Assolombarda, AI e competenze “green” le professioni del futuro

- di: Barbara Leone
 
Il mercato del lavoro sta subendo una trasformazione profonda, guidata da grandi  trend come digitalizzazione, globalizzazione, invecchiamento della popolazione, mismatch delle  competenze, formazione continua, transizione verso un'economia verde. Cambiamenti che, accelerati  dalla pandemia e dalle politiche di sostegno europeo come il NextGen EU, hanno implicazioni significative  per lavoratori, per le imprese e i policy maker.  Assolombarda, in tal senso, ha presentato, oggi, una ricerca sulle professioni del futuro. Lo studio è stato  condotto da Emilio Colombo, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con il  Centro Studi dell’Associazione. Oggetto di analisi sono gli Online Job Advertisements, ovvero le offerte  postate sui siti web, che forniscono uno spaccato delle skill e delle competenze richieste per ogni  occupazione. Il rapporto analizza il mercato del lavoro lombardo, focalizzandosi su intelligenza artificiale,  lavoro a distanza e competenze green.

Assolombarda, AI e competenze “green” le professioni del futuro

“Con questa ricerca abbiamo voluto fotografare l’evoluzione delle professioni legata all’adozione delle  tecnologie digitali per evidenziare come lo sviluppo di programmi di upskilling e reskilling delle persone siano  fondamentali per la competitività aziendale - ha dichiarato Monica Poggio, vicepresidente di Assolombarda  per l’Università, Ricerca e Capitale umano -. Le imprese hanno di fronte a sé sfide senza precedenti e, come  sistema Paese, siamo chiamati ad agire con una strategia di lungo periodo per consentire loro di governare  il cambiamento in atto: penso, in particolare, alla gestione della twin transition e anche al conseguente  adeguamento delle competenze. Assolombarda è consapevole di questo scenario e svolge un ruolo di  facilitatrice per le imprese, supportandole nella formazione delle proprie risorse e facendo “da ponte” con il  sistema educativo per la costruzione delle competenze del futuro”.

Dal 2013 al 2023, il numero di annunci di lavoro online (OJA) in Lombardia è cresciuto significativamente,  evidenziando una notevole dinamicità del mercato del lavoro, con quasi 800 mila annunci nel 2023. Nonostante lo shock pandemico abbia in qualche modo congelato alcune tipologie di richieste, la  Lombardia ha mostrato una rapida ripresa rispetto al resto d'Italia. Le OJA evidenziano una predominanza  di professioni altamente qualificate, specialmente a Milano, mentre nelle province di Pavia, Lodi e Monza  prevalgono le professioni tecniche.  Tra il 2019 e il 2023 si nota una crescita delle professioni a minore qualifica, segnale di una progressiva  polarizzazione del mercato del lavoro. Mediamente il 40% degli annunci si riferisce a occupazioni,  prevalentemente High Skill, caratterizzate da un elevato grado di esposizione alla AI. Il 36% degli annunci  si riferisce invece e professioni prevalentemente low skill, e a occupazioni meno esposte alla AI.  L'intelligenza artificiale sta rapidamente trasformando il mercato del lavoro, ridefinendo settori, ruoli e la  natura del lavoro stesso. L'AI automatizza compiti ripetitivi e standardizzati, sostituendo lavori nei settori  della produzione, logistica e servizi. Tuttavia, l'AI crea anche nuove opportunità lavorative, aumentando la  domanda di competenze specializzate come data scientist e ingegneri di machine learning. L'AI non solo  diventa parte integrante del lavoro, ma ridefinisce le competenze richieste: in particolare richiede  competenze tecniche avanzate e abilità umane non replicabili come creatività e pensiero critico. L’impatto  sul mercato del lavoro nella provincia di Milano può essere rilevante: secondo l'analisi degli Online Job  Advertisements (OJA), infatti, le professioni più ricercate sono quelle altamente qualificate, soprattutto  intellettuali e scientifiche. Ovvero, secondo studi recenti, le più esposte all'AI. 

Il mercato del lavoro post-pandemico è caratterizzato dalla crescente diffusione del lavoro a distanza, che  ridefinisce l'organizzazione aziendale e le interazioni sociali. La produttività derivante dal lavoro remoto  varia tra aumenti e cali, influenzati dalla qualità delle infrastrutture tecnologiche e delle pratiche aziendali. Studi OECD indicano un livello ottimale di lavoro da remoto di 2-3 giorni a settimana, bilanciando benefici  e costi. Tuttavia, il modello "ibrido" richiede coordinamento e investimenti in competenze trasversali e  tecnologiche. Questa tendenza si scontra con l'importanza crescente delle soft skills, evidenziando la  necessità di adattare le competenze al lavoro remoto e all'integrazione dell'AI. Misurando l'impatto del  lavoro remoto e delle interazioni sociali, emerge una correlazione positiva tra la remotizzazione e l'intensità  delle relazioni interpersonali, che richiede la trasformazione delle competenze nel mercato del lavoro. Il mercato del lavoro lombardo post-pandemico si caratterizza anche per la crescente attenzione delle  occupazioni green, in linea con gli obiettivi della transizione verde dell'UE. Tradizionalmente, i green jobs  vengono identificati basandosi sulle caratteristiche della professione, ma lo studio dell’Università Cattolica  utilizza un approccio che va ad analizzare le offerte di lavoro direttamente per la presenza di green skills.  Questo approccio offre una prospettiva più dettagliata sulla richiesta effettiva di competenze green nel  mercato del lavoro. I dati mostrano una bassa incidenza delle OJA green, indicando che il mercato  potrebbe non considerare ancora cruciali alcune competenze green specifiche. L’incidenza degli annunci  mostra infatti un dato molto basso, intorno al 2% in media, con punte del 4-5% solo nelle professioni  dirigenziali. Le competenze green più richieste tendono ad essere generiche, ricadendo semplicemente  sotto il cappello "sostenibilità", spesso associate a ruoli direttivi e manageriali. Questi risultati possono  dipendere dalla presenza di competenze implicite in molte professioni green, ma è innegabile il livello  ancora limitato di consapevolezza e richiesta specifica di competenze green nei processi di assunzione. L'analisi evidenzia altresì un aumento significativo delle nuove competenze, principalmente di natura  sociale e comunicativa, sottolineando l'importanza delle skill trasversali. Se le competenze pratico manuali sono più comuni nelle professioni a medio-bassa qualifica, le competenze digitali sono richieste  in tutti i gruppi professionali e solo il livello – avanzato o di base – differenzia le professioni più qualificate  dalle meno qualificate. In generale, le determinanti del cambiamento sono le skill digitali nelle professioni  qualificate, le skill sociali nelle professioni intermedie e le skill manuali nelle professioni tecniche a bassa  qualifica.

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