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Gretini in galera

- di: Barbara Bizzarri
 
Quanta faccia di triplatolla (e di furbizia mediatica) ci vuole per soprannominare la norma che promette di fare un minimo di giustizia di quella massa di gretini che bloccano il traffico, “anti Gandhi”? Proprio lui che predicava la non violenza, quando non c’è nulla di più violento di una pletora di scappati di casa che si posizionano in mezzo alla strada impedendo, di fatto, a centinaia di povericristi di andare al lavoro o di svolgere la normale (e modestissima, altrimenti non starebbero dove si trovano) vita di tutti i giorni con la stessa logica secondo cui inquina più la Panda di tua nonna che le centinaia di Suv incolonnati per un qualsiasi summit, o le migliaia di aerei privati che svolazzano in ogni dove, o la Cina e il Brasile, o l’aperitivo da raggiungere in elicottero sui ghiacciai o quello che veramente sta mettendo alla prova il pianeta su cui però gli “attivisti” non osano mettere becco dato che a pascerli sono proprio gli stessi pifferai magici che muovevano l’invecchiata Greta, ormai relegata a un cono d’ombra. 

Soprattutto, quale sarebbe il punto di contatto tra Gandhi e costoro? Ideologico? No. Sociale? No. Di certo non sembrano smunti dai digiuni di protesta né intenzionati a combattere per una qualsiasi indipendenza impastoiati come sono di clichés, ma del resto è proprio così che servono: burattineschi, nonché ampiamente foraggiati da poteri a cui fanno comodo, come tutti i pupazzelli abilmente inzuppati nell’ideologismo. A questo punto la domanda che sorge spontanea è: ma dobbiamo sempre essere presi per imbecilli? Parliamone dunque di questa norma, contenuta nell'articolo 11 del Ddl sulla Sicurezza, discussa in commissione alla Camera e che prevede il carcere fino a un mese per chi impedisce la circolazione su strada o binari da solo e da sei mesi a due anni se il reato viene commesso da più persone. 

Questa mattina le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Montecitorio hanno bocciato tutte le proposte di modifica dell'opposizione, che miravano a cancellare la misura mentre la Lega ha ritirato l'emendamento che proponeva il carcere anche per i promotori e gli organizzatori di queste proteste. L'articolo resta dunque invariato mentre la legge attualmente prevede una multa da mille a quattromila euro, e tanto basta per far stracciare le vesti a chi parla come sempre di torsioni della libertà personale: verrebbe da chiedersi e chiedere a tutti quelli che ora brandiscono la Costituzione dov’erano quattro anni fa e anche dopo, a proposito di libertà individuali e di gruppo violate nel consenso generale e senza nemmeno un rimando al fascismo che però mai come allora ci sarebbe stato tanto bene, anche se fa molto più comodo sproloquiare delle manine alzate a Predappio, dei libri a testa in giù e di qualsiasi altra cosa si limiti al folklore quando la ferocia della realtà è stata ben diversa, e c’è da scommettere che visto che la compagine europea è di nuovo allegramente riunita comme si de rien n'était, succederà di nuovo. E allora in questa schiavitù silente che sia almeno permesso agli iloti di arrivare puntuali a un lavoro che, nella maggior parte dei casi, non consente nemmeno l’acquisto di un’auto nuova, smart e green con cui viaggiare senza sentirsi un po’ meno in colpa (per chi ci crede, ovvio).  
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