Grande festa alla corte di Milano per Lady Oscar

- di: Barbara Bizzarri
 
Se Candy Candy ha rovinato la vita da un punto di vista sentimentale a più di una generazione, inclusa la mia, e alla mia età ancora mi chiedo perché non abbia buttato Susanna dal terrazzo dell’ospedale - chi sa, capisce - la rosa di Versailles, da noi conosciuta come Lady Oscar, l’ha sanata in qualche modo, con un esempio di coraggio e di autodeterminazione: una donna che era un soldato e racchiudeva in sé gli aspetti migliori tradizionalmente attribuiti ai due sessi. In questi tempi molto liquidi, per dirla alla Zygmunt Bauman, Oscar François de Jarjayes è diventata una vera e propria icona, assurta a simbolo del gender fluid. Era protagonista di un evento storico come la Rivoluzione Francese e tantissimi piccoli spettatori hanno appreso i primi rudimenti di questa epoca storica proprio guardando Lady Oscar, tanto che la sua autrice, Ryoko Ikeda, è stata insignita del titolo di Cavaliere della Legion d’Onore della Repubblica francese nel 2008, per aver contribuito a diffondere la cultura e la storia della Francia nel mondo. Al contrario del manga, l’anime è partito piuttosto in sordina e all’inizio non ha avuto affatto successo, concludendosi addirittura con un episodio di montaggio che qui non è mai stato trasmesso: nonostante un esordio poco promettente in patria, la serie è stata accolta con grande favore dal pubblico proprio a partire dall’Italia e in seguito è stata rivalutata anche in Giappone, dove è spesso messa trionfalmente in scena dalla Takarazuka Revue, una compagnia teatrale in cui tutte le interpreti sono donne.

Per festeggiare i cinquanta anni dalla serializzazione del manga, che ha esordito sulla rivista per teenager Margaret il 21 maggio 1972, e gli oltre quaranta dalla prima messa in onda in Italia, un noto brand di abbigliamento ha lanciato la capsule collection #TheLadyIsBack e, per l’occasione, ha tappezzato autobus, tram e stazioni della metropolitana di Milano di frames tratti dall’anime: a breve è previsto anche un evento dedicato. Non ho mai provato così tanta nostalgia di Milano da quando ho visto le foto pubblicitarie di Max & Co., perché è bello vedersi circondati dalle immagini e dai miti della propria infanzia, riempie il cuore dopo tutta la bruttezza di cui siamo circondati e che siamo costretti a vivere. Lady Oscar è l’emblema di chi va avanti sostenendo i propri ideali anche a costo di prendere decisioni estremamente difficili, come tagliare completamente con il proprio passato e la propria famiglia d’origine fino a pagarne le estreme conseguenze, è una donna integerrima, fredda come il ghiaccio e contemporaneamente appassionata. Le Rose di Versailles è una storia dai mille risvolti e la scelta del brand che ha deciso di recuperarne le immagini e di farne t-shirt e accessori commemorativi è davvero indovinata. Parecchi utenti sul web si sono lamentati dei prezzi, sostenendo che gli stessi articoli costerebbero molto meno ricorrendo al fai da te, ma in quel caso non ci sarebbe il crisma dell’originalità e del merchandising benedetto dalla stessa Ikeda. A proposito, se avrete la fortuna di essere a Osaka il 13 luglio, la mangaka interverrà a una conferenza sull’uguaglianza di genere, partendo proprio dal personaggio che ha creato, una donna che non ha avuto paura di lottare per le sue scelte in una società in cui ciò non era affatto scontato, e spesso non consentito. Lunga vita a Oscar!
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