Nel mondo frenetico in cui viviamo, in cui spesso diamo per scontati i sensi che ci connettono alla realtà, l’udito si distingue come una delle fonti primarie di emozioni e interazioni sociali. Proprio da questa riflessione prende spunto il libro “L’emozione del suono”, scritto da Valentina Fornari e pubblicato da Egea. Un testo che non solo mette in luce l’importanza dell’udito, ma si addentra in profondità nei rischi legati alla sua perdita, offrendo un viaggio tra scienza, tecnologia e umanità. Fornari, da oltre trent’anni docente presso il Dipartimento di Marketing dell’Università Bocconi di Milano, guida il lettore attraverso un percorso di consapevolezza sul ruolo cruciale dell'udito nelle nostre vite. Al centro del libro, la storia di Amplifon, l'azienda che, grazie a un'incredibile capacità di innovazione, ha rivoluzionato la cura dell'udito a livello globale. Attraverso le sue 160 pagine, questo prezioso volume celebra la riscoperta del mondo sonoro e il contributo fondamentale di una multinazionale italiana che ha aiutato milioni di persone a recuperare il piacere dell'ascolto.
Valentina Fornari ci spinge a riflettere su quanto sia importante preservare il nostro udito e su come la perdita di questo senso possa compromettere il benessere emotivo e sociale di chi ne è colpito. Il libro si rivolge non solo a chi già soffre di ipoacusia, ma anche a chi desidera comprendere il ruolo che il suono gioca nella nostra vita quotidiana. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, più di 1,5 miliardi di persone nel mondo soffrono di problemi uditivi, e questa cifra è destinata a crescere. Una narrazione, quelle di Fornari, che ci aiuta a capire che l’ipoacusia non riguarda più soltanto le persone anziane, ma affligge sempre di più i giovani, esposti quotidianamente a livelli pericolosi di rumore, sia nelle città che attraverso l’uso eccessivo di auricolari e dispositivi elettronici. Secondo gli studi citati nel libro, l’ipoacusia colpisce una persona su quattro dopo i 60 anni, e il problema si sta diffondendo anche tra la popolazione più giovane: ben 1,1 miliardi di persone sotto i 35 anni sono a rischio per l'esposizione incontrollata al rumore.
Il libro offre poi anche una panoramica approfondita sulla storia di Amplifon, che ha saputo trasformare il modo in cui l'ipoacusia viene percepita e trattata, rendendo i dispositivi acustici più accessibili e riducendo lo stigma associato alla perdita dell'udito. E qui Fornari racconta in maniera coinvolgente l'evoluzione di Amplifon da startup pionieristica in Italia a colosso internazionale, oggi presente in 26 Paesi con una rete di quasi 10.000 punti vendita e oltre 20.300 dipendenti. La chiave del successo di Amplifon, come sottolinea Fornari, risiede non solo nell'innovazione tecnologica, ma soprattutto nella capacità dell'azienda di mettere le persone al centro della propria missione. “L’attenzione alla persona e al suo benessere è ancora oggi il pilastro su cui si fonda la società”, scrive l’autrice, ricordando come l’azienda abbia sempre cercato di migliorare la qualità della vita dei propri clienti. Uno degli aspetti più affascinanti del libro è l’analisi di come la tecnologia possa aiutare a contrastare l'ipoacusia e restituire a chi ne soffre la capacità di sentire e comunicare con il mondo. Amplifon ha rivoluzionato il settore degli apparecchi acustici, introducendo dispositivi sempre più avanzati che permettono a chi li utilizza di vivere un'esperienza sonora arricchita e personalizzata. Forse uno degli sviluppi più interessanti menzionati nel libro è la capacità di questi apparecchi di connettersi ad altre tecnologie digitali, permettendo una gestione più dinamica e flessibile dell’udito. Grazie alla ricerca costante, Amplifon ha introdotto dispositivi che possono essere regolati e monitorati tramite app e che offrono un'esperienza sonora "su misura" per ogni utente. Questo significa che non solo viene migliorata la capacità di ascolto, ma viene anche arricchita la qualità della vita, permettendo a chi soffre di ipoacusia di interagire più efficacemente con il mondo.
La narrazione si intreccia in modo profondo con la storia stessa di Amplifon, fondata da un visionario che ha saputo cogliere un bisogno emergente e trasformarlo in una missione di vita. Algernon Charles Holland, ingegnere britannico, si trasferì in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e, sposando Anna Maria Formiggini, gettò le basi di una piccola impresa destinata a diventare un gigante internazionale. Amplifon è cresciuta grazie alla visione lungimirante di Holland e alla sua capacità di anticipare le esigenze di un mercato in evoluzione, contribuendo a migliorare la vita di milioni di persone. Oggi, sotto la guida di Enrico Vita, CEO dell'azienda, Amplifon continua a espandersi, rimanendo fedele alla sua missione originale: aiutare le persone a riscoprire il piacere di sentire e, con esso, l'emozione che ogni suono porta con sé. Questa missione si traduce in un impegno costante per migliorare la tecnologia degli apparecchi acustici e rendere sempre più accessibili i servizi di cura dell'udito a una vasta gamma di persone, indipendentemente dall’età o dal luogo in cui vivono.
Una delle metafore più potenti utilizzate da Valentina Fornari nel suo libro è quella di “sentire a colori”. L'autrice spiega come il recupero dell'udito non si limiti a una questione puramente tecnica di decibel, ma riguardi anche la capacità di percepire tutte le sfumature emotive e sensoriali legate ai suoni che ci circondano. "Arricchire il ventaglio dei suoni significa [...] sentire a colori”, scrive Fornari, suggerendo che la capacità di ascoltare non è solo una funzione fisiologica, ma anche un'esperienza che arricchisce la nostra comprensione del mondo. Amplifon ha fatto sua questa visione, lavorando costantemente per garantire che i suoi clienti possano "sentire a colori" e godere di tutte le sfumature sonore che rendono la vita così piena e vibrante. L'azienda, con la sua rete di esperti, offre non solo soluzioni tecnologiche avanzate, ma anche un supporto umano fondamentale per aiutare le persone a superare le difficoltà legate alla perdita dell'udito.
Un libro, quello di Valentina Fornari, che parla sì di cura dell’udito. Ma che rappresenta soprattutto un invito a riflettere sull’importanza di preservare un senso così prezioso. Attraverso le pagine di questo libro, i lettori scoprono non solo i rischi legati all’ipoacusia, ma anche le straordinarie opportunità offerte dalla tecnologia e dalle persone che lavorano in aziende come Amplifon. Un tributo all’udito e al suo potere di connetterci con il mondo e con noi stessi, dunque. Il tutto veicolato dalla grande storia di Amplifon e al suo impegno per migliorare la qualità della vita delle persone, milioni di individui hanno potuto riscoprire il piacere del suono e l'emozione di un mondo sonoro ritrovato.