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Tiziana Fausti nell’occhio del ciclone: i giovani? Fannulloni e ignoranti

- di: Barbara Bizzarri
 
Cuochi, cantanti, discotecari e stiliste d’Italia sono sul piede di guerra, con un effetto a cascata sorprendente: basta welfare, le persone che fanno domande su stipendi e ferie non ci piacciono, parlano addirittura di danaro ai colloqui, sono incapaci di scrivere e di vestirsi comme il faut. L’ultima a inorridire dinanzi a tanta cafonaggine è Tiziana Fausti, imprenditrice bergamasca del lusso, finita nell’occhio del ciclone sul web e in terra per alcune dichiarazioni spericolate, che poi sono sempre le stesse. I giovani non vogliono fare gli schiavi, Massimo Decimo Meridio ha perso il suo appeal, e poi non sanno leggere, pretendono di essere pagati, niente umiltà alla Fracchia: che disdetta. Come se la giovinezza non fosse il tempo dei sogni, dei progetti, delle ambizioni, regolarmente sabotate da chi ha già rubato loro il futuro. Si deve fare l’abitudine, in questo Paese, ad essere umiliati e offesi, soprattutto da chi dovrebbe tutelare le nuove generazioni e porsi al servizio della collettività che li paga. Del resto sono gli stessi che lanciano allarmi per la fuga dei cervelli e poi li accompagnano in fretta al confine con tanto di valigia di cartone e a mai più rivederci. Se si resta nell’unico Paese europeo in cui i salari sono diminuiti del -2,90%, si è bamboccioni, viziati, choosy.

Ora, a parte che non ci sono più gli imprenditori di una volta, Adriano Olivetti in primis, la domanda tuttavia sorge spontanea: di chi è la responsabilità se intere generazioni si sono ritrovate una scuola fatta a pezzi (buona per chi?), in cui è stata soppressa ogni materia in grado di educare al pensiero critico e alla bellezza? Funziona così: non soltanto li hanno fregati, è pure colpa loro. È giusto che si sentano fare la predica da persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, si sono ritrovate con la pappa pronta, cui hanno soltanto dovuto aggiungere una spolverata di spezie? Provate a “capire l’innovazione” e a vendere le borse di Prada se mamma e papà fanno gli operai, a meno che non si tratti di venderle farlocche, in spiaggia. Queste nuove generazioni molto bistrattate devono sentirsi dire di essere pretenziose da chi, i suoi figli, li sistema ottimamente ai vertici della piramide sociale, e chissenefrega degli altri. Se faccio la commessa e mi si chiede di curare il negozio come se fosse mio, mi potrà scocciare un pochino se a fine mese non riesco a pagare le bollette e il mio salario è deciso da chi, a casina, ha sette campi di calcio?

Quindi, dopo aver tolto ai giovani istruzione, speranza, pensioni, dopo averli fatti rincoglionire da influencers spesso senza alcuna coscienza se non la percezione di dove hanno piazzato il portafoglio, dopo aver detto loro che sono spocchiosi e analfabeti e che sono ingrati se non si prestano all’afflato mistico del lavoro gratuito pro domo altrui a capo chino e senza pretese, dopo averli accusati di essere pronti ad accontentarsi dei quattro spicci del rdc che, da solo, pare narcotizzi la nazione e metta in ginocchio il Paese, mentre la corsa agli armamenti no, ebbene, dopo tutto questo manca soltanto il video alla GV crew style, grazie, eccelso signor dottore illustrissimo. Eppure, per quanto possa suonare plebeo, weekend e straordinari sono diritti acquisiti, si spera non soltanto sulla carta. Invece, pare che le forze convergano affinché viga una mentalità fantozziana (anzi, lui era fortunato, con casa, auto e ferie), grati per ogni briciola, colmi di tenerezza e di riconoscenza dinanzi ai pagamenti in esperienza e visibilità, peccato non li accettino al supermarket. Nella gara a chi ha di più e quindi si ritiene investito della nobile missione di dirozzare l’intelletto della plebe, duole constatare, per l’ennesima volta, che l’altruismo è l’unico lusso che gli italiani non riescono a concedersi. Intanto, negli Stati Uniti, dopo la pandemia, la gente si è dimessa in massa. Forse non tutti sono stati a cantare e a fare torte, c’è anche chi, evidentemente, chiuso fra quattro mura, ha capito che il tempo è quanto di più prezioso abbiamo, e che non sempre vale la pena di farselo portare via per due cents da chi eredita boutiques di lusso in downtown.
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