Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia, Allestimento | Foto: © Marino Festuccia
De Nittis in mostra a Milano
La straordinaria avventura pittorica di Giuseppe De Nittis, interrotta dalla prematura morte a soli 38 anni, va in scena a Milano.
Per la prima volta Palazzo Reale celebra in una monografica, in corso fino al 30 giugno, il talento del pittore verista attraverso 90 dipinti, tra oli e pastelli, in prestito dalle principali collezioni pubbliche e private, italiane e straniere, dal Musée d’Orsay e dal Petit Palais di Parigi e agli Uffizi di Firenze. A sedurre il pubblico è soprattutto lo straordinario nucleo di opere conservate alla GAM di Milano e una selezione dalla Pinacoteca di Barletta, intitolata al pittore, frutto del lascito testamentario della vedova Leontine De Nittis.
Nel percorso intitolato De Nittis. Pittore della vita moderna i visitatori ritrovano la statura internazionale di un pittore che è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi, reggendo il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti, con i quali ha condiviso l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della pittura.
Roma omaggia Giacomo Matteotti
A cento anni dalla morte Roma ricorda l’uomo e il politico Giacomo Matteotti con una interessante mostra in corso fino al 16 giugno al Museo di Roma a Palazzo Braschi.
L’esposizione Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia ripercorre la carriera del leader socialista, deputato e segretario del Partito Socialista Unitario (Psu), dalla giovinezza all’affermazione nazionale, dalle battaglie per la democrazia all’opposizione al fascismo, fino al brutale omicidio perpetrato dal regime di Mussolini.
Curato da Mauro Canali con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia, il percorso espositivo si avvale di prestiti di Fondazione Pietro Nenni, Archivio di Stato di Roma, Archivio Centrale dello Stato, Archivio Storico della Camera dei Deputati, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Accademia dei Concordi, Archivio Marco Steiner.
Documenti originali, tra i quali gli atti istruttori e giudiziari mai mostrati in precedenza, e ancora manoscritti, fotografie, oggetti, libri d’epoca, articoli di giornali e riviste, filmati e documentari, raccontano in quattro sezioni il leader politico, tra i padri della nostra democrazia.
L’estasi di santa Rosalia in mostra a Palermo
I grandi maestri del pennello raccontano santa Rosalia. Accade a Palermo, dove la patrona della città viene omaggiata da una mostra in corso fino al 19 maggio presso la Pinacoteca di Villa Zito.
A 400 anni dal ritrovamento delle spoglie della santa, la Fondazione Sicilia presenta la mostra Le estasi di Santa Rosalia. Antoon van Dyck, Pietro Novelli, Mattia Preti, Luca Giordano, a cura di Maria Concetta Di Natale.
Tra i lavori esposti anche un rarissimo esemplare della raccolta di incisioni realizzate nel 1629 da Philips de Mallery su disegni di Antoon Van Dyck, S. Rosaliae Virginis Panormitanae Pestis Patronæ iconibus expressa, individuato da Maria Concetta Di Natale e Sergio Intorre nel fondo antico della Biblioteca della Fondazione Sicilia durante le ricerche scientifiche propedeutiche al progetto espositivo.
I visitatori avranno modo di apprezzare alcuni dei più straordinari capolavori della storia dell’arte moderna europea dedicati alla rappresentazione della patrona di Palermo, arrivati dal Museo del Prado e dalla Real Academia des Bellas Artes de San Fernando di Madrid, dall’Archivio Diocesano dell’Arcidiocesi di Malta, dal Museo Diocesano di Palermo, dal Palazzo Reale di Palermo - Fondazione Federico II. I prestiti mostrano la speciale vitalità iconografica dedicata alla Santa già a partire dal 1624.
A Trieste brilla Van Gogh
Ci sono le opere più iconiche come L'Arlesiana (da Gauguin), Ritratto di uomo (Ritratto di Joseph-Michel Ginoux), “Il Seminatore” e Il Giardiniere. E ci sono i due ritratti dei coniugi Ginoux, realizzati nel 1890, conservati rispettivamente l'uno presso il Kröller-Müller Museum di Otterlo e la Galleria Nazionale di Roma, ricongiunti per la prima volta.
Van Gogh è protagonista a Trieste con una grande mostra al Museo Revoltella organizzata con il Comune di Trieste, in collaborazione con il Museo Kröller-Müller di Otterlo e l’eccezionale presenza della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma.
Il percorso, a cura di Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, presenta oltre 50 capolavori del pittore, arricchiti da ampi apparati didattici, video, sale emozionanti e scenografiche.
Il pennello dei girasoli si racconta attraverso un itinerario cronologico, dai celebri disegni dedicati al tema dei seminatori, dei raccoglitori di patate, dei boscaioli e delle contadine, al soggiorno parigino tra il 1886 e il 1888.
L’immersione nella luce e nel calore del sud lascia il posto all’esilio volontario nella primavera del 1889 nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Mausole, nei pressi di Saint Remy, e ancora agli ultimi tre mesi trascorsi a Auvers-sur-Oise, prima che il maestro ponesse fine alla sua tormentata esistenza.