Le elezioni a colpi di meme
- di: Barbara Leone
And the winner is… Giggino ‘a cartelletta! E’ indiscutibilmente lui, l’ormai ex Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, l’incontrastato re delle perculate social. Dopo la sua illustre, e prevedibile per tutti tranne che per lui, trombata dal Parlamento italiano il popolo del web si è letteralmente scatenato. Anche se, a dire il vero, le prove generali c’erano state già pochi giorni fa quando, a conclusione d’una esilarante bicchierata elettorale in una famosa trattoria napoletana, ‘o guaglione di Pomigliano d’Arco s’era esibito in un memorabile balletto stile Dirty dancing da brivido, con tanto di volo finale degno di una rockstar tra il pubblico che lo ha sospinto a braccia tra le urla festanti. Un passo di danza profetico, visto che il volo glielo hanno fatto fare proprio gli elettori di Fuorigrotta.
Ed infatti l’esilarante immagine è diventata immediatamente un meme virale, sfondo di battute più o meno gustose. E non poteva essere diversamente. Del resto l’occasione era fin troppo ghiotta. Della serie Giggino tu me provochi, e io me te sfotto. Ma è ad urne chiuse che si è raggiunto l’acme della spernacchiata web, con una raffica di post, tweet e addirittura pagine dedicate. In una campeggia l’immagine del povero Giggino che spicca un volo d’angelo nel vuoto citando una famosa canzone di De Gregori: “Tutti chiusero gli occhi nell'attimo esatto in cui sparì. Altri giurarono e spergiurarono che non erano mai stati lì”. Un’altra lo raffigura sempre in volo, ma fuori dalla porta del Parlamento. E ancora sempre in volo, destinazione secchione della monnezza. Su tutte, però, risalta il divertente fotomontaggio del famoso scatto con Roger Federer e Rafa Nadal in lacrime e mano nella mano dopo l’ultima partita del campione svizzero, che alla Laver Cup ha salutato il tennis. Per l’occasione la faccia di Federer è quella di Luigi Di Maio con lo sguardo perso nel vuoto, mentre quella di Nadal è di uno sconsolato Enrico Letta. Che però di meme ne ha strappato uno ancora più bello: “Come torno a Parigi? In treno in aereo. Scegli”, parafrasando i roboanti manifesti elettorali del Pd che hanno imperversato nelle nostre città.
Ma, seppur medaglia d’oro, il buon Giggino in quanto a sfottò è in buona compagnia. Da lunedì su Twitter imperversa l’hastag #ciaone riferito a tutti i trombati eccellenti: dalla Bonino alla Boldrini, passando per Monica Cirinnà, ovviamente con cane milionario al seguito. Mentre la senatrice di Italia Viva Teresa Bellanova compare alla guida di una trattore: “Si torna a lavorare”, l'impietoso commento. Ultimo, ma non ultimo per dileggio, il leader della Lega (e delle gaffe) Matteo Salvini. Quello che dopo i primi exit poll s’è letteralmente twittato sotto scrivendo baldanzoso: “Centrodestra in netto vantaggio sia alla Camera che al Senato! Sarà una lunga notte, ma già ora vi voglio dire GRAZIE”. Se avesse aspettato non dico tanto, ma un’oretta scarsa, si sarebbe evitato il travaso di bile e pure la presa per i fondelli di mezza Italia. Tipo quella firmata da Ficarra e Picone, che prontamente hanno cinguettato: “Grazie a te, Mattè”, riportando il risultato della Lega sotto l’8%. E ancora: “Non so Mattè, aspetterei a ringraziare che qui mi sa che internamente hai preso una scoppola che Giorgetta è già tanto se ti lascia il ministero dello sport”. Oppure: “Lega all’8%, a Medjugorie la Madonna ha improvvisamente cominciato a ridere”. Quando si dice la fretta…