Dio è morto, Marx pure, e anche Madonna non si sente troppo bene
- di: Barbara Bizzarri
Madonna ha collassato, è svenuta ed ha rischiato le penne: dopo una breve sosta in terapia intensiva è stata rispedita a casa dove ha continuato a stare male. Le cose ultimamente non vanno troppo bene per l’ex material girl, che non offre nulla di nuovo se non il solito cliché masticato, ingoiato e risputato da trent’anni: torsione dell’iconografia cattolica a livelli di blasfemia (mai che si fosse vista, che so, con una manina di Fatima oppure una Menorah per par condicio, no: deve essere proprio ossessionata, poverina), scenette lesbo (sempre le stesse dai tempi del suo libro fotografico ‘Sex’, che, se aveva un senso nel 1992, ora fa l’effetto del bollito misto) e foto in cui vuole persuadere a tutti i costi che anche un deretano ultra sixty, debitamente lavorato, ha il suo perché (contenta lei).
La vera novità, piuttosto, c’è stata a gennaio quando, come riportato da testate quali The Times Nigeria e Nyasa Times Online, è stata formalmente accusata, con la sua organizzazione, dalla Federazione Mondiale Etiope per traffico di bambini ed esperimenti sociali aggravati dall’ indottrinamento basato su contenuti Lgbtq che, secondo l’associazione, la cantante e il suo entourage avrebbero riservato ai figli africani della popstar, adottati in Malawi tra polemiche e recriminazioni. Scrive la FWE: chiediamo al leader Lazarus Chakwera di “limitare l’accesso a Madonna e ai suoi associati in Africa e ai bambini africani come misura precauzionale fino a quando non verrà condotta un’indagine approfondita sulla tratta di minori, sfruttamento sessuale, minaccia di coercizione, frode, inganno e abuso di potere o vulnerabilità”.
Da anni si vocifera che Madonna avrebbe approfittato del suo status sociale, del denaro e del potere di cui può disporre per eludere obblighi burocratici e verifiche cui devono sottostare tutti gli altri comuni mortali in attesa di poter adottare, e così prelevare, letteralmente, i bambini (nel suo caso, David Banda e Mercy James, oggi diciassettenni, e le gemelle Estere e Stella, di 10 anni) da contesti familiari integri, seppur poveri: in pratica, i ragazzi in questione non erano orfani, ma la popstar avrebbe agito abbagliando la famiglia d’origine con la prospettiva di offrire loro una vita migliore. In effetti, ci si potrebbe chiedere perché non gliel’abbia offerta là, consentendo loro di rimanere con le proprie famiglie, e magari aiutando anche queste ultime ad uscire dalla miseria, sforzo che nel suo caso sarebbe stato più che sostenibile, dato che uno stipendio mensile nel Paese si aggira sui duecento dollari americani.
La Onlus di Madonna, Raising Malawi, è stata accusata di essere una copertura per un vero e proprio traffico di minori che si svolgerebbe nel Paese più povero dell’Africa, e la stessa cantante, durante un suo recente viaggio, è stata sommersa dalle critiche perché la sua apparizione è stata ascritta al tentativo, non riuscito, di adottare altri due bambini. Una questione spinosa che ha portato la star a cancellare praticamente tutti i post su IG in cui compariva con i figli adottivi in immagini quantomeno particolari che hanno fatto gridare le associazioni africane all’abuso e alla volontà di cancellare i valori del continente: “figli africani utilizzati come un esperimento sociale in risposta alla forte spinta della comunità Lgbtq in America. Noi, la diaspora globale, i Black People of The World presso la Federazione Mondiale Etiope, siamo preoccupati per l’integrità dell’Africa e delle sue tradizioni, che vanno preservate e non screditate”.
A ciò si aggiunge il delirio di questi ultimi giorni, secondo cui l’infezione batterica che si dice abbia colpito la star sia dovuta all’eccessivo perfezionismo che l’avrebbe inchiodata dodici ore al giorno in sala prove, in vista del suo imminente tour (ora rinviato sine die), tanto che i suoi fans, nonché i suoi sodali, temono possa fare la fine di Michael Jackson. A parte la sorte del king of pop, capro espiatorio e vittima designata di inesauribile chiacchiericcio prima e dopo la morte, è divertente questo tempo in cui ogni tanto tocca prendere le persone per la collottola e shakerarle nella speranza gli si formatti l’hard disk, perché reggere tante idiozie prive di logica può diventare estenuante.
Il perfezionismo non ha mai ammazzato nessuno: l’inoculazione di quattro sieri di dubbia composizione in fila, sì. Continui interventi chirurgici che ne hanno, in pratica, modificato l’aspetto anche, soprattutto se effettuati su un fisico esile e già debilitato di suo. Secondo: Michael Jackson non è stato ucciso dalle estenuanti prove della sfilza di concerti previsti a Londra. Michael Jackson è stato ucciso da massicce e reiterate dosi di propofol, un anestetico impiegato in chirurgia, che gli è stato somministrato dal suo medico, Conrad Murray: ci sono stati un processo e una condanna a quattro anni di reclusione per omicidio colposo. Fino a quando si dovranno sopportare cretinate tendenziose, sparate ai quattro venti e fare finta di nulla? La pazienza è finita, il divertimento pure, resta solo il sacchetto di popcorn per vedere come andrà a finire. Anche il processo che attende la star, se e quando ci sarà: è interessante sapere fino a che punto potrà ancora arrivare il potere dei soldi. Tutto il resto, come già è stato detto, è conversazione.