Buckingham Palace: Harry contro tutti
- di: Barbara Bizzarri
Una canzone inglese di tanti anni fa salmodiava, Harry why don’t you come back: forse è la stessa cosa che adesso pensano a Londra nella speranza di mettere in riga il principe Harry, che ormai pare senza controllo visto che ci ha preso gusto a essere in prima pagina, altro che understatement. Sarà l’aria di Hollywood che spira sulla mansion di Santa Barbara o l’influenza di Meghan, tornata in pompa magna in quella città degli angeli dove al massimo le avevano fatto aprire le valigette della versione USA di Ok il prezzo è giusto prima di costringerla a emigrare in Canada per recitare, finalmente, in una serie TV. In ogni caso Harry deve divertirsi parecchio con la sua iperesposizione mediatica e così dopo Oprah, conferenze varie, capricci da star nel ristorante newyorkese di De Niro e uscite non proprio brillantissime (“non ti piace la tua vita? Molla tutto, compra uno yacht e gira il mondo”.
Verrebbe voglia di dargli un buffetto sulla guancia così, per tenerezza) ha dato alle stampe la sua autobiografia, scritta in collaborazione con il giornalista americano J.R. Moehringer, e in uscita a novembre. Tutto bene? Neanche per idea, perché a corte si teme che questa autobiografia possa far venire alla luce i segreti inconfessabili del Palazzo e quei panni che si devono lavare in famiglia, soprattutto se si tratta di una Famiglia (reale). Diversi sono gli argomenti scottanti su cui si temono una parola o due di troppo, primo fra tutti, lei: Camilla. Per anni William e Harry si sono sperticati in lodi, affermando quanto fossero felici per il padre, quanto le volessero bene e blablabla. Adesso si scopre che era tutta finzione a uso dei media, specialmente da parte di Harry. Ohibò, che sorpresa. Strano che la donna che Diana aveva soprannominato “il mastino” non fosse propriamente nelle grazie del suo secondogenito.
Del resto, si dice che Harry si sia legato al dito la battuta in pura salsa perfida british che Camilla gli avrebbe detto prima della nascita di Archie: “non sarebbe divertente se tuo figlio avesse i capelli rossi e afro?”. Appena l’ha saputo, Meghan ha scatenato un putiferio e questa sarebbe anche la causa delle sue accuse di razzismo a Buckingham Palace. Voci di corridoio sussurrano che nel libro la duchessa di Cornovaglia sarà bollata come razzista e usurpatrice del ruolo che fu di Diana. Inoltre, a febbraio il duca di Sussex ha accolto con gelo tangibile l’annuncio ufficiale di Elisabetta II che Camilla un giorno diventerà regina consorte: “Il rifiuto di Harry di riconoscere la decisione della regina prefigurava i problemi a venire. Charles aveva buone ragioni per temere che l'antipatia di Harry per Camilla fosse stata rivitalizzata da Meghan” osserva Tom Bower, ex giornalista investigativo della BBC, prima di affondare il coltello nel motore che fa girare il mondo: money! “Harry rischia di tradire suo padre, Camilla, i Cambridge. Per guadagnare l'anticipo dell'editore, niente e nessuno era intoccabile”. Secondo Tom Bower nel memoriale di Harry ci saranno brutte rivelazioni su Camilla, William, Kate, Charles e sul dolore inflitto dalla famiglia reale a Meghan. Pare che l’unica a uscirne indenne sarà la nonna, perché per il resto il principe sembra seriamente intenzionato a liberarsi dal passato e vuotare il sacco una volta per tutte. Mentre per le recriminazioni di Harry perciò si dovrà attendere novembre, il succitato Tom Bower ha appena pubblicato in Inghilterra la sua biografia al vetriolo sulla duchessa di Sussex: “Revenge: Meghan, Harry and the War Between the Windsors”, 400 pagine di demolizione. Bower descrive Meghan come un’opportunista spietata, e nel contempo una persona superficiale e priva di rigore.
Dopo aver intervistato oltre ottanta persone e indagato a fondo sulla vita before Windsor della Markle, racconta che è stata respinta dall'Università di Princeton, e quindi ha ripiegato sulla Northwestern University di Chicago, “un college privato e altamente selettivo favorito da studenti bianchi ricchi e protetti, dove si è unita alla sorority Kappa Kappa Gamma, famosa per le sue bionde del Midwest”. Il tanto vituperato padre della Markle, citato frequentemente da Bower, pagava le tasse annuali da $ 45.000 e poi, giunta alla trentina, la futura duchessa avrebbe deciso, come molti a Hollywood, di sovvenzionare un'agenzia a $ 7.500 mensili per essere trasformata in una star globale: tutte le sue relazioni sono descritte come basate unicamente sull’interesse. Meghan voleva celebrità e un marito ricco e famoso e ha scelto la Gran Bretagna come terreno di caccia. In uno dei dettagli killer del libro, Bower afferma che l’attrice cercò senza successo di diventare una concorrente di Strictly Come Dancing e che, prima del fatidico appuntamento, avrebbe detto all'agente Gina Nelthorpe-Cowne di aver googlato Harry e di aver indagato a fondo su di lui, aggiungendo che doveva “impedirgli di fuggire. Non lo avrebbe lasciato scappare”. La ragazza aveva già le idee chiare, insomma: “Con Harry al mio fianco, possiamo cambiare il mondo”. Per ora i Sussex sono diventati una potenza mediatica, tanto che la CNN, su richiesta di Meghan, ha ritirato un rapporto che esponeva le sue inesattezze e contraddizioni nell'intervista a Oprah. Bower sottolinea che alla famiglia di Harry l’attrice non è mai piaciuta e che fosse stato messo in guardia perfino dal fratello e dalle sorelle di Diana. Gli amici hanno iniziato a chiamarlo “l'ostaggio”, senza però sortire alcun effetto. Se fosse davvero così, verrebbe proprio da dire povero principe, ma Bowes non sembra affatto preoccupato: ”finirà, anche se malissimo”.