primo gennaio scorso e si concluderà il 30 giugno 2021. Le risorse stanziate per la fase sperimentale, pari a 227,9 milioni, sono state utilizzate quasi completamente, per 222,6 milioni di rimborsi a oltre 3,2 milioni di persone (su 5,8 milioni di iscritti).[3] Per quanto riguarda il 2021 e il primo semestre del 2022, le risorse a disposizione sono pari a circa 4 miliardi, egualmente ripartite per i tre semestri. Finora è stato utilizzato il 5,2 per cento delle risorse complessivamente disponibili. Il numero di iscritti è aumentato di 1,8 milioni in due mesi.

Il bonus mobilità, cioè quello per l’acquisto di biciclette, monopattini elettrici e altri mezzi di trasporto sostenibili, è stato finanziato con 215 milioni di euro. La prima tornata di richieste si è svolta il 3 novembre in un cosiddetto “’click-day’ che ha esaurito tutti i fondi messi a disposizione. In realtà, però, secondo un rapporto del Ministero dell’Ambiente del 15 dicembre 2020, sono stati spesi effettivamente 170 milioni in questa prima fase, poiché richieste per 44 milioni non sono state accettate per diversi motivi. Per la seconda fase, che è durata dal 14 gennaio al 15 febbraio, la legge di bilancio 2021 ha stanziato ulteriori 100 milioni di euro (che si aggiungono ai 45 inutilizzati nella prima fase). Rispetto alle risorse complessive, pari a 315 milioni, l’utilizzo è attualmente al 54 per cento.

Il bonus baby-sitting prevedeva la possibilità di richiedere, in alternativa al congedo parentale, un contributo per l’acquisto di servizi di baby-sitting o, dal decreto Rilancio in poi, per il pagamento delle rette di centri estivi. Le prestazioni dovevano essere eseguite entro il 31 agosto 2020 e le domande per l’accredito devono essere presentate entro il 28 febbraio 2021. Il numero di domande pervenute al 21 gennaio è pari a 1,3 milioni; ipotizzando un valore medio di 860 euro, la spesa complessiva ammonterebbe a circa 1,1 miliardi. L’utilizzo, quindi, sarebbe pari al 70 per cento dello stanziamento, pari a 1,6 miliardi.

Il bonus vacanze ha generato 1,89 milioni di richieste per un valore pari a 829,4 milioni di euro, 440 euro per bonus in media. I bonus già utilizzati sono pari a circa 335 milioni di euro (tenendo conto dell’importo medio di 440 euro) a fronte di 2,4 miliardi stanziati per il 2020 e il 2021. La misura, quindi, appare poco utilizzata rispetto a quanto preventivato: finora solo il 14 per cento delle risorse messe a disposizione è stato speso.

Il bonus tv, partito il 18 dicembre 2019, ha portato a un anno dalla sua introduzione all’acquisto di 300 mila dispositivi tra tv e decoder, per 15 milioni di euro erogati; dopo due mesi, al 16 febbraio, gli acquisti sono pari a 415mila, per un valore complessivo di 21 milioni. Visto l’incremento delle risorse previsto per il 2021 dalla recente legge di bilancio, le risorse complessive per il bonus tv sono pari a 251 milioni. La quota di risorse già utilizzate, quindi, è l’8,3 per cento.
Il Superbonus 110% riconosce un credito d’imposta per interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e ristrutturazione antisismica. I crediti d’imposta maturati dall’inizio del provvedimento (luglio 2020) fino all’8 febbraio ammontano a 340 milioni (2,3 per cento dei maggiori oneri previsti). La lentezza iniziale potrebbe essere in parte imputata alla minore spesa che ha caratterizzato i primi mesi in cui è diventata operativa; il ritmo delle richieste, infatti, è aumentato a inizio 2021: in un mese ci sono stati nuovi crediti d’imposta per 140 milioni. Ipotizzando che questo ritmo venga mantenuto fino a giugno 2022, l’utilizzo potenziale sarebbe del 19 per cento, comunque molto basso.
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