Il Centro Studi e Statistiche UNRAE – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di dicembre 2023 verso lo stesso mese del 2022:
massa totale a terra
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dicembre 2022
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dicembre 2023
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% variazione
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> 3,5 t
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2.587
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1.851
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-28,5
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da 3,51 a 6 t
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65
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50
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-23,1
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da 6,01 a 15,99 t
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324
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281
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-13,3
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> = 16 t
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2.198
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1.520
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-30,8
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Dal confronto dei dodici mesi del 2023 con lo stesso periodo del 2022, si ottiene il seguente quadro:
massa totale a terra
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gennaio-dicembre 2022
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gennaio-dicembre 2023
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% variazione
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> 3,5 t
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25.591
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28.707
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+12,2
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da 3,51 a 6 t
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880
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782
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-11,1
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da 6,01 a 15,99 t
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2.976
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3.446
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+15,8
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> = 16 t
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21.735
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24.479
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+12,6
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Nel mese di dicembre il mercato dei veicoli industriali registra una brusca frenata, con le immatricolazioni ferme a 1.851 unità rispetto alle 2.587 del 2022 (-28,5%). Tutte le categorie di peso chiudono l’ultimo mese dell’anno in negativo: il comparto dei veicoli pesanti con massa uguale o superiore a 16 t registra il calo più consistente del 30,8%, seguito dal segmento dei veicoli leggeri fino a 6 t che mostra un disavanzo del 23,1%, mentre i veicoli medio-leggeri nella fascia tra le 6,01 t e le 15,99 t segnano una flessione a doppia cifra del 13,3%. Ad ogni modo, nel corso dei dodici mesi del 2023, il dato consolidato riflette la crescita migliore dal 2008, con il +12,2% (+12,6% per i veicoli pesanti, +15,8% del comparto medio-leggeri, -11,1% per la fascia dei leggeri) e oltre 3.000 unità immatricolate in più rispetto al 2022.
Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, commenta così i dati del mercato: “Valutiamo postivamente l’andamento complessivo dell’anno, a riprova della dinamicità del settore dei veicoli industriali, che rappresenta notoriamente la cartina di tornasole dello stato di salute dell’economia del nostro Paese. Ciononostante, il dato registrato a dicembre (-28,5%), unitamente al calo della domanda già in corso da mesi, lascia presagire una contrazione del mercato nel 2024”.
“Accogliamo, quindi, con favore l’intervento del Governo relativo al contributo maggiorato per la c.d. Sabatini Green, che sostiene gli investimenti in veicoli a basso impatto ambientale compatibili con l’uso dell’HVO. Tuttavia, non possiamo non esprimere il nostro rammarico per non aver colto l’opportunità di parametrare l’aumento delle tariffe autostradali nel 2024 in base alla classe di emissione, cominciando così ad introdurre in maniera fattiva il principio «chi più inquina più paga»”, sottolinea Starace.
“Coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione che i Costruttori hanno già da tempo abbracciato ed in ragione degli stringenti nonché prossimi target europei, risulta ormai improrogabile un intervento dell’Esecutivo, già a più riprese sollecitato, che preveda l’istituzione di un Fondo ad hoc a sostegno degli investimenti in veicoli e infrastrutture di ultima generazione, al fine di svecchiare il parco circolante e sostenere la competitività dell’autotrasporto italiano”, conclude il Presidente Starace.