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Puff Daddy arrestato: arriva il nuovo #MeToo

- di: Barbara Bizzarri
 
Dopo il #MeToo cinematografico ora tocca a quello musicale e anche qui ovviamente “si sapeva” ma evidentemente hanno tutti fatto finta di niente finché il vento è cambiato. Il celebre rapper dai multiformi nomi Puff Daddy, P. Diddy, Love Brother (questo sembra fatto apposta) e circonvoluzioni varie, al secolo Sean Combs, è stato arrestato in un hotel a Manhattan per tratta di esseri umani a scopo sessuale, sfruttamento della prostituzione e racket. Che non fosse un tipo tranquillissimo si era già capito venticinque anni fa, quando fu coinvolto in una sparatoria mentre era nel bel mezzo di un locale con l’allora fidanzata Jennifer Lopez che, dopo qualche frasetta di circostanza, si affrettò a fare armi e bagagli e sparire dai radar. Ora, però, lo show business è in fibrillazione perché in questi anni (decenni) il tizio ne avrebbe fatte più di Carlo in Francia, come si suol dire, coinvolgendo vario vippame: a cominciare da Justin Bieber, di cui non ho mai letto o ascoltato nulla ma sembra che lui stesso racconti quanto il suo rendez vous con Combs a soli quindici anni lo abbia traumatizzato. Gira un video in cui l’innocente Bieber, famoso da quando era un teenager chiede al rapper con cui si preparava a trascorrere 48 ore, “e adesso che facciamo?” e quello imperturbabile risponde “non possiamo dirlo, ma è quello che sognerebbe qualsiasi 15enne”, roba da sentirsi male visto con il senno di poi. Nonostante la fama di Bieber a quanto pare nessuno si accorgeva delle atrocità cantate, preferendo stigmatizzare il fatto che tirasse uova ai vicini.

Puff Daddy in galera e Hollywood trema

A questo punto, ci si potrebbe addentrare anche in spiegazioni pseudopsicologiche ma meglio concentrarsi sugli ormai leggendari "White Party" della star, di cui girano anche parecchie foto interessanti (sempre si fa per dire): si tratta di festini che tra il 1998 e il 2009 hanno visto la partecipazione di centinaia di nomi della musica. Il nome deriva dal dresscode richiesto, in total white. Su questi eventi esclusivi è emersa la testimonianza di Tom Swoope, ex insider dell’industria musicale, il quale sul suo canale YT rivela che non tutti erano a conoscenza di ciò che accadeva, dato che agli ospiti erano concessi diversi livelli di accesso all’interno della residenza negli Hamptons dove avvenivano le feste che, come riporta il Daily Mail, sarebbero durante anche diversi giorni con le sex workers presenti costrette a rimanere sveglie per intrattenere gli ospiti, idratate solo con fisiologica via flebo. Pare anche che che quando il rapper Kid Cudi si interessò romanticamente alla sua fidanzata Cassie Ventura, Combs gli fece saltare in aria l’automobile, tutto passato in sordina con un accordo extragiudiziale con la sua ex. L’argomento negli States è secondo per interesse soltanto alle elezioni dati i rapporti di Combs con l’intero star system musicale, da Beyoncé a Jay-Z, tutti potenziali testimoni al processo di cui non è ancora stata stabilita la data. Intanto assumono un diverso significato testimonianze e dichiarazioni rilasciate a suo tempo da altre celebs, come la modella Emily Ratajkowski, che in un video postato su TikTok  e diventato virale parla della necessità di riconoscere anche gli uomini vittime di violenze sessuali e abusi, riferendosi proprio a Bieber come possibile vittima del rapper. Virale è diventata anche una canzone di Eminem, Fuel, in cui il rapper si riferisce a Combs dandogli più o meno velatamente dello stupratore. 

Perfino Kanye West è stato tirato in ballo perché, oltre a comparire tra i nomi dei partecipanti alle feste con l’ex moglie Kim Kardashian, in un video risalente a diversi anni fa in cui era ospite del programma rap Drink Champs, parlando di Diddy che lo aveva attaccato, si riferisce a lui defininendolo un “fed”, termine slang per gli agenti federali e membri del FBI, accusandolo implicitamente di collaborare con le istituzioni per non essere arrestato. Evidentemente tanto zelo non è bastato per salvarsi dalla slavina di denunce per violenza da parte sia di uomini che di donne che gli piovono sul cranio aumentando di giorno in giorno. E mentre lui si proclama innocente col solito “tengo famiglia, non posso essere cattivo” (ci sarebbe parecchio da eccepire e anche da -ri-leggere Pasolini), all’indomani del suo arresto la celeberrima Oprah ha intervistato Kamala Harris (come ti sbagli) e Jennifer Lopez, fresca divorziata cui però nessuno ha chiesto di Ben Affleck quanto piuttosto del suo ex giovanile, con tanto di domanda di rito “come hai potuto non accorgerti di niente e non mandarlo in galera”. Come se Lopez venticinque anni fa avrebbe dovuto fare quello che nessuno fra gli eletti a conoscenza del segreto di Pulcinella ha fatto, ovvero assicurare Combs alla giustizia, mentre, a rigor di cronaca attuale, a volte non ci si accorge nemmeno di figlie incinte sotto lo stesso tetto. 


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