Vasco Rossi trionfa al Circo Massimo, il pubblico collassa

Altro che splendida giornata, tanto per citare uno dei suoi successi più celebri: i due concerti di Vasco Rossi al Circo Massimo sono diventati bollettini ospedalieri a cielo aperto. La prima sera si sono sentiti male in trecento, numero che in realtà fa pensare a eroismi di tutt’altro genere ma questa è Roma e non Sparta, quindi la gente collassa. Erano in migliaia sotto al sole per il Blasco nazionale e non per tutti è andata liscia: caldo, eccessi e pure presunto abuso di sostanze psicotrope hanno trasformato l’attesa in un inferno per centinaia di malcapitati caduti sul campo. Mentre non ci sono stati intoppi per la gestione dell’ordine pubblico, coordinata dalla Questura di Roma, il servizio di protezione interna dell’organizzazione del concerto ha avuto il suo daffare per prestare soccorso ai pazienti in preda di attacchi di panico e a chi ha accusato malori da coma etilico, traumi da caduta, intossicazioni e abuso di droga: un catalogo notevole, non c’è che dire. Se la sono cavata meglio i pusher che stazionavano nei paraggi in paziente attesa, perché non è stato confermato alcun sequestro di sostanze stupefacenti. Nonostante i malori, il tour sfoggia cifre trionfali, con oltre seicentomila biglietti venduti e pubblico in delirio per il Komandante, che dal palco inveisce contro la guerra in Ucraina e condivide tutta la sua gioia per essere di nuovo nella città eterna, alla presenza di spettatori in visibilio e svariato vippame, fra cui batterista e chitarrista dei Maneskin, Bebe Vio, Claudio Santamaria, Anna Falchi e Tommaso Paradiso. Le prossime tappe vedranno il cantante in azione a Messina, Bari, Ancona e Torino: onde evitare altri mancamenti, però, meglio che qualcuno avverta i fans presi dalla sindrome dell’imitazione del proprio idolo che adesso il Blasco è un tranquillo signore che trascorre le sue vacanze alle terme.