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Maca(b)rena!

- di: Barbara Leone
 
Il clima è quello del villaggio vacanze. Il dj improvvisato è scatenato, e anche la comitiva pare divertirsi parecchio sulle note del mitico, intramontabile Gioca Jouer di Claudio Cecchetto. Peccato che il dj/animatore in questione indossi un camice, e la compagnia cantante e ballante sia composta, anzi scomposta, dagli studenti di un corso nazionale della Società Italiana di Medicina Legale intenti a fare un’autopsia. Il tutto è stato puntualmente ripreso da video, ovviamente diventato virale, che in un nanosecondo ha fatto scoppiare una bufera social. E non solo. Perché a trastullarsi sulle note del Gioca Jouer, tra un’ispezione della cavità toracica ed una dissezione del fegato, erano non solo gli aspiranti anatomopatologi, ma anche i loro professori. Molti dei quali sono stati riconosciuti e risultati essere docenti dell’Università di Catania. Va da sé, dunque, che il balletto abbia alzato un gran polverone. A partire dalla solerte risposta di uno dei professoroni, che immediatamente ha voluto dare la sua versione dell’accaduto difendendo a spada tratta la squadra. 

Apprendo con sconcerto (lui, eh) dagli organi di stampa della diffusione illegale di un video effettuato durante una esercitazione anatomica all’estero e che fa riferimento impropriamente ai lavori preparatori di una sessione del Convegno nazionale della Società Italiana di Medicina Legale dal titolo Live autopsy e della cui sessione sono responsabile”. Come dire, lo abbiamo fatto all’estero quindi non rompete. E poi prosegue: “Mai, lo ribadisco a nome mio e di tutti i presenti, c’è stata la volontà da parte di alcuno di noi di mancare di rispetto. Quel rispetto che invece è mancato a chi ha diffuso il video in spregio a ogni principio di riservatezza e che per questo dovrà rendere conto innanzi all'autorità giudiziaria e, ove si tratti di un medico o di un accademico, anche agli organi disciplinari competenti. A tal fine ho dato specifico mandato al mio avvocato”. Dunque dunque…. Quindi la colpa è di chi ha diffuso il video? Ok, non si fa. E su questo siamo tutti d’accordo. Ma dovremmo essere anche tutti d’accordo sul concetto di rispetto. Ma per chiarirlo, vediamo cosa dice ancora il prof. Che certe volte, veramente, un bel tacer non fu mai scritto. Perché di fronte a certe cazzate, si deve solo stare zitti e chiedere scusa. “Tengo subito a precisare - aggiunge il docente -, che a differenza di quanto erroneamente riportato dagli organi di stampa (sempre colpa di quei cattivoni di giornalisti), il video illegalmente diffuso è stato realizzato in una pausa di una esercitazione anatomica all’estero su corpi donati a fini di studio e formazione e quindi assolutamente avulso dal contesto professionale medico legale. Non era una autopsia giudiziaria né un riscontro diagnostico”. Della serie: peggio me sento. Perché è proprio questo il punto: quei cadaveri sono stati donati dalle famiglie alla scienza. E tu gli balli intorno il Gioca Jouer? Qualcuno può obiettare: vabbè, ma tanto sono morti. Certo, e infatti non sono loro che nel caso si possono offendere. Anzi, capace pure che se la ballano anche loro dall’aldilà. Ma quei cadaveri hanno delle famiglie, hanno dei padri, delle madri, delle mogli o quello che sia. Che sì, direi proprio che si possono un tantinello incacchiare. Chiamasi rispetto, appunto. E poi la chiosa, che è veramente fantastica: “Si è lavorato per una settimana a tecniche di dissezione difficilissime, anche più di 12 ore al giorno dalla mattina alla sera tardi in sala anatomica per sfruttare al massimo il tempo previsto per le attività”. 

Quindi che dobbiamo pensare? Che si so’ pure magnati il panino con la porchetta sezionando il cranio di quel poveraccio? E poi: siccome avete lavorato incessantemente per 12 ore, siete autorizzati a ballarvela davanti al de cuius? E non c’entra il fatto che fosse un’esercitazione e non un’autopsia giudiziaria. Anzi, è anche più grave. Perché, di grazia, mi domando: sono questi i medici legali di domani? Questi gli esempi e gli insegnamenti? Anche no, grazie. E non si tratta di essere bacchettoni. Si tratta di deontologia, questa sconosciuta. Si tratta di banalissima decenza e, come sopra, di rispetto. Rispetto che si deve ad un cadavere donato. Rispetto che si deve alle famiglie di quel corpo inerme e freddo. Rispetto che si deve, scusatemi se so’ antica, anche e soprattutto alla Grande Mietitrice: la Signora Morte. Non credo costasse troppo uscire da quell’aula per rilassarsi ballando il Gioca Jouer. O, viste le circostanze, una Maca(b)rena! Ci sarà stato un cavolo di cortile in quel posto, sì? Più che legittimo riposarsi mentre si lavoro. Ma est modus in rebus. Come sempre. Purtroppo al mondo esistono i medici bravi, gli stregoni laureati in medicina e i bancomat! Chissà, magari questi fanno parte dell’ultima categoria. Ovvero quelli che cercano di laurearsi in medicina per fare cassa. Povero chi ci capita!
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