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La versione di Britney

- di: Barbara Bizzarri
 
La vita è strana. Certo, pure sceneggiatrice, però soprattutto strana, con buona pace di Ivano e Jessica. E così capita che quello che un uomo non fa con una donna con cui magari sta per anni, decide di farlo in quattro e quattr’otto con un’altra appena conosciuta o quasi (paradigmatica in questo senso la vicenda di Luca Cordero, Edwige Fenech e Ludovica Andreoni. Lui, che prima era libero, bello e no-wedding al fianco della splendida Edwige, in men che non si dica si è ritrovato a passeggiare a Villa Borghese armato di moglie e carrozzine. Misteri della fede: nella famiglia, soprattutto).  Ma meglio non divagare: in un certo senso, però, è quasi quanto successo alla povera Britney Spears, che più si va avanti e più si capisce quanto sia stata sfortunata, nonostante le apparenze, tanto da far pensare che il minimo che potesse fare fosse agitarsi al punto di finire interdetta e sotto la custodia del padre, un periodo doloroso di cui la cantante scrive: "Se mi avessero lasciato vivere la mia vita, so che avrei seguito il mio cuore, ne sarei uscita nel modo giusto e avrei risolto tutto. Sono passati tredici anni in cui mi sentivo come l'ombra di me stessa. Ora ripenso a mio padre e ai suoi soci che hanno avuto il controllo sul mio corpo e sui miei soldi per così tanto tempo e mi fa sentire male”. Tutto scritto nero su bianco nell’autobiografia in cui confessa anche di aver considerato Justin Timberlake, conosciuto sul set di The Mickey Mouse Club dove hanno esordito entrambi giovanissimi, la sua anima gemella (pessima illusione, foriera solo di disgrazie).

Proprio in "The Woman in Me", in uscita il 24 ottobre e già in cima a tutte le classifiche di prevendita, Britney racconta che, quando era ancora la fidanzatina d’America e pure dell’illustre collega, era rimasta incinta e lui le abbia chiesto di abortire: “Se fosse stato solo per me non l’avrei fatto. La gravidanza fu una sorpresa, ma per me non una tragedia. Amavo moltissimo Justin ed ero convinta che avremmo avuto una famiglia assieme. Justin però non era affatto felice della gravidanza. Diceva che non era pronto a un bambino nella nostra vita e che eravamo troppo giovani. Era così sicuro di non voler essere padre”.  Una decisione che “l’avrebbe fatta soffrire moltissimo” e, per una nata e cresciuta in Louisiana (in piena Bible Belt, per intenderci), di certo non facile: come nulla di quello che le è capitato poi, in effetti, tanto che subito dopo la storia è finita, la sua vita è colata a picco e lei i figli li ha fatti con Kevin Federline, un ballerino cacciatore di dote che gliene ha combinate di tutti i colori, spolpandola fino all’osso. 

Manco a dirlo, oggi i suoi figli sono d’accordo con il padre nella più paradigmatica dimostrazione della sindrome di Stoccolma e di tutta una serie di problematiche che si riassumono in una parola sola: branco maschile. La nota più stonata in tutta questa faccenda è che Justin finora ha pure sostenuto la parte del buono, facendo persino sospettare che lei lo avesse tradito: il minimo, quando convinci un poverello, la cui unica sventura è essere innamorato, a fare qualcosa che non vuole. Le illazioni sulla presunta infedeltà di Britney erano state fomentate anche dalla canzoncina di Timberlake ‘Cry me a river’, in cui gorgheggiava che lo avrebbe rimpianto, ah l’egotismo delle popstar, con tanto di video in cui una sosia di Spears era una specie di iceberg semovente che gli spezzava il cuore nella strategia più bieca che si conosca: pugnalare qualcuno più o meno alle spalle, e poi, attraverso circostanze imperscrutabili, appioppare tutta la colpa alla vittima, tanto per continuare a infierire. 

E poi cosa è successo? È arrivata Jessica Biel, con cui Justin si è sposato e ha avuto due figli, mentre la povera Britney pubblica foto nuda su IG, cerca di districarsi nella corte dei miracoli che la circonda soltanto per sfilarle soldi, divorzia dall’ennesimo Mr. Nessuno che ha deciso di sposare non si sa con quale criterio, e va in giro a pubblicizzare il suo libro tra un tribunale e l’altro, dato che non ha pace per chi la voleva totally free: chi si ricorda di #freebritney, il movimento dei suoi fans che erano diventati tutti psichiatri decretando che doveva essere emancipata dalla conservatorship paterna? Da quando ci sono i social, non abbiamo più bisogno di specialisti, giudici, medici e compagnia bella, mentre il mondo cade a pezzi e si divide così: chi Ludovica, chi Britney, e buonanotte ai suonatori. Anzi, nemmeno, visto che Spears non lavora quasi più. È lo showbiz, bellezza, e ha il suo prezzo, che per le ex baby star, da Michael Jackson a Macauley Culkin, a quanto pare ha sempre un costo troppo elevato. 
 
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