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Gesù, Giuseppe e Maria… ciak si gira!

- di: Barbara Leone
 
“Napule è ‘nu paese curioso: è ‘nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca senza cuncierto scenne p’ ‘e strate e sape recità”. Firmato Eduardo De Filippo. Anni dopo gli fece eco Giorgio Bocca, che disse: a Napoli non si sa mai se sia una recita o se si faccia sul serio. Chiunque abbia bazzicato per i vicoli, o meglio ancora per i vasci, napoletani sa di che cosa parliamo. Basta un gesto, uno sguardo, un buongiorno per dar vita ad una commedia. E purtroppo a volte anche ad una tragedia. E’ tutto tanto a Napoli: dalle sfogliatelle ai clacson, dall’aria friccicosa alle superstizioni. Passando per ‘o sole e ‘o mar, che è una filosofia di vita e non solo i versi in rima di alcune canzoni. E’ una contraddizione vivente, Napoli, capace d’amore ed odio infiniti. In questo teatro a cielo aperto, che è unico al mondo, ogni scusa è buona per far baldoria. E per improvvisare una sceneggiata. E’ successo qualche giorno fa nei Quartieri Spagnoli,  allorquando un’anziana suorina ha fatto irruzione, a sua insaputa, su uno shooting fotografico. Un set, per dirla all’antica. Protagoniste, due fanciulle che si baciavano. Quando la suorina le vede non ci capisce più niente. “Che fate? Che fate? E’ il diavolo” balbetta agitandosi e tentando di dividerle. Le ragazze si fermano, ridono a crepapelle e le riprese continuano. Perché la scena è a dir loco esilarante, degna di un film alla Totò e Peppino. “Gesù, Giuseppe e Maria”, continua a dire battendosi il petto con tanto di plateale segno della croce fatto a ripetizione. E in quel “Gesù, Giuseppe e Maria” c’è tutta l’anima della napoletanità. Quella di Pulcinella, di Scarpetta e di Maradona. Come si fa a non capirlo? 

Il video è diventato virale. E per una volta a ragione, perché a guardarlo fa sorridere sì. Ma fa anche tanta tenerezza. Perché la suorina è anziana, non sa nulla di shoot fotografici né tantomeno di lgbt. Che probabilmente in capa a lei sono la marca di un qualche elettrodomestico strano. Invece che accarezzarle virtualmente il canuto capo, il popolo del web le si è scagliato violentemente contro insultandola manco fosse il demonio. E qui sia chiaro: non si sta facendo la morale a nessuno né tantomeno si sta parlando di diritti, per certi versi sacrosanti (è proprio il caso di dire) gay. Stiamo parlando di teatro. Di napoletanità, di roba che solo a Napoli si fa, come diceva una vecchia canzone. Perché in un’altra città una scena così non crediamo che si possa vedere. E filmare, e adorare. L’abbiamo adorata subito. E’ di una tenerezza infinita. E veramente non capiamo il perché…. perché scagliarsi contro una povera suorina che dall’alto dei suoi capelli più che bianchi ha fatto l’unica cosa che sapeva fare? “Gesù, Giuseppe e Maria”. Non ha mica offeso nessuno! Perché pretendere modernità dal basso del medioevo degli insulti a gogò? Imporre a tutti i costi una visione open mind del mondo e della sessualità a chi non ha gli strumenti anagrafici ed intellettuali per comprenderli e abbracciarli fino in fondo è, questo sì, osceno. E incomprensibile, pretenzioso ed illogico. 

Questa povera suorina è solo da comprendere, non crocifiggere o deridere. E’ una persona anziana, in più suora, con una mentalità fisiologicamente ben diversa da chi le ride in faccia. E fa solo tanta, immensa tenerezza. Ovvio che ognuno è libero di star con chi gli pare, quando si parla di adulti consenzienti. Ma lei ha semplicemente espresso il suo modo di vedere questa società a volte un po’ troppo sopra le righe. E lo ha fatto a modo suo, con la naturalezza di chi è evidentemente cresciuto in bel altro contesto. Sociale, umano e culturale. Vogliamo fargliene una colpa? Ciò che è disgustoso e inaccettabile è deridere una persona anziana. Per di più di chiesa, e che quindi fa il lavoro suo. Perché nessuna suora se ti vede con la minigonna ascellare ti dice brava. Anzi. Nove volte su dieci ti invita a cambiare abbigliamento. E porca paletta, è giusto che sia così. Sennò davvero qua si è rivoltato il mondo! Poi ci sono le suore più giovani, moderne, al passo coi tempi, che per cercare un punto di incontro con i giovani tentano, in maniera intelligente, di entrare nel loro mondo. Ma stiamo parlando delle nuove leve in tunica, che magari stanno pure su TikTok e si fanno lo spritz.

Va bene così, ci mancherebbe. Anzi, ben vengano. Ma qui stiamo parlando di una vecchina che fa quello che ti aspetti da qualunque vecchina, suora o non suora che sia: si scandalizza. Che poi probabilmente, seppur in maniera diversa, si sarebbe scandalizzata anche davanti alle effusioni un po’ troppo spinte di due etero. Non ci mettiamo la mano sul fuoco, ma quasi, che la reazione sarebbe stata più o meno la stessa. Casualità vuole che proprio in queste ore Papa Francesco ore ha detto che i social molto spesso sono tossici. Ha ragione da vendere. E a dire il vero lo avevamo capito da un po’. Oggi è toccata alla suorina, domani chissà. Magari a nonna Lucietta da Frosolone. Alla faccia dell’amore universale, tollerante ed accogliente. Sempre  e soltanto a senso unico, però. La verità è, invece, nel mezzo. E reca in sé l’odore antico di Marechiaro e delle magnolie che abbracciano Posillipo. Di un tempo che fu. Ciak si gira. Simm ‘e Napul paisà! Gesù, Giuseppe e Maria…
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