Bar e ristoranti: dal 1 giugno si potrà consumare anche al chiuso in tutta Italia

- di: Daniele Minuti
 
Con il conteggio dei decessi che tocca il minimo raggiunto dallo scorso ottobre (per il 30 maggio sono stati registrati 44 morti da Covid-19), l'Italia si avvicina a un nuovo passo verso le riaperture, forse uno dei più attesi, quantomeno simbolicamente.
Da martedì 1 giugno infatti sarà possibile tornare a consumare in bar e ristoranti anche al chiuso, in tutte le regioni che si trovano almeno in giallo (quindi l'intero paese), quando era possibile farlo solamente all'aperto dallo scorso 26 aprile. Sardegna, Friuli Venezia-Giulia e Molise anticiperanno a lunedì 31 maggio in quanto regioni in zona bianca, ma giorno più o giorno meno, si tratta di un sollievo per un settore messo in ginocchio dalla pandemia e dalle misure restrittive.

Stando alle nuove regole inoltre, non ci sarà più il limite di 4 commensali non conviventi che possono stare seduti allo stesso tavolo, grazie alle nuove disposizioni del decreto legge datato 18 maggio: il numero masso delle presenze andrà definito in base ai volumi di spazio e di ricambi d'aria del locale, con distanza però di almeno 1 metro fra i clienti di tavoli diversi. Sarà ancora obbligatorio indossare la mascherina quando non si è seduti al tavolo, con la prenotazione consigliata (e che permetta di mantenere le informazioni dei soggetti per almeno 14 giorni).

Roberto Calugi, direttore generale Fipe-Confcommercio, ha commentato: "Speriamo sia l'apertura definitiva, per non chiudere mai più ma bisogna fare attenzione perché se l'emergenza sanitaria sta scemando, i problemi economici del settore continuano. Su 300.000 locali in Italia, 22.000 hanno chiuso lo scorso anno per il lockdown seguiti da altri 20.000 nel 2021. Sono preoccupato per i centri storici delle nostre città dove si lavora ancora molto in smart working, cosa che penalizza bar e ristoranti, senza dimenticare la componente turistica che pesa per più di 8 miliardi di euro. Anche se ci sarà una ripresa del turismo nazionale, quello straniero rimarrà esiguo: nel 2019, bar e ristoranti fatturarono 90 miliardi di euro, 40 miliardi in più del 2020. In più bisogna fare i conti con la drammatica mancanza di personale, si fa fatica a trovare lavoratori sia in cucina che in sala, da una parte perché chi lavorava in questo campo è uscito dal settore trovando un altro lavoro, dall'altra perché c'è chi riceve sussidi di disoccupazione, come l’indennità di licenziamento o il reddito di cittadinanza, e quindi preferisce restar a casa".

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