Pubblico impiego: servizi essenziali garantiti da sindacati responsabili

 
“In queste ore si sta discutendo dello sciopero dei servizi pubblici proclamato da Cgil e Uil contro la manovra economica socialmente iniqua del governo. Ci giungono segnalazioni di molti dipendenti, soprattutto dalla sanità, che vorrebbero scioperare, ma non potranno perché rientrano nei contingenti minimi e perché la carenza di personale è di fatto una limitazione al diritto di sciopero. Ciononostante le adesioni alle proposte del sindacato e la partecipazione alla giornata del 17 continuano a crescere”. Lo scrivono in una nota Cgil, Uil, Fp Cgil, Uil Pa, Uil Fpl.

“Preme sottolineare - aggiungono le sigle sindacali - che le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici sono da sempre sottoposti alla legge 146 del 1990, che impone di rispettare i minimi di personale in quei servizi e uffici previsti dagli accordi dei singoli comparti, per garantire che non ci sia interruzione del pubblico servizio. Nell’ambito dei servizi essenziali - spiegano - è garantita la continuità delle prestazioni indispensabili per assicurare il rispetto dei valori e dei diritti costituzionalmente garantiti, sia dalle norme che dagli accordi che dai protocolli d’intesa di settore e di singola amministrazione e azienda”.

“Chi, come il Ministro Salvini - si legge ancora nella nota - parla di diritti dei cittadini a rischio a causa dello sciopero mistifica la realtà. Sono decenni che i sindacati confederali dimostrano con i fatti il loro senso di responsabilità. Hanno sempre garantito i servizi essenziali anche durante gli scioperi generali proprio per tutelare i diritti dei cittadini”.

Per i sindacati, “la verità è che questo Governo sta perdendo consensi ogni giorno che passa per aver tradito tutte le promesse fatte in campagna elettorale e a causa delle sue politiche economiche antipopolari. Per questo motivo teme la mobilitazione dei lavoratori e attacca il diritto di sciopero”.

“Gli scioperi si evitano se la politica fa il suo mestiere, e cioè se lavora per il bene comune. Il che significa fornire ai cittadini servizi pubblici adeguati, finirla con le privatizzazioni e il precariato, valorizzare i dipendenti pubblici e privati”.

“Queste - concludono Cgil, Uil, Fp Cgil, Uil Pa, Uil Fpl - sono le ragioni per le quali venerdì è stato proclamato lo sciopero contro la manovra che taglia salari, taglia pensioni, privatizza lo Stato sociale, non finanzia adeguatamente la sanità”.
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