Argentina: l'inflazione mette il Paese in ginocchio

- di: Brian Green
 
Con un tasso di inflazione che ormai ha superato la soglia del 40%, l'Argentina si trova ad affrontare l'ennesima crisi in cui, a quella ormai endemica dell'economia, si è aggiunta la pandemia, con tutte le sue conseguenze. In febbraio l'indice dell'aumento dei prezzi si è attestato su un +3,6%, facendo lievitare a +7,8% quello dei primi due mesi del 2021, con una proiezione annua del 40,7 per cento. Il timore diffuso è che l'Argentina possa entrare in un nuovo default, che avrebbe effetti devastanti su una economia che non riesce a stabilizzarsi.

La recessione è in atto ormai da tre anni e la crisi sanitaria determinata dalla pandemia ha accentuato la negatività di molti indici economici. Una situazione generale che nella capitale Buenos Aires è ancora di più evidente, alle prese come è, la metropoli, con una crisi che si trascina da anni e di cui è specchio la situazione del mercato immobiliare.

Secondo le stime più recenti, a Buenos Aires in queste settimane il numero delle unità immobiliari messe ufficialmente sul mercato supera quota 140 mila. Che in termini assoluti potrebbe anche non essere indicativo, ma che lo diventa se lo si confronta a quello del 2016 quando le case in vendita erano esattamente la metà. Quindi la crisi sta costringendo molti proprietari di case a vendere. Ma il problema è che non ci sono potenziali acquirenti, non per il valore che viene attribuito a ciascuna abitazione messa sul mercato, ma perché la gente non è materialmente nelle condizioni di acquistare.

A dare un ulteriore immagine della crisi c'è un altro dato: lo scorso anno sono stati perfezionati appena 19 mila atti notarili di compravendita, per una città che ufficialmente conta più di tre milioni di abitanti (quelli dell'area metropolitana, sterminata, sono quasi 15 milioni). Ad acuire la crisi del settore immobiliare ci sono anche le ripercussioni della pandemia che, ad esempio, ha quasi cancellato la visita delle case in vendita a causa delle prescrizioni sanitarie per contenere il contagio. In questo scenario, infine, bisogna inserire la stretta al credito attuato dal sistema bancario, con una decisa contrazione nella concessione di mutui a lungo termine per paura degli effetti dell'inflazione.
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