Il Mar Rosso non è il Mare Vostrum!
- di: Barbara Bizzarri
Che il web abbia fame, come un Moloch moderno che per la sua velocità ha continuamente bisogno di idoli per 24 ore, così come di vittime, è ormai largamente appurato: tutto brucia e si consuma in fretta e dunque ormai, in questi tempi magri un po’ di tutto, ci si arrangia con quello che passa il convento (mai come in questo caso si fa per dire, naturalmente). Il nuovo idolo delle folle di Tiktok, recentemente rimaste a bocca asciutta dato che gli hanno chiuso l’account @ro1o, ma c’è tutto un mondo di social da cui dimostra di potersi esprimere, è un pirata, il nuovo Capitan Harlock del Mar Rosso. In realtà, il suo vero nome è Rashid al-Haddad, ha 19 anni e fa parte della milizia yemenita Houthi che impazza sullo stretto di Suez bloccando i commerci, in particolare dell’Europa, soprattutto dell’Italia, come se fosse necessario un altro colpo a un cadavere agonizzante, ma à la guerre comme à la guerre: appunto.
Per il web ormai lui ormai è “Hot Houthi”, oppure “Timhouti Chalamet”, in omaggio alla star protagonista di Wonka. In uno dei suoi video, sorridente e armato, troneggia sul cargo Galaxy Leader, battente bandiera non liberiana ma delle Bahamas, appena sequestrata: decine di milioni di visualizzazioni. Lui intanto si schermisce, il successo lo urta, e dichiara garrulo a Repubblica, corsa a intervistarlo: “Sono un amante dell’avventura, ma la ragione per cui posto queste azioni è che sono dalla parte della causa palestinese ed è di questo che bisogna parlare”. Nonostante la cacciata dal colosso cinese TIktok, X e Instagram sono un porto sicuro (a proposito di Mar Rosso) mentre lui sottolinea che “la sospensione dell’account dimostra solo che ci sarà un sionista al comando della piattaforma”. Mentre mantiene il più stretto riserbo su attività e famiglia, al-Haddad si definisce semplicemente abile con le tecnologie. E ammette: “Sono un pirata per la causa dei fratelli della Palestina. Siamo pronti ad azioni di pirateria contro le navi israeliane e tutte quelle degli alleati di Israele”.
Finora non è dato verificare la completa veridicità delle sue parole, ma i video pubblicati attestano la sua presenza a bordo di navi internazionali, mentre la Galaxy Leader è stata trasformata in un’attrazione turistica e a decine si mettono in coda sulla spiaggia di al Jazirah per essere accompagnati con i barchini a scattarsi un selfie sul ponte del cargo, come verificato sia dal quotidiano stesso che da un’agenzia russa con tanto di video su questi tour mentre si intervistano i turisti in attesa e a bordo della nave.
Intanto, ‘Timhouti’ ripete a oltranza la propaganda: “Paura di un attacco americano o di un’operazione di terra? Tutti sanno che lo Yemen è un cimitero per gli invasori. E gli americani lo sanno bene perché insieme ai loro alleati ci hanno sfidati per nove anni”, mentre a proposito del 7 ottobre ribadisce che “ciò che ha fatto il Movimento di Resistenza Islamico è un diritto legittimo nel quadro dell’autodifesa contro i crimini di Israele e la sua oppressione nei confronti di donne, bambini e anziani. Crimini sostenuti da Stati Uniti, Gran Bretagna ed Europa”.
Dopodiché invita l’Italia a sloggiare dal Mar Rosso: “State dalla parte dell’oppressore, Israele, contro le vittime innocenti in Palestina e Gaza. Tutto questo viene fatto utilizzando il denaro e le tasse dei cittadini in modo improprio. Qualsiasi intervento militare nel Mar Rosso avrà un impatto sull’Europa, poiché i costi del cibo aumenteranno a causa delle politiche sbagliate che seguono l’America e la Gran Bretagna”. Il nuovo mito usa-e-getta è servito, senza dimenticare le parole tristemente presaghe di Albert Cohen: ‘da duemila anni, odi, spergiuri, complotti, intrighi, guerre. Quali altre armi avranno inventato di qui a trent’anni? Queste scimmie ammaestrate finiranno per ammazzarsi tutte tra loro: la specie umana morirà di cattiveria’.