Amazon e Apple: i giganti che muovono i mercati

- di: Daniele Repaci
 

Mentre scrivo questo articolo Jeff Bezos fondatore e Ceo di Amazon si sta godendo il primato dell’uomo più ricco del mondo superando nuovamente Bill Gates e vantando alla chiusura di Wall Street un tesoretto stimato di circa 90 miliardi di dollari , mica male è !?

Sempre mentre scrivo questo articolo molti di voi sono alla ricerca disperata del nuovissimo Iphone X , l’ultimo gioiello di Cupertino andato in esaurimento in tutto il mondo già nel pre-ordine e durato poche ore negli scaffali di tutti i negozi di elettronica presenti su i 5 continenti.

Novembre 2017, tempo di trimestrali, di risultati e di utili. Le azioni dei due colossi continuano ad impennarsi facendo mangiare la polvere a tutti i loro competitor.  Amazon tocca quota 1.137,29$ andando a guadagnare in circa tre anni oltre il 200%, e sebbene dopo l’uscita della trimestrale, gli utili si sono dimostrati abbastanza risicati, il titolo risulta ancora tra i maggiori acquistati. Perché? Amazon ha letteralmente rivoluzionato il mondo dello shopping, mandando in pensione parecchi grandi magazzini ed ora dopo essere entrata nel mondo degli alimentari punta dritto a quello farmaceutico. La società di Bezos offre servizi eccellenti sia dal punto di vista della logistica, che gestisce direttamente garantendo consegne anche in poche ore, sia per l’attenzione nei confronti del cliente, difatti i resi sono sempre rimborsati entro 30 giorni. Offrire questi servizi richiede forti e continui investimenti che riducono gli utili, ma il mercato considerando il prezzo a cui paga le azioni, sembra scommettere che la rivoluzione digitale dello shopping continuerà e che le sue azioni continueranno a salire. Questa scommessa sul dominio del mondo è una vera e propria mission di Amazon che, ad oggi, è difficile agguantare da qualsiasi altra azienda competitor. Infatti può vantare di una forza distributiva oltre l’immaginazione di qualsiasi negozio di un comune mortale. Il gruppo ha propri aerei con i quali effettua lo spostamento delle merci, ha droni che identificano e catalogano gli oggetti e non solo, Amazon produce serie televisive, ha una sua catena di negozi fisici, supermercati di prodotti Bio e una forza lavoro mondiale. La clientela così come gli azionisti non possono che essere contenti di questo gigante, preferendolo per fiducia rispetto a tutti gli altri brand del web.

Novembre 2017, riflettori puntati sul nuovo “melafonino” e ovviamente il colosso californiano non ha deluso: sia le vendite, grazie alla Cina, sia gli utili, si sono dimostrati superiori alle attese. Non solo, le lunghe code davanti ai negozi hanno dato maggiore ottimismo per la stagione natalizia facendo rialzare al gruppo le previsioni su ricavi di vendita a fine 2017. Le azioni hanno raggiunto i 176$ bruciando i precedenti record e superando i massimi storici raggiungendo, una capitalizzazione superiore a 900 miliardi di dollari per la prima volta in assoluto. Il gigante di Cupertino  ha annunciato di aver chiuso il quarto trimestre dell’anno con 52,6 miliardi di dollari di ricavi, risultando in aumento del 12% su base annua, mentre gli utili sono cresciuti del 24% a 2,07 dollari per azione, spinti dal forte aumento di servizi e da tutti i segmenti di prodotto. Infatti la divisione dei servizi è in aumento del 34% facendo diventare tale segmento (Apple store, iTunes, Apple music, Apple pay, Apple care e licenze) la seconda voce in termine di ricavi. In aumento del 25% su base annua anche i servizi derivanti da Mac che rigenerano ricavi per 7,17 miliardi di dollari cosi com’è in aumento del 36% la vendita dei prodotti accessori come Cuffie, Apple tv e Apple watch. Entro fine anno quindi potrebbe concludersi per Apple il trimestre più grande di sempre e dopo esser diventata la prima società USA a valere 900 miliardi di dollari, gli analisti dicono che avendo tutte le carte, entro breve potrà essere la prima società al mondo a valere 1000 miliardi di dollari, tanto da ingolosire il guru della finanza Warren Buffet che ha incrementato l’esposizione nel colosso dell’iPhone di 3,9 milioni di azioni, a 134,1 milioni, nel corso del terzo trimestre.

Conclusione? Chi crede nel futuro non può non avere questi titoli nel portafoglio.

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