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Armani, maxi multa da 3,5 milioni dall'Antitrust

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Armani, maxi multa da 3,5 milioni dall'Antitrust

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato il gruppo Armani con una multa da 3,5 milioni di euro. La contestazione riguarda presunte pratiche commerciali scorrette collegate alle dichiarazioni di responsabilità sociale e sostenibilità diffuse dall’azienda.

Armani, maxi multa da 3,5 milioni dall'Antitrust

Secondo l’Antitrust, il gruppo avrebbe diffuso messaggi “non veritieri” circa il rispetto di standard etici e sociali nella produzione di borse e accessori in pelle. L’Autorità sostiene che, in base alle verifiche effettuate, presso alcuni fornitori e subfornitori sarebbero emerse condizioni di lavoro “non coerenti” con le dichiarazioni pubbliche.

Il provvedimento parla di “informazioni ingannevoli” che avrebbero potuto influenzare le scelte dei consumatori. Per l’Antitrust, le promesse di sostenibilità e responsabilità sociale non troverebbero riscontro completo nelle pratiche operative della catena produttiva.

La replica dell’azienda
Armani, in una nota ufficiale, definisce la decisione “sorprendente e ingiusta” e annuncia che impugnerà la multa davanti al Tar. “Il gruppo ha sempre operato con la massima correttezza e trasparenza nei confronti di consumatori, mercato e stakeholder – si legge nel comunicato – come dimostra la storia stessa dell’azienda”.

La maison esprime “amarezza e stupore” per le conclusioni dell’Autorità e ribadisce la convinzione di aver rispettato le regole. La strategia legale è già tracciata: ricorso al Tribunale amministrativo, con l’obiettivo di ribaltare la sanzione.

Il nodo della filiera
Il cuore della contestazione riguarda i rapporti tra la casa di moda e le aziende terze a cui è affidata parte della produzione. L’Antitrust sottolinea che proprio in quei passaggi della filiera sarebbero emerse condizioni lavorative non conformi agli standard dichiarati.

Il tema è cruciale per il settore moda, che da anni si confronta con la questione della tracciabilità e della trasparenza. La distanza tra i messaggi promozionali e le condizioni reali dei laboratori esterni è il punto su cui si gioca la partita legale.

Impatto e prospettive
La multa rappresenta una delle più rilevanti inflitte nel comparto moda in Italia. Non incide direttamente sul bilancio del gruppo, ma tocca l’immagine di un marchio globale legato a valori di eleganza e prestigio.

Per Armani si apre una fase delicata. Il ricorso al Tar sarà il primo banco di prova. Nel frattempo, l’azienda continua a rivendicare la propria correttezza e la coerenza con i principi dichiarati.

Il contesto
L’azione dell’Antitrust si inserisce in un filone più ampio, che riguarda il controllo delle dichiarazioni di responsabilità sociale delle grandi aziende. In tempi di crescente attenzione ai temi etici e ambientali, le Autorità di vigilanza intensificano i controlli contro il cosiddetto “greenwashing”.

Armani diventa così il caso simbolo di una tensione tra comunicazione e verifica, tra immagine e realtà produttiva. Una vicenda che ora si sposta nelle aule giudiziarie.

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