La crisi alimentare accelera
Oltre 300mila bambini nella Striscia di Gaza sono oggi a rischio di malnutrizione acuta grave, un balzo drammatico che rappresenta uno dei peggiori declini nutrizionali degli ultimi anni. Nel frattempo appena l’1,5 % dei terreni coltivabili risulta ancora accessibile e integro, segnale del collasso quasi totale della produzione agricola locale.
I dati più recenti: fame conclamata e bambini sull’orlo della morte
L’intera popolazione di Gaza si trova in condizioni critiche: 1 milione di persone in fase 4 (emergenza) e 470 000 in fase 5 (catastrofe). La fame è in atto, sebbene la dichiarazione formale sia ostacolata dalla scarsità di dati affidabili.
Malnutrizione infantile: numeri da brivido
A luglio 2025 sono stati registrati quasi 12 000 bambini sotto i cinque anni affetti da malnutrizione acuta: è il dato mensile più alto finora. Le ospedalizzazioni per malnutrizione sono quasi raddoppiate da 6 344 a 11 877 tra giugno e luglio. Un terzo della popolazione passa giorni senza cibo e oltre 500 000 persone sono sull’orlo della fame.
Un sistema agricolo distrutto
Un’analisi aggiornata indica che circa l’86 % dei terreni agricoli è stato danneggiato e solo 232 ettari (pari a circa 1,5 %) restano coltivabili e raggiungibili. Il quadro riflette una distruzione sistematica delle basi alimentari di Gaza e rende impossibile contare sulla produzione interna nell’immediato.
Le vite che scivolano via: testimonianze che straziano
La storia di Ibrahim al-Najjar, padre che ha perso il figlio di cinque anni per malnutrizione nel 2024, racconta la disperazione di chi oggi lotta per nutrire gli altri bambini mentre ospedali e mense sono al limite. L’esperto di carestie Alex de Waal richiama alla concretezza degli interventi: “non basta portare cibo, servono cure specializzate per i bambini; altrimenti si lotta invano”.
Perdita di vite innocenti
Il territorio è assediato, i campi distrutti, i bambini affamati. Il dramma non è solo nei numeri: è nella perdita di vite innocenti, in un futuro spezzato. Occorre un intervento urgente, coordinato, umano: aprire corridoi sicuri, rafforzare le strutture sanitarie, ripristinare — almeno in parte — la produzione locale. Gaza non può morire di fame: è il momento di agire prima che sia troppo tardi.