E’ importante certamente curare l’alimentazione attraverso un equilibrato consumo di frutta e verdura. Ma è ancora più importante scegliere frutta e verdura in base alla loro stagione. Perché? Ne parliamo con Elena Bolasco, esperta di alimentazione e socia fondatrice de La Bisaccia, che si occupa della vendita a domicilio di prodotti di stagione di aziende del territorio altamente sostenibili e certificate.
Quali sono i vantaggi alimentari di un prodotto stagionale?
“La natura ha predisposto gli alimenti in funzione delle nostre necessità: l’arancia, ad esempio, immagazzina tutto il sole estivo durante il suo processo di maturazione, per poi, d’inverno restituirci un po’ di quel sole ed energia attraverso la vitamina C. La natura ci offre questo alimento quando ne abbiamo più bisogno. Così come le crucifere (cavoli, broccoli, cime di rapa) ricche di fibre e micronutrienti, presenti solo d’inverno in orticultura, aiutano le difese immunitarie dell’organismo e lo sostengono quando è esposto alle fredde temperature.
Al contrario, gli alimenti estivi sono ricchi di acqua come ad esempio cetrioli, cocomero, pomodori, zucchine, utili a reintegrare i sali minerali che perdiamo con la traspirazione cutanea.
Scegliere un prodotto di stagione è un vantaggio per la nostra salute perché significa nutrirsi di un alimento che è stato poco manipolato, non ha subito trattamenti invasivi con pesticidi o modifiche genetiche (OGM) per esser costretto a crescere fuori stagione. Questo discorso vale sia per gli alimenti Bio, sia per quelli non Bio.”
Quindi la scelta di un prodotto stagionale favorisce anche l’Ecosostenibilità? E quanto incide il Km 0 ?
“Per quanto riguarda l’ecosostenibilità, Km 0 significa aiutare l’ambiente, perché il prodotto non essendo stato trasportato su lunghe distanze (trasporto stradale, ma anche aereo se si pensa ai prodotti esotici o addirittura navale se si parla di grano ad esempio quello importato dal Canada…ndr) non ha inquinato e non ha immesso nell’atmosfera sostanze ulteriormente nocive. Inoltre, nell’idea di spesa de La Bisaccia, il prodotto stagionale è fresco e il suo scarto è minimo e verrà consegnato al consumatore in brevissimo tempo così da non necessitare di eccessivi imballaggi.
Secondo aspetto essenziale è che l’alimento a km 0 mantiene sapore, consistenza e nutrienti. Un prodotto che al contrario arriva in tavola dopo diversi giorni e probabilmente dopo una serie di passaggi, ha in buona parte perso la sua vitalità e le sue caratteristiche nutrizionali.
Ad esempio l’insalata, con La Bisaccia è stata raccolta il giorno precedente alla consegna a casa, mentre quella imbustata del supermercato, anche se edibile, non sappiamo quanto tempo prima sia stata raccolta.
Certo, mangiare tutto a km 0 è impossibile. Non è necessario essere troppo rigidi perché la spesa alimentare è varia e inoltre esistono sul mercato delle eccellenze italiane che appartengono esclusivamente ad uno specifico territorio, mi riferisco ad esempio alle arance di Catania che sono metà gialle e metà arancioni (nascono così solo su quel terreno di natura vulcanica, molto fertile grazie alla lava, ricco di sali minerali e di concimi naturali…ndr), tanto che se piantate altrove, magari sempre in Sicilia, perderebbero quella tipicità: la loro polpa sarebbe soltanto gialla.
Un’agricoltura ecosostenibile è sicuramente il risultato di chi coltiva secondo criteri biologici e biodinamici, con un gran rispetto per la terra. Ci si mette al suo passo, non si cerca di dominarla. Nel caso dell’agricoltura biodinamica si procede alla coltivazione e alla raccolta anche seguendo le varie fasi del ciclo lunare, antica pratica contadina che si perde nei secoli. Se fosse abitudine di tutti mangiare seguendo la stagione, diminuirebbe la produzione di alimenti che non hanno nulla a che fare con il ciclo naturale dei prodotti (come le fragole a dicembre…ndr). Ad esempio il sistema di vendita de La Bisaccia, prevede che il cliente abbia a disposizione un paniere di alimenti “scelti dalla natura”, in base a cosa offre il campo in quel determinato momento. In tal modo si può fruire di un’offerta di frutta e verdura estremamente fresca, saporita e ricca di elementi nutritivi, che forniscono all’organismo ciò di cui effettivamente ha bisogno in quella determinata stagione.
Un’agricoltura è ecosostenibile anche quando, attraverso la coltivazione biologica, si tutela e valorizza la Biodiversità, che è uno dei patrimoni del nostro paese, basti pensare che nel solo Piemonte esistono ben 700 varietà di mele. La biodiversità è importante che venga rispettata, ma lo è ancor di più esserne consapevoli nel momento dell’acquisto sul banco al mercato.”
Che contributo offre La Bisaccia ad una economia sostenibile?
“Sicuramente occorre sottolineare l’enorme differenza tra la grande distribuzione e la filiera corta. Il mercato de La Bisaccia sostiene i piccoli e medi agricoltori, con i quali ha un rapporto diretto, prevalentemente nel Lazio, ma anche in realtà sparse sul territorio nazionale. Predilige aziende che hanno sott’occhio tutta la filiera: ad esempio l’azienda piemontese Cascina Belvedere che produce il riso, gestisce in proprio tutta la sua fase produttiva dalla semina, alla raccolta, al confezionamento. Significa anche stringere rapporti non solo meramente commerciali ma anche affettivi con le piccole-medie imprese agricole, sono storie di persone, che amano il loro lavoro, e cercano di farlo al meglio nonostante le mille difficoltà. Penso all’estate passata…per l’agricoltura è stata drammatica a causa della prolungata siccità che ha danneggiato buona parte della produzione e distrutto le piantine che sarebbero dovute nascere a settembre e ottobre, per non parlare della recente e improvvisa ondata di gelo e neve.”
Cosa consiglierebbe di acquistare nei mesi di marzo e aprile?
“In questo periodo che è di passaggio tra la fine della produzione invernale e l’inizio di quella estiva, ci sono ancora kiwi, mele, pere e arance, lattuga, broccoli ma arrivano gli asparagi, i carciofi, e con la stagione primaverile, anche le fragole (finalmente! ndr).
Certamente occorre aggiungere che la stagionalità dei prodotti varia da regione a regione: può anche accadere che ad esempio appaiano precocemente le zucchine sul banco del mercato, perché magari provengono dalla puglia che con le sue temperature più elevate anticipa naturalmente la stagione.”
Si aprirebbero mille riflessioni sull’argomento, per chi è sensibile al tema della salute. La prima è che salute oggi è un concetto talmente esteso da toccare ambiti inerenti ciò che mangiamo, ciò che respiriamo, come ci curiamo e ciò che lasceremo alla nostra discendenza, e quindi non può più essere limitato ad una sfera individuale e di breve periodo, ma esteso ad una visione d’insieme più ampia, il cui primo passo è certamente prendersi il più possibile cura della natura come dovremmo fare con noi stessi.