Banca d’Italia: economia del Lazio nel primo semestre 2024 avanti piano

- di: Redazione
 

È uscito l’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’andamento congiunturale dell’economia del Lazio, riferita al primo semestre 2024, con anche le previsioni per i primi mesi del 2025. Questi i contenuti essenziali.

Il quadro macroeconomico del Lazio

Nei primi sei mesi dell’anno in corso l’attività economica nel Lazio è cresciuta, anche se in misura contenuta: l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) della Banca d’Italia segnala un aumento dello 0,4 per cento sullo stesso periodo dell’anno precedente. Il dato è in linea con la media nazionale e inferiore a quello del primo semestre del 2023. Dopo un incremento modesto nel primo trimestre dell’anno in corso, la dinamica è stata più intensa nei mesi primaverili. I livelli di attività in regione hanno risentito del calo dei consumi e dell’indebolimento degli investimenti privati, a fronte di un aumento della spesa in opere pubbliche e di un recupero della domanda estera”.

Così il report di Bankitalia.

I settori e le imprese

Il settore dei servizi ha continuato a crescere, pur mostrando segnali di rallentamento. L’andamento è risultato positivo nei comparti legati al turismo. Il calo dei consumi ha frenato i livelli di attività, incidendo soprattutto sul commercio.

Anche le costruzioni hanno registrato un indebolimento, risentendo della riduzione degli incentivi all’edilizia residenziale; le opere pubbliche hanno invece beneficiato dei lavori legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e al Giubileo 2025.

Dopo le difficoltà dell’anno precedente, nell’industria sono emersi segnali di ripresa: le esportazioni hanno registrato un aumento significativo, trainate dalla farmaceutica; si sono invece acuite le difficoltà del settore degli autoveicoli. Le condizioni economiche e finanziarie del settore produttivo sono rimaste favorevoli, con una liquidità ancora abbondante. Il credito bancario è diminuito, condizionato soprattutto dalla debolezza della domanda per investimenti, pur in presenza di un lieve calo dei tassi di interesse. La qualità del credito ha mostrato un peggioramento, riconducibile principalmente alle accresciute difficoltà dell’indotto del settore automobilistico.

Il mercato del lavoro e le famiglie

L’occupazione ha continuato a crescere, sebbene a un ritmo inferiore rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente e alla media nazionale; anche le ore lavorate sono aumentate. Le nuove posizioni di lavoro dipendente sono state per circa la metà di natura temporanea, in linea con quanto si era verificato nel corso dell’anno precedente. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile. La dinamica del mercato del lavoro ha sostenuto la crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici.

È aumentato anche il potere di acquisto, che ha beneficiato dell’andamento del tasso di inflazione, sensibilmente calato a partire dagli ultimi mesi dello scorso anno. I consumi sul territorio regionale sono tuttavia diminuiti. L’atteggiamento di cautela delle famiglie ha contenuto la propensione a indebitarsi e contribuito a incrementare il risparmio: i prestiti alle famiglie sono aumentati molto debolmente mentre sono cresciuti in misura sostenuta i titoli in deposito presso le banche.

Tendenze recenti e previsioni

Gli indicatori disponibili suggeriscono che la crescita sia proseguita anche nei mesi estivi dell’anno in corso, sebbene a ritmi ancora molto contenuti. Le aspettative formulate dagli operatori per l’ultimo trimestre del 2024 e il primo del 2025 appaiono improntate alla cautela, con un fatturato previsto sostanzialmente stabile. Gli investimenti tornerebbero a crescere nel 2025, anche per effetto degli incentivi del piano Transizione 5.0. Sulle prospettive future gravano i timori legati alle tensioni geopolitiche internazionali e alla connessa frammentazione del commercio globale.

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