Argentina, la ricetta Milei sta avendo successo o è già un fallimento?

- di: Bruno Coletta
 
Javier Milei (nella foto), presidente argentino e figura simbolo del libertarismo economico, ha scosso profondamente l’economia del suo Paese con un’agenda di riforme radicali. Promettendo di portare stabilità e crescita in un contesto segnato da decenni di crisi economica, le sue politiche hanno diviso il Paese e acceso un dibattito internazionale.

Un’economia secondo Milei
Milei si definisce un “economista libertario”, ispirato dai principi della Scuola Austriaca, rappresentata da pensatori come Ludwig von Mises e Friedrich Hayek. Il suo approccio promuove un mercato totalmente libero e un ruolo statale drasticamente ridotto. “Lo Stato è il principale nemico del progresso,” ha affermato recentemente. “Solo eliminando le sue interferenze possiamo liberare il vero potenziale degli individui.
Tra le sue proposte più controverse spiccano la dollarizzazione dell’economia, l’abolizione della banca centrale e tagli senza precedenti alla spesa pubblica. Obiettivo dichiarato: domare l’inflazione galoppante e rafforzare il peso argentino, oggi drammaticamente svalutato.

Progressi concreti: inflazione sotto controllo e fiducia degli investitori
Dopo il suo insediamento nel dicembre 2023, Milei ha avviato una serie di riforme che, seppur controverse, hanno prodotto risultati iniziali significativi. Nei primi sei mesi del 2024 l'inflazione è scesa sotto il 100%, un traguardo raggiunto grazie a una stretta monetaria e alla riduzione del deficit fiscale. Parallelamente, il settore privato ha beneficiato di incentivi fiscali e di una semplificazione delle normative.
L'Argentina sta dimostrando di poter risorgere,” ha dichiarato Milei in un intervento al Congresso. “La dollarizzazione non è solo una scelta strategica, ma una via verso una stabilità mai sperimentata prima.”
Anche gli investitori stranieri, attratti da un contesto meno regolamentato e dalla promessa di stabilità monetaria, stanno iniziando a vedere l'Argentina come una nuova opportunità.

Le critiche: povertà in crescita e squilibri sociali
Nonostante i successi iniziali, le riforme di Milei hanno suscitato una forte opposizione. Il movimento peronista, pilastro della politica argentina, ha criticato aspramente le sue politiche di austerità. Cristina Fernández de Kirchner, figura di spicco del peronismo, ha dichiarato: “Le riforme di Milei favoriscono pochi privilegiati e lasciano milioni di argentini in condizioni sempre più difficili.
I tagli alla spesa pubblica hanno colpito duramente i programmi sociali, aggravando le difficoltà delle fasce più vulnerabili. Un rapporto dell’Università di Buenos Aires indica che il tasso di povertà è aumentato dal 40% al 45% nei primi mesi del 2024, segnando un netto peggioramento delle condizioni di vita per molti argentini.

Le reazioni delle Istituzioni internazionali
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha espresso un cauto ottimismo sulle riforme di Milei. “Le misure adottate rappresentano un passo importante verso la stabilizzazione dell'economia argentina, ma il loro impatto sociale richiede attenzione,” ha sottolineato Kristalina Georgieva, direttrice del FMI.
La Banca Mondiale, invece, ha messo in guardia contro il rischio di una crescente disuguaglianza, evidenziando la necessità di bilanciare le riforme economiche con politiche di protezione sociale.

Una scommessa audace
Il percorso intrapreso da Milei rappresenta una delle più grandi scommesse della recente storia economica dell’Argentina. Se da un lato l'inflazione è sotto controllo e gli investitori mostrano segnali di fiducia, dall'altro l'austerità rischia di alimentare tensioni politiche e sociali.
Stiamo rompendo con decenni di stagnazione,” ha affermato il presidente. “Il dolore di oggi è il prezzo della libertà economica di domani.” Resta da vedere se questa visione sarà sufficiente a garantire una rinascita economica duratura o se lascerà cicatrici profonde nel tessuto sociale del Paese.
Certamente per l’Argentina una svolta era necessaria, visti i fallimenti del passato e la situazione drammatica del presente. Il Paese è ultra statalizzato e l’eccessiva statalizzazione ne ha determinato gradualmente la paralisi e il forte declino. Tuttavia il programma di Milei appare troppo radicale e con tempi di attuazioni troppo brevi. Una torsione a passo di carica in cui il Paese potrebbe deragliare.

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