Sharon Stone accavalla le zampe di gallina
- di: Barbara Bizzarri
Bella, bellissima perfino a 65 anni e pure un genio, si diceva, iscritta addirittura al Mensa, l’organizzazione che riunisce i cervelloni in ordinate file, con ben 154 di quoziente intellettivo: notiziola di cui però, adesso, sarebbe legittimo cominciare a dubitare dato che Sharon Stone, stanca di essere single da troppi anni, come pigolava, in un eccesso di ingenuità yankee, aveva ben pensato di riciclarsi su Tinder e altre app di dating come una Fragolina86 qualsiasi, pur di trovare un compagno adeguato.
Ora, è ovvio che chiunque al posto suo e dotato di un briciolo di buon senso dovrebbe tenersi ampiamente alla larga da questi diabolici gingilli, ma perché comportarsi con intelligenza se si può fare allegramente gli scemi in giro per Los Angeles? Ed ecco che la Stone, come prevedibile, ha dato la stura a una serie di candidati improponibili, uno peggiore dell’altro. A meno che non si aspettasse di trovare magnati del petrolio e milionari in incognito a pascolare su Tinder, e anche questo farebbe vacillare pericolosamente la storiella dell’iscrizione al Mensa, l’ex fascinosa accavallatrice di gambe di Basic Instinct, nonché anche un po’ masochista star, ha ammesso, in un’intervista rilasciata al Times, di aver visionato una notevole collezione di ex detenuti, tossicodipendenti e mezzi banditi e che il suo tentativo è stato un autentico disastro: però, chi l’avrebbe mai detto.
A riprova degli appuntamenti catastrofici rimediati grazie alle app di incontri online, l’indimenticabile Catherine Tramell dello schermo racconta di aver invitato un ex tossicodipendente, che “si era fatto ventimila punture di eroina dopo avermi inviato la sua foto” al bar dell’Hotel Bel-Air di Beverly Hills (probabilmente non si è accorta che si trattava di un cyborg, per essere sopravvissuto, e comunque, per certa fauna, la scelta della location non poteva essere più azzeccata: sì, è una battuta ironica). Ebbene, costui, forse stordito da tanto glamour, si è fatto subito riconoscere ordinando un cocktail all’assenzio. A questo punto, si è accesa la celebre lampadina da “eureka” anche alla star, che ha capito, proprio lì, in quel momento, “di non poter rimanere un secondo di più”. Complimenti per il tempismo: provaci ancora, Sharon!