Signori si nasce...diceva il grande Totò

- di: Barbara Leone
 
Non ci bastavano le zucche di Halloween. L’ultima americanata sbarcata nel Belpaese si chiama gender reveal party. E giuro sulla testa di Mickey Mouse che sino a qualche ora fa ne ignoravo completamente l’esistenza. Così come ignoravo l’esistenza di tale Chiara Nasti, professione influencer (sigh) e fidanzata del calciatore della Lazio Mattia Zaccagni (sigh sigh). Nulla di nuovo sotto il sole: prima era la velina, oggi l’influencer. In quanto a banalità, c’è l’imbarazzo della scelta. Ma tant’è, andiamo al sodo. La suddetta fanciulla e il suddetto fidanzato organizzano sto benedetto gender reveal party. Che non è una parolaccia, e nemmeno una di quelle offese che potrebbe far infuriare Luxuria. E’ una festa. Ma non una festa qualunque. No baby, no party. Se non siete in dolce attesa scordatevela, perché è riservata solo ai futuri genitori che a suon di palloncini e champagne rivelano ad amici e parenti il sesso del futuro nascituro. E già tanto basterebbe per far calare il latte alle ginocchia, perché la sola idea di organizzare una festa per dire “è maschio, è femmina” ci fa rabbrividire e venire pure l’orticaria alle ascelle. Ma non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace. E difatti pare che quest’orrida trovata made in Usa abbia preso piede anche qui. I due piccioncini, però, non si son di certo accontentati di un party qualunque, di quelli da poveracci fatti, che ne so, alla pizzeria sotto casa. Allora uno pensa: l’hanno fatto al Castello delle cerimonie, quella pacchianissima location dell’hinterland napoletano set dell’omonima trasmissione tv? Manco per niente, non dà abbastanza nell’occhio. Allora saranno andati al Billionaire? Naaaa, banale. Amò, famolo strano. E strano l’hanno fatto. Ma soprattutto molto, ma mooolto trash. Roba da oscar (volutamente con la minuscola) telecafonal, che ci fa rimpiangere er Piotta e tutte le peggio tamarrate anni Ottanta.

La coppia ha infatti pensato bene di affittare l’intero stadio Olimpico di Roma

Per la festa della rivelazione, Gesù perdonaci, la coppia ha infatti pensato bene di affittare l’intero stadio Olimpico di Roma, dove evidentemente il futuro papà è di casa. Pure se è della Lazzieee, come dicono quelli delle province laziali. Il tutto, manco a dirlo, postato minuto per minuto sui social. E così si vede lui che, per fortuna non in mutande almeno questo ce l’ha risparmiato, si piazza davanti alla porta e calcia un rigore. E in quel preciso secondo voilà… il tabellone s’illumina d’immenso rivela al trepidante pubblico in visibilio che… it’s a boy. E giù coriandoli azzurri, palloncini e pure due imbarazzantissimi, e imbarazzatissimi, pupazzi viventi d’azzurro e rosa vestiti. Una roba da brivido. Nel senso dell’orrore. Ma non finisce qui. Perché il popolo del web, per una volta giustamente, li ha spernacchiati fragorosamente. Per tutta risposta quella simpaticona della Nasti ha testualmente detto, anzi scritto, sul suo profilo Instagram: “la verità è che voi non avete mai visto una cosa simile. Disprezzare perché non potete avere lo stesso vi rende così piccoli che neanche potete immaginare”. Tradotto: siete dei poveracci invidiosi. E questa veramente non va né giù né su. Più del cafonal party. Perché se organizzi una robaccia del genere le critiche poi, belle mia, te le prendi tutte. Voler oltremodo spettacolarizzare un momento che dovrebbe restare intimo in una coppia è già di per sè di cattivo gusto. Farlo in quell’orripilante modo, poi, è a dir poco imbarazzante. Ma imbarazzante per voi, e per il criaturo che un giorno magari lo vedrà in qualche video. E verrà spernacchiato pure lui. Chi vi ha criticato non è certamente invidioso, perché non si può essere invidiosi di ciò che si ha: cervello e buon gusto. Una cosa, però, la cafonalcoppia l’ha dimostrata: l’incommensurabile differenza che passa tra i ricchi e gli arricchiti. Presumibilmente al battesimo del pupo questi due affitteranno tutta Piazza San Pietro e il Vaticano. Signori si nasce, diceva Totò.
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