Banca Ifis: "2023 anno record per l'Economia italiana della bellezza (595 miliardi)"

- di: Redazione
 

La nuova edizione di “Economia della Bellezza”, piattaforma progettuale di Banca Ifis che mira a promuovere quel comparto trasversale del tessuto imprenditoriale nazionale che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy valorizzando il bello e il saper fare artigiano, evidenzia una crescita del settore nello scorso anno. 

Banca Ifis: "2023 anno record per l'Economia italiana della bellezza (595 miliardi)"

L'economia italiana della bellezza vale infatti 595 miliardi di euro (+19%), generando il 29,2% dell'intero Prodotto Interno Lordo (+3% sul 2022, +5% sul 2021). Numeri raggiunti grazie a un indotto da oltre 346.000 imprese che la Banca ha suddiviso in tre ambiti: le imprese del turismo culturale e paesaggistico, imprese “design-driven” attive nei settori per esempio dell’Agricoltura, dell’Automotive, della Moda, del Sistema Casa e della Cosmetica, e imprese “purpose-driven”, che si contraddistinguono per il loro modo etico e responsabile di fare impresa.

Sui 5 mercati di riferimento per l'export italiano (Cina, Regno Unito, Stati Uniti d’America, Germania e Francia) ben il 92% degli intervistati si dichiara disposto a pagare di più per acquistare prodotti che siano certificati Made in Italy. Stando alle risposte, i motivi di questa disponibilità sono sostanzialmente tre: alta qualità, attenzione ai dettagli e design ricercato.

Capitolo innovazione: per l’81% degli imprenditori interpellati dall’analisi di Banca Ifis, la tecnologia rappresenta un fattore imprescindibile, in grado di incrementare la velocità di produzione, la sicurezza sui luoghi di lavoro, migliorare la gestione della supply chain e ridurre costi e consumi.

Continua intanto a crescere valore del soft power italiano, stabilmente al nono posto del Global Soft Power Index redatto annualmente da Brand Finance. Il primato, invece, l’Italia se lo prende nell’ambito delle competenze. Sempre secondo la ricerca di Banca Ifis, ben il 76% dei consumatori dei principali mercati dell'export italiano sarebbe disponibile a spendere di più per i prodotti Made in Italy per via della riconosciuta competenza e del “know-how” in ambito artigiano. Un primato che sottolinea, ancora una volta, lo straordinario appeal della nostra industria, riconosciuta globalmente per l’elevato livello di personalizzazione e qualità dei prodotti. 

Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis (nella foto), ha commentato: “Il progetto Economia della Bellezza è nato quattro anni fa con un’ambizione: costruire una piattaforma per valorizzare il patrimonio italiano di Bellezza. Un patrimonio che si esprime – come in nessun altro Paese al mondo – anche nell’industria e che l’Italia ha saputo esaltare trasformando arte, cultura, paesaggio ed eticità in valore economico. Questo valore economico, nel 2023, è aumentato, sia in termini assoluti sia nel contributo al sistema Italia, arrivando a 595 miliardi di euro e sfiorando il 30% del valore complessivo del Prodotto Interno Lordo italiano. La Bellezza è una caratteristica distintiva e universalmente riconosciuta che consente ai nostri prodotti di essere più competitivi e più resilienti, come dimostra la ricerca internazionale condotta dall’Ufficio Studi della nostra Banca. Qualità, tradizione e personalizzazione sono gli elementi distintivi dei manufatti Made in Italy e la garanzia di un’esperienza di acquisto memorabile. Per questo, l’edizione 2024 di Economia della Bellezza si focalizza sul tema del “saper fare” e sulla creatività dei Maestri d’Arte, vero motore di questa ricchezza tutta italiana fatta di persone e tradizioni tramandate di generazione in generazione. Con la sua capacità di produrre occasioni di collaborazione virtuose tra soggetti pubblici e privati, come dimostra anche la nostra collaborazione con la Biennale di Venezia, Banca Ifis intensificherà nei prossimi anni il proprio impegno per sostenere le imprese della Bellezza. Perché la Bellezza è valore e valori”.

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