Da Monet alla nuova Venere degli stracci di Pistoletto, l’arte del weekend è a colori

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: La nuova Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto

Una Venere per la rinascita

A piazza Municipio, a Napoli, la Venere degli stracci risorge, come l’Araba fenice, dalle ceneri del rogo che lo scorso luglio ne aveva divorato gli abiti.

Simbolo di resistenza, di speranza e di rinascita, la celebre opera di Michelangelo Pistoletto, reinstallata nella città per la quale era stata realizzata, sarà esposta in piazza Municipio per tre mesi, per poi essere spostata, molto probabilmente nella Chiesa di S. Pietro ad Aram.

Dopo l'incendio che aveva colpito la prima installazione, il protagonista dell’arte povera aveva manifestato la volontà di ricostruire la scultura donandola alla città.

L’ associazione Altra Napoli aveva lanciato una campagna di crowdfunding - Ricostruiamola! - accolta con favore da Comune e cittadini.

Tuttavia, dopo la decisione dell’artista, i fondi ricavati dalla campagna di crowdfunding sono stati destinati all'associazione "La Scintilla" - che opera per la tutela, l'accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva - e alla Cooperativa Sociale "Lazzarelle", impegnata nel recupero delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento.

La nuova Venere rafforza così la vocazione di Napoli al contemporaneo, mostrando come l’arte contemporanea sia determinante nelle città grazie a forme originali di rigenerazione urbana capaci di coinvolgere la comunità intera.

Roma omaggia Carla Accardi

Sessantotto anni di carriera di Carla Accardi si raccontano a Roma attraverso un’antologica, a Palazzo delle Esposizioni, che abbraccia un centinaio di opere.

Protagonista per oltre mezzo secolo della cultura visiva italiana e internazionale, l’artista di Trapani ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di nuovi modi di concepire l’opera d’arte. L’astrattismo dell’immediato dopoguerra lascia il posto all’informale, l’arte segnata dalle istanze del femminismo cede alla rinnovata joie de vivre che esplode dai dipinti negli anni Ottanta e dai grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila.

Cento opere, realizzate tra il 1946 e il 2014, accolgono i visitatori in un universo di colori e segni dove la “scrittura espositiva” dell’artista restituisce l’estrema libertà con la quale Accardi concepì il rapporto tra opera e spazio, scardinando convenzioni e inaugurando nuove pratiche.

Provate ad addentrarvi all’interno di una delle Tende - vernice su sicofoil e struttura in plexiglass - per un viaggio intimo tra i linguaggi dell’artista.

Monet superstar a Padova

C’è il Ritratto di Michel Monet con berretto a pompon (1880) e c’è Il treno nella neve. La locomotiva (1875). E poi tutte le opere di grandi dimensioni come le eteree Ninfee (1917-1920) e i Glicini evanescenti (1919-1920).

Siamo al Centro Culturale Altinate/San Gaetano di Padova dove una mostra rende omaggio a Claude Monet.

A 150 anni dalla prima esposizione a Parigi che sancì la nascita del movimento Impressionista nel 1874, Arthemisia, con il Comune di Padova e il Musée Marmottan Monet, invita ad assaporare un racconto emozionante attraverso oltre 50 capolavori arricchiti da sale spettacolari, video, testimonianze, atmosfere magiche.

Frutto della generosa donazione fatta dal figlio Michel Monet nel 1966, il Musée Marmottan Monet di Parigi custodisce la più grande e importante collezione di dipinti dell'artista francese.

Si tratta dei lavori ai quali il pittore teneva maggiormente, le “sue” opere custodite gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, e dalle quali non ha mai voluto separarsi.

La mostra è quindi anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima.

Al via il Brescia Photo Festival, sulle orme dei “Testimoni”

Dall’8 marzo Brescia sarà la capitale della fotografia grazie al Brescia Photo Festival, l’evento promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, che porterà nei luoghi espositivi più prestigiosi della città e della provincia un ampio calendario di mostre. Protagonisti saranno alcuni dei nomi più importanti della fotografia italiana contemporanea.

Testimoni è il titolo scelto per la settima edizione, a sottolineare la capacità dei fotografi di documentare il presente favorendo la lettura della nostra storia tramite il racconto fatto dagli artisti, traducendolo in opera d’arte che supera i confini del mezzo fotografico.

Dalla monografica dedicata a Franco Fontana, ospitata al Museo di Santa Giulia, al percorso dal titolo Maurizio Galimberti. Brescia, Piazza Loggia 1974, dalla mostra di Massimo Sestini, che racconta l’Italia attraverso le proprie immagini aeree, ai progetti antologici sulla fotografia italiana del MO.CA – Centro per le Nuove Culture, il Brescia Photo Festival sarà caratterizzato da numerose iniziative che si estenderanno anche fuori dai confini della città abbracciando anche il Lago d’Iseo e il lago di Garda.

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