Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità eventi e notizie dal mondo
 

Milano violenta, la polizia non può sparare

- di: Barbara Bizzarri
 
Milano invivibile, inabitabile, una favela nel pieno dell’Italia del fu boom economico, la città da bere che ora si beve i suoi cittadini: illustri e non. Una sfilza lunghissima di nomi per la giaculatoria su Milano, e basta mettere il naso fuori dalla Stazione Centrale per capire subito che il rischio non è una percezione ma una realtà, quella che ci viene sbattuta in faccia tutti i giorni. Ultimo in ordine di tempo Flavio Briatore (nella foto), ancora incredulo, derubato del suo zainetto nella centralissima Piazza Affari alle 11 di mattina e caso volle che ci fosse la Guardia di Finanza nei paraggi che ha bloccato il colpevole e restituito il maltolto, ma non tutti sono così fortunati.  Prima di lui, la showgirl Elenoire Casalegno, inseguita e assalita da un uomo, sempre di mattina, sempre in una zona centrale e frequentata, Corso di Porta Nuova, e salvata da un passante che ha messo in fuga il malintenzionato. E poi quest’estate, Ludovica Frasca, attrice, ex velina, il tempo di prendere un caffè con un’amica, rientra a casa e la trova svaligiata, trentamila euro di refurtiva.

Questo, i famosi, quelli che possono lamentarsi in pubblico, segnalare, inveire. E tutti gli altri, quelli che non hanno voce? È ancora cronaca di quest’estate, la ragazza aggredita alla Bovisa da un disgraziato che le struscia la faccia sull’asfalto, per rubarle la borsa e fare chissà che altro, per fortuna da un’enoteca è uscito un uomo armato di spranga a mettere in fuga il criminale, arrestato poco dopo, di cui come per tutti gli altri si tacciono con pudore inusitato le generalità, e lei che dichiara che non vuole arrendersi a vivere nel terrore, però, d’altra parte, vorrebbe il sostegno di uno psicologo e come lei cento, mille: che senso ha vivere in città dove è necessario un aiuto medico per andare avanti? E poi, per chi, perché? Per vivere nella costante paura di aggressioni, furti, stupri, rapine? Sapendo bene di essere del tutto impotenti: è di poco tempo fa l’ennesima riprova che se si decide di salvarsi da soli, come il commerciante che ha sparato ai ladri per difendere la sua famiglia, a pagare è la vittima e i cocci sono suoi, perché la grazia non è stata concessa, perché si resta in galera insieme a quelli che rubano mele e ovetti kinder, quando gentaglia della peggior specie è tranquillamente fuori a fare quello che deve e che vuole, senza che nessuno possa intervenire, meno che mai le forze dell’ordine, che se si azzardano a fare qualcosa vengono sistematicamente inchiodate e processate, innanzitutto mediaticamente, dallo stracciavestitismo ben noto. 

E mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani teorizza che “Milano non corre pericoli immediati”, il questore Petronzi, esperto di terrorismo, diplomato all'FBI National Academy di Quantico, in Virginia, studi perfezionati a New Scotland Yard e decisamente più pragmatico, sostiene l’opposto: “Non siamo in grado di prevedere dove e come colpiranno, la minaccia è alquanto fluida”, ammette che la città è in mano alle bande che si scannano da San Siro alla Barona e che hanno capito quanto delinquere convenga, qui, dove c’è sempre il coro da tragedia greca del capire-includere-perdonare (se sei autoctono, no), e poi postano le loro efferatezze sui social dove hanno anche un certo seguito, ovviamente. Tutto ciò, mentre il sindaco Sala teorizza una città per happy few, dichiara guerra alle auto, al traffico, in piena visione green e futurista e avanguardista e illusionista, e blatera di pericoli percepiti tanto per dare dei visionari ai malcapitati costretti a fronteggiare anni e anni di malagestione, a dir poco incosciente, sulla pelle di chi vorrebbe magari fare una vita normale, nell’accezione più classica di un termine che da tre anni si è definitivamente svuotato del significato originario.  Ci avevano avvisati, Oriana Fallaci e Giorgio Bocca, entrambi lanciavano l’allarme già all’inizio dei Novanta, anche prima: nessuno li ha ascoltati, anzi, come da copione, sono stati scherniti, silenziati, umiliati. E Milano non c’è più. Le altre città seguiranno a breve. 
Seguici su:
Il Magazine
Italia Informa n°6 - Novembre/Dicembre 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli