Banca Ifis e l’arte per tutti, tra tecnologia e valorizzazione

- di: Redazione
 

FOTO: Igor Mitoraj, Ikaro e Ikaria | © Andrea Garuti

L’ultimo progetto in ordine di tempo che conferma l’impegno di Banca Ifis nel campo dell’arte abita i raffinati spazi della cinquecentesca Villa Fürstenberg di Mestre (Venezia), con la sua architettura in stile palladiano. Il Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis è un viaggio fuori dal tempo nella scultura contemporanea, un itinerario emozionante e inclusivo tra bellezza e natura.

Questa esposizione permanente di sculture monumentali, destinata a crescere arricchendosi ogni anno, nata per volontà del presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, aperta al pubblico dallo scorso 28 aprile, è l’ultimo progetto in ordine di tempo che conferma l’impegno del gruppo bancario nel campo dell’arte.

Dalla valorizzazione della collezione d’arte all’interno del Parco al restauro di Palazzo San Pantalon, fino al progetto di recupero dell’opera di Banksy, sulla facciata dell’edificio veneziano, l’impegno di Banca Ifis è a sostegno della bellezza.

Valorizzare la cultura: l’impegno di Banca Ifis

Fortemente voluto e ideato da Ernesto Fürstenberg Fassio, il progetto “Ifis art”, lanciato nel contesto di Biennale Arte 2024 di Venezia, raccoglie tutte le iniziative realizzate dalla Banca per valorizzare l’arte, la cultura, la creatività contemporanea. Questo progetto inedito punta a “democratizzare” l’arte, rendendola sempre più accessibile e fruibile anche da parte di un pubblico meno avvezzo alla materia attraverso nuovi canali digitali per favorire lo sviluppo di partnership pubblico-private, supportare i giovani, i territori, le comunità.

Il “Parco Internazionale di Scultura di Banca Ifis”: una passeggiata nel contemporaneo

Immerso tra gli oltre 22 ettari di giardino che avvolgono Villa Fürstenberg, il Parco Internazionale di Scultura accoglie i visitatori con 23 opere plastiche di dodici maestri della scultura contemporanea, italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert, Giuseppe Penone e Nico Vascellari.

Concepito per portare la scultura contemporanea fuori dai tradizionali contenitori dell’arte, inserendola in un contesto naturale, il Parco invita a “perdersi” tra le opere d’arte, sin dall’ingresso in villa dove il Teseo screpolato (2011) di Igor Mitoraj accoglie il pubblico.

Un museo gratuito a cielo aperto

Animato da un ricco programma di iniziative, tra workshop e giornate di studio collegate all’arte e all’ecosistema economico-culturale, il Parco sarà visibile gratuitamente ogni domenica (escluse le festività), dalle 10 alle 19.

Grazie all’innovativa app dedicata “Ifis art” - fruibile da web e da mobile - il racconto delle singole opere si arricchisce con contenuti video inediti, storytelling e interviste agli artisti.

Oltre a rendere possibili le prenotazioni, l’app permetterà di visualizzare la mappa con le opere e i punti di interesse storico-naturalistico, di passeggiare ascoltando l’audioguida dei curatori Giulia Abate e Cesare Biasini e di rimanere aggiornati sulle iniziative del Parco e sulle azioni promosse da Banca Ifis nel campo dell’arte e della cultura.

L’impegno per Venezia: dal restauro di Banksy alla valorizzazione di Palazzo San Pantalon

Banca Ifis ha a cuore anche Venezia e il suo patrimonio artistico. La Banca ha da poco acquistato Palazzo San Pantalon, un’elegante dimora del XVII secolo nel Sestiere di Santa Croce, che accoglie sulla facciata l’opera Migrant Child dell’artista Banksy, la cui paternità è stata ufficialmente riconosciuta dallo street artist misterioso.

Il disegno, apparso sulla facciata di Palazzo San Pantalon la notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, ritrae un bambino con indosso un giubbotto di salvataggio che si alza in piedi, mentre le gambe restano immerse nell’acqua del canale. Con quest’opera lo street artist denuncia le migrazioni irregolari nel Mar Mediterraneo, uno dei più intensi drammi della nostra società.

A distanza di cinque anni dalla sua realizzazione, l’opera si presentava deteriorata a causa degli effetti di umidità, acqua alta e salsedine. Tra i progetti più significativi di Ifis art si inserisce quindi il suo recupero e restauro.

“Nella sua evidente unicità - spiega Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis - l’opera-manifesto impone una valutazione morale sui temi dell’immigrazione, dei diritti universali dell’uomo e delle garanzie di sicurezza che evocano, come un monito, la speranza e la pace. Banksy impone una riflessione sul concetto di umanesimo, in rapporto con la responsabilità di una società evoluta, e mai indifferente. Per questo motivo Banca Ifis vuole dare al più presto il via ai lavori di restauro dell’immobile per restituirlo a Venezia in una nuova veste, in cui i giovani artisti della street art potranno esporre le proprie idee ed opere d’arte”.

Banca Ifis si impegna adesso a restaurare l’intero immobile per valorizzarne gli spazi interni ed esterni e ripristinarne la bellezza originaria, rendendolo nuovamente fruibile alla cittadinanza e trasformandolo, a partire dal 2025, in uno spazio espositivo dedicato soprattutto agli artisti più giovani, italiani e internazionali, e aperto alla comunità veneziana.

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