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Auto, la svolta Ue tra flessibilità e incentivi: ibride e biofuel restano oltre il 2035

- di: Alberto Venturi
 
Auto, la svolta Ue tra flessibilità e incentivi: ibride e biofuel restano oltre il 2035
L’Europa corregge la rotta sulla transizione dell’auto, introducendo maggiore flessibilità regolatoria senza mettere in discussione l’obiettivo di lungo periodo della decarbonizzazione. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la Commissione europea propone una modifica mirata alle norme sulle emissioni di CO₂, con particolare riferimento ai veicoli pesanti, prevedendo margini più ampi per il raggiungimento dei target al 2030. Una scelta che risponde alle pressioni dell’industria automotive e dei Paesi membri, alle prese con una transizione tecnologica più complessa e costosa del previsto.

Auto, la svolta Ue tra flessibilità e incentivi: ibride e biofuel restano oltre il 2035

Bruxelles chiarisce che la “rivoluzione dell’elettrico” non viene abbandonata, ma accompagnata da strumenti di incentivo più selettivi. Entro il 2035, le case automobilistiche potranno beneficiare di “super crediti” per la produzione di piccole auto elettriche, lunghe fino a 4,2 metri, a prezzi accessibili e realizzate all’interno dell’Unione europea. L’obiettivo è duplice: sostenere la domanda di veicoli a zero emissioni e rafforzare la competitività industriale europea in un segmento oggi fortemente esposto alla concorrenza asiatica.

Batterie, leva industriale strategica

Uno dei pilastri della strategia riguarda la filiera delle batterie, considerata cruciale per l’autonomia tecnologica dell’Unione. La Commissione propone un sostegno complessivo di 1,8 miliardi di euro per le batterie prodotte interamente nell’Ue, di cui 1,5 miliardi sotto forma di prestiti senza interessi. Una misura pensata per attrarre investimenti, ridurre la dipendenza dalle importazioni e accompagnare la nascita di una catena del valore europea, in grado di sostenere la crescita dell’elettrico nel medio-lungo periodo.

Flotte aziendali e quote nazionali

Sul fronte della domanda, il nuovo impianto regolatorio introduce obblighi progressivi per le flotte aziendali delle grandi imprese. A partire dal 2030, sarà fissata una quota minima di veicoli a zero o basse emissioni, con un sotto-obiettivo specifico per le auto elettriche. Le percentuali varieranno da Stato a Stato, riflettendo le diverse condizioni di mercato e infrastrutturali. Per l’Italia, la quota prevista è del 45% dal 2030, destinata a salire all’80% dal 2035, delineando un percorso di transizione graduale ma vincolante.

Ibri do e biofuel come tecnologie ponte

Nel nuovo quadro emerge anche il riconoscimento del ruolo di ibride e biocarburanti come tecnologie di transizione oltre il 2035. Una scelta che risponde alla necessità di mantenere competitiva la base industriale europea e di gestire l’impatto economico e occupazionale della trasformazione del settore. In chiave economica, la retromarcia parziale dell’Ue appare come un tentativo di bilanciare ambizione climatica e sostenibilità industriale, evitando shock su produzione, investimenti e occupazione in uno dei comparti chiave dell’economia europea.
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