Trasporto pubblico, parte la sfida per una nuova mobilità regionale

- di: Andrea Colucci
 

…Sono le quattro del mattino della primavera del duemilaquindici e siamo nel deposito Cotral di Genazzano in provincia di Roma. La Presidente è al suo primo anno di mandato e sta effettuando un giro di visite presso tutti i depositi per rendersi conto di persona delle condizioni delle strutture e dello stato dei mezzi. Il piano di rilancio dell’azienda sta muovendo i primi passi e c’è bisogno che tutti diano il loro supporto e tengano duro per un po’ con le dotazioni e i mezzi a disposizione. E’ proprio questo l’appello che sta rivolgendo in officina ai manutentori (gli addetti al buon funzionamento dei mezzi ndr.), quando il capo manutenzione le si avvicina e le dice alla romana: “… a Presidè, lo sa quanti anni c’ha sto mezzo? Venticinque! E lo sa lei qual è l’unica cosa bona di 25 anni? Le femmine!!” E la presidente: “ …e lei lo dice a me, che sono una donna? Le potrei rispondere …. che anche gli uomini sono buoni a 25 anni”.

Ecco, Amalia Colaceci, manager e donna, si può riassumere con questa battuta. Non si offende – a quella che oggi potrebbe essere definita una battuta sessista -, anzi rilancia. Non potrebbe essere altrimenti, ci ha spiegato, in un’azienda e in un settore in cui il rapporto tra donne e uomini è uno a dieci.
Italia Informa ha incontrato la Presidente di Cotral, avvocato con un passato nella pubblica amministrazione, alla guida degli assessorati all’urbanistica e ai trasporti della Provincia di Roma, per conoscere la sua storia e il processo di risanamento aziendale che sta conducendo con successo dal duemilaquattordici ad oggi.

Avvocato Colaceci, si definirebbe un politico prestato all’azienda?
Direi di no, mi piace pesare a me come ad una figura tecnica-manageriale con un passato in amministrazioni pubbliche. Se pensa che come assessore provinciale mi sono occupata di trasporti e urbanistica, ovvero due materie tecniche. Peraltro, ai tempi del mio incarico la Provincia di Roma era uno dei soci di Cotral, motivo per il quale io come assessore sono stata nell’assemblea dei soci per 5 anni. Quindi una certa competenza tecnica l’ho acquisita sul campo.

Quando è cominciata la sua avventura in Cotral?
Nel duemilaquattordici, quando il Presidente della Regione Zingaretti mi ha fatto l’onore di nominarmi Presidente , affiancandomi un Amministratore Delegato che da poco ha lasciato l’azienda per assumere l’incarico di Direttore Generale di ATM (Arrigo Giana ndr.).

Che situazione ha trovato al suo arrivo? 
Io sono stata nominata ad ottobre 2104 ed al mio arrivo, unitamente a quello dell’amministratore delegato, l’azienda perdeva circa 26 milioni di euro e, seppure la Regione avesse iniziato un percorso di recupero (pagati gli arretrati del contratto di servizio ndr.), non c’era un piano industriale che indicasse la strada di un risanamento strutturale. Direi quindi che i risultati e le performance attuali dell’azienda portano il segno della gestione mia e dell’ex amministratore delegato, con il quale ci tengo a ricordarlo abbiamo lavorato benissimo, fianco a fianco, per tre anni e mezzo.

Quali sono i principali risultati dopo quasi quattro anni di lavoro?
Rispondo con una battuta e poche ma significative cifre. Dopo tre anni e mezzo di lavoro abbiamo rimesso i conti in ordine e creato i presupposti per lo sviluppo futuro. Abbiamo chiuso il bilancio 2016 con 8 milioni di euro di utile e ci avviamo a chiudere quello del 2017 (a giugno 2018 ndr) con un risultato addirittura migliore. Tutto questo senza tagliare un solo posto di lavoro, anzi, in questi anni abbiamo effettuato 230 nuove assunzioni. Oltre al risanamento dei conti, come anticipavo, abbiamo pensato anche allo sviluppo. Un esempio su tutti: abbiamo iniziato un intenso programma di rinnovamento del parco mezzi, tutti eco-bus euro 6, attraverso una politica finanziaria ben bilanciata tra finanziamento esterno e auto-finanziamento.

Quindi possiamo dire un’azienda il buono stato di salute?
Assolutamente sì! Mi sembra utile citare qualche cifra. Cotral oggi è un’azienda di oltre 3.200 dipendenti, di cui circa 2.400 autisti. Abbiamo un parco autobus di oltre 1550 mezzi, dei quali 400 sono nuovi (rinnovamento tuttora in corso ndr). Colleghiamo 376 comuni del Lazio e 17 di regioni limitrofe. Trasportiamo una media  200.000 persone al giorno per un totale di 70 milioni di passeggeri in anno.
Mi sembrano numeri di tutto rispetto che ci fanno guardare avanti con soddisfazione e voglia di fare ancora meglio.

Quindi cosa ci si può aspettare per i prossimi anni?
Anche in questo caso rispondo in maniera sintetica citando alcuni obiettivi del piano industriale (2016-2018 ndr). Nuovi investimenti sul parco mezzi, miglioramento dei luoghi di attesa per i clienti, miglioramento dei luoghi di lavoro per i nostri dipendenti, bigliettazione elettronica, nuova sala operativa e azzeramento dell’evasione.
Su quest’ultimo punto, quello dell’evasione, mi piace ricordare un progetto che abbiamo lanciato da poco: quello dell’autista controllore. Abbiamo da poco terminato la prima fase di formazione del personale grazie alla quale 2.000 autisti hanno ottenuto il patentino di polizia amministrativa e potranno effettuare controlli sui biglietti, sia a terra che a bordo degli autobus, anche al di fuori degli orari di lavoro e ai capolinea. Peraltro abbiamo confermato la possibilità che il passeggero sprovvisto di biglietto possa comprarlo a bordo, pagando un prezzo fisso di 7 euro. Dal mese di Marzo inizieremo un prima fase di introduzione della nuova attività su circa mille corse al giorno sulle direttrici Roma-Latina, Roma-Viterbo, Roma-Rieti e Roma-Frosinone.

Tornando alla donna manager, c’è un particolare progetto o attività che le sta particolarmente a cuore?
In effetti c’è un progetto, di recente lancio, in cui mi piace pensare che la componente femminile ha giocato un ruolo speciale. Mi riferisco alla nuova stazione di Ponte Mammolo a Roma, che abbiamo inaugurato qualche mese fa. E’ un progetto di riqualificazione al quale tengo molto, prima di tutto perché è nato da una collaborazione con la facoltà di architettura di Roma 3 con la quale abbiamo bandito un concorso di idee e borse di studio, aperto agli studenti, che ha visto una partecipazione entusiastica e ha prodotto il progetto finale per il layout della stazione. In secondo luogo perché per Cotral è stato un lavoro di squadra esemplare di cui vado molto fiera e nel quale il mio team di comunicazione ha giocato un ruolo fondamentale. Nel dare le indicazioni per il concorso siamo partiti infatti dal nostro nuovo logo e dai colori aziendali dando indicazioni di dove noi vogliamo portare l’azienda, ovvero questa stazione deve essere l’evidenza fisica della nostra idea di Cotral oggi e soprattutto domani. Naturalmente abbiamo pensato al cliente. Innanzitutto lavorando sull’abbattimento delle barriere architettoniche, favorendo l’accessibilità ai portatori di disabilità. In secondo luogo lavorando sul confort , grazie ad un nuovo punto di ristoro, zona Wifi, nuove panchine, schermi per info-mobilità e altro ancora. Inoltre il progetto prevede una parte importante di verde. Metteremo a dimora piante e utilizzeremo fioriere con un obiettivo di ricucitura con il territorio.

…Poi, visto che mi chiedeva della componente femminile, sicuramente ho potuto esprimerla al meglio nella “maniacalità” dei dettagli, dalle vetrate alle panchine a “esse”. Diciamo che in questo caso tutto il team di lavoro ha dovuto “sopportare”… questa speciale cura del particolare.
In ogni caso, mi piace chiudere e ricordare che non si tratta di un progetto “una tantum”, ma in realtà il primo passo di un programma che dovrà portare nel tempo al restyling, con lo stesso layout, di tutte le stazioni e dei depositi mezzi.

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