UNIREC: sfiora i 150 miliardi di euro il valore complessivo dei crediti affidati nel 2020

- di: Redazione
 
Nel 2020 i crediti affidati per il recupero alle Imprese associate a Unirec sono stati pari a 149 miliardi di euro in aumento del 13% rispetto al 2019. Il trend di crescita degli importi gestiti è stato comunque meno marcato rispetto all’anno precedente in cui era stata registrata una variazione positiva del 30%. Più in particolare, anche per effetto delle moratorie, si registra per la prima volta negli ultimi 5 anni una flessione nel 2020 dei crediti affidati per Conto Terzi il cui valore assoluto nell’anno di poco supera i 100 miliardi di euro (-0,1% rispetto al 2019). Sul piano invece delle performance si evidenzia una crescita dei crediti recuperati che si attestano complessivamente a 11,2 miliardi.

Analizzando solo il Conto Terzi gli importi recuperati sono stati pari a 10,6 miliardi, in crescita del +20,3% rispetto agli 8,8 miliardi di euro del 2019. È da notare che senza il contributo dei servicer specializzati in NPL la crescita percentuale del recuperato sarebbe stata pari solo al +8%.  Queste le principali tendenze che emergono dalle prime anticipazioni sull’XI Rapporto di Unirec - l’Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito, associazione aderente a Confindustria SIT, che riunisce circa 200 aziende, pari a oltre l’80% del settore in Italia.

Il rapporto annuale esamina infatti sia i portafogli di crediti gestiti in proprio dalle aziende associate (solo dal 2018), sia il caso più rilevante - in termini di numero di pratiche e di importi - in cui la gestione avviene per committenza e quindi in Conto Terzi (C/III) Originator quando il mandatario è il detentore originario del credito (ad es. società telefonica, utility, banca) o Conto Terzi (C/III) Cessionario quando il committente è un soggetto terzo che ha acquisito il credito da altri (ad es. un Fondo). In relazione alla suddivisione dei crediti emerge che in termini di importi affidati per Conto Terzi, i comparti utility, finanziario e bancario rappresentano il 94% con una prevalenza del settore bancario (55%), seguito dal finanziario (29%) e delle utility (10%). Sul fronte del numero di pratiche i settori più rilevanti sono le utility, Tlc, PA e commerciale (60%), finanziario (23%) e bancario (14%), in continuità con quanto rilevato nel 2019.

 A livello territoriale, ai primi posti per numero di pratiche e per importi affidati (46%) si posizionano 4 regioni: Lombardia (17%), Lazio (11%), Campania (10%) e Sicilia (8%). Le performance per importi recuperati vedono la Lombardia stabile al 10% e il Lazio (11%), la Campania (12%) e soprattutto la Sicilia (14%) in netto miglioramento rispetto al 2019. Più in particolare, nel 2020 il Conto terzi Cessionario ha dato origine a circa 6,4 milioni di pratiche, in aumento rispetto ai 6 milioni del 2019 per un controvalore complessivo affidato di 47,7 miliardi di euro, in decisa crescita rispetto ai 37,6 miliardi del 2019. Nel 2020 le pratiche a livello di importi gestiti sono state equidistribuite tra B2B (imprese) e B2C (famiglie) con una leggera crescita del B2C passato dal rappresentare il 50% del totale nel 2019 al 54% nel 2020. Questo dato risente delle moratorie che hanno determinato un’immediata sospensione dei pagamenti dei debiti relativi alle attività produttive.

 Anche nel 2020 si conferma un ticket medio decisamente più elevato per il Conto terzi Cessionario rispetto al Conto terzi Originator, sia nel B2B (€ 16.215 contro € 3.749) che nel B2C (€ 5.287 contro € 1.302). Il 2020 si caratterizza poi per l’utilizzo prevalente della Phone collection, ossia della gestione delle pratiche via telefono, sia per il Conto terzi Originator (83%) che per il Conto terzi Cessionario (61%), complici in questo le limitazioni alla mobilità e ai contatti personali imposte dal quadro pandemico. Nel caso del Master Legal, ovvero il ricorso a team legali specializzati, il ticket medio del Conto terzi Cessionario è pari a 68.382 euro, sette volte quello del Conto terzi Originator (9.665 euro), dato che testimonia la presenza di portafogli gestiti dagli associati servicer di NPL.

Il focus su un campione di 24 aziende che gestiscono portafoglio in Conto Proprio evidenzia la crescita del settore con un portafoglio complessivo gestito di 49 miliardi di euro (+ 58% rispetto ai 31 miliardi del 2019). Tali aziende nel corso del 2020 hanno acquistato crediti per 9,1 miliardi di euro incassando circa il 7% di tale valore, pari a oltre 630 milioni di euro. I crediti acquistati sono rappresentati per l’80% degli importi da posizioni provenienti dal settore Bancario (49%) e Finanziario (31%). Il 78% di questi è relativo a posizioni unsecured ovvero prive di garanzia specifiche. Tale dato riflette in parte la storica forte specializzazione e know how delle aziende aderenti a Unirec nella gestione di posizioni unsecured e small ticket (ovvero di importo inferiore ai 50 mila euro) ma al contempo evidenzia anche una tendenza opposta, ovvero che il 22% delle posizioni è relativo al settore secured sempre più rappresentativo del mondo della gestione del credito.

Con riferimento all’aging di tali crediti- ovvero il tempo trascorso dal momento della manifestazione dell’insolvenza - l’analisi sul flusso dei crediti acquistati nel 2020 sottolinea una maggior concentrazione sulle anzianità superiori ai 3 anni (80% degli importi). Sempre in tale ambito la percentuale di portafogli per cui è stato definito un piano di rientro è stabile al 5,55% rispetto al 5,29% dell’anno scorso. Tale dato è stato influenzato dalla chiusura prolungata dei tribunali nei mesi di lockdown del 2020. “Dai dati raccolti nei nostri market watch, nel 2020 abbiamo notato un forte rallentamento della crescita delle masse affidate per conto terzi, soprattutto nelle fasi di early collection e per effetto delle moratorie. Tale tendenza sembra stabile anche nei primi mesi del 2021, occorrerà attendere le decisioni politiche che verranno assunte nei prossimi mesi per capire se si tratterà o meno di un trend che riguarderà tutto il 2021” ha spiegato Francesco Vovk, Presidente di Unirec.

“Le nostre aziende gestiscono crediti per un valore complessivo di poco inferiore al pacchetto di riforme presentate dall’Italia nell’ambito del PNRR. Le associate hanno lo scopo di cercare soluzioni condivise tra debitori e aziende committenti al fine di riportare le posizioni in bonis nel caso di arretrati di pagamento e negli altri casi di individuare piani di rientri sostenibili, che evitino ai debitori maggiori aggravi di spese che attività di tipo giudiziale comporterebbero. A tal proposito l’apporto del comparto risulta centrale anche e soprattutto in un periodo eccezionale come quello che stiamo vivendo, per garantire il circolo virtuoso dell’economia e la resilienza delle aziende italiane” ha spiegato Francesco Vovk, Presidente di Unirec.

“A conferma del fatto che l’Associazione è rappresentativa del sempre più complesso e ampio settore della gestione del credito vi sono i dati relativi ai crediti garantiti che assumono un peso crescente: i crediti acquistati dagli Associati negli ultimi dodici mesi sono unsecured per il 98% in termini di pratiche ma solo per il 52% in termini di importo, rispetto all’80% dello scorso anno” ha dichiarato Michela De Marchi, Segretario generale di Unirec.

 
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