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Le (pre)visioni di Gualty

- di: Barbara Leone
 
Roma pulita e curata come un borgo del Trentino. Parola di sindaco. Vabbè che fa caldo, ma non da avere addirittura le traveggole. Perché dire che entro due anni la Capitale rassomiglierà, che ne so, ad Ortisei sa tanto di barzelletta. E basta affacciarsi alla finestra per capirlo. L’obiettivo del nostro brillantissimo sindaco, però, è proprio questo. Evidentemente dietro quell’aria da giuggiolone si cela un animo da ardimentoso supereroe, che quando meno te l’aspetti sfodera i suoi poteri nascosti e ti stupisce con effetti speciali. Tipo far sparire in un battibaleno i cumuli di monnezza sotto cui s’imboscano rarissimi esemplari di scoiattoli trentini sotto forma di pantegane. Miracolo a Milano, s’intitolava un indimenticabile film del grande Vittorio De Sica. E lui invece lo teletrasporta a Roma. Basta avere fede. Che per carità, è anche bello nella vita essere ottimisti. Ma nella fattispecie ci sentiamo più vicini a San Tommaso che al nostro amatissimo patrono Pietro: vedere per credere. E ciò che ad oggi vediamo per le strade della Capitale non è esattamente in stile asburgico o austroungarico che dir si voglia.

Ma tant’è, l’importante è crederci. Ed illo ci crede eccome. E’ proprio convinto: in un paio d’anni sarà così. E lo ha detto a piena voce in un’intervista radio. Tutto verificabile, nessuna fake news o iperbole giornalistica. Nel 2024, dunque, tutti i romani potranno godere d’una armonia di forme e colori simile a quella che avvolge i verdeggianti pascoli dell’Alpe Cimbra. O inebriarsi del profumo di violette e gerani come fossero a Bondone. E dell’aria tersa ne vogliamo parlare? Roba da far impallidire finanche Pinzolo. Insomma, sarà tutto un cinguettio d’uccellini, prati fioriti e quiete, da San Basilio a Trinità dei Monti. Senza differenza alcuna. Non solo. Perché mica il nostro sindaco frigge con l’acqua eh. Lui punta all’apice. Venghino siori venghino, perché come se tutto questo trionfo di pulizia e cura non bastasse avremo finanche tutte le strade della Capitale asfaltate. Niente più buche, niente più ruzzoloni dal motorino, niente più sottopassaggi allagati e tombini ingolfati dalle foglie. Praticamente Roma sarà un paradiso terrestre. Per i romani, certo. Ma anche perché il nostro Gualty punta sempre più alto.

Come la famosa acqua minerale che sgorga dai ghiacciai (che peraltro si stanno sciogliendo) dello Stelvio. Giusto per restare in tema. E però sai Robertone cosa succede? Che molto spesso più in alto vai, e più rovinoso è lo schianto al suolo in caso di capitolazione. Che, per carità, non la mettiamo minimamente in conto per lui. Perché è un supereroe, e come tutti i supereroi non capitolano mai. Ma sai com’è, c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. Ma il nostro super sindaco non ha il benché minimo dubbio: Roma sarà così perfetta che si aggiudicherà l’Expo al primo turno. E siccome il 2030 è dietro l’angolo (ma beato chi c’ha un occhio), lui vuole correre. E dimostrare agli ispettori del Bie Bureau International des Expositions che la Capitale d’Italia non solo è degna di questo nome. Ma è anche più bella, ordinata e curata di Braies. E la monnezza? E i cinghiali? E la puzza di pesce marcio che ci sta intossicando l’estate? E le doppie e triple file, gli schiamazzi notturni, l’eternit lasciato sul ciglio delle strade, gli sciamannati che si fanno il bidet nelle fontane storiche, il Lungotevere paralizzato? Solo un brutto incubo. Queste le (pre)visioni del sindaco Gualtieri. Il caldo dà proprio alla testa.
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