Franchising: le leve strategiche per la ripartenza post covid

- di: Centro studi retail Confimprese
 
La ricerca annuale sul franchising, condotta dal Centro studi retail Confimprese nei settori ristorazione, abbigliamento/accessori e altro retail (casa-arredo, cura persona-beauty, giocattoli, altro) evidenzia un quadro in miglioramento, che riflette le stesse dinamiche positive riscontrate nella leggera ripresa del retail nell’ultimo trimestre, su cui comunque aleggia lo spettro del caro prezzi delle materie prime con il conseguente rialzo dell’inflazione. «I risultati della ricerca Confimprese – afferma Mario Maiocchi, consigliere delegato Confimprese – mostrano un settore che non si è fermato con la pipeline 2022 che indica un aumento del 15% di nuove aperture sul 2019. Nonostante l’impatto negativo generato dal perdurare della crisi pandemica, il franchising si pone nel sistema imprenditoriale italiano come una scelta consapevole di autoimprenditorialità, che conta su una rete di protezione da parte dell’azienda retail che ha già sviluppato e testato il prodotto, costruendo un brand solido e affidabile».

Ricerca annuale sul franchising

Settembre-gennaio 2021 vs settembre-gennaio 2019: overview delle performance aziendali

 I risultati dei primi 9 mesi del 2021 sugli stessi mesi del 2019 risultano differenti per la ristorazione, che ha maggiormente risentito dell’emergenza Covid rispetto agli altri due macrosettori. Il 63% della ristorazione indica un trend negativo con perdite di fatturato tra -11 e oltre -50%. La metà di retailer di abbigliamento/accessori registra perdite fino a un massimo di -20%, altro retail tra -11 e -30%.

Evoluzione del numero di punti vendita e distribuzione geografica

Nei tre macrosettori è previsto un incremento del numero di punti vendita con un discreto scostamento nella ristorazione e in altro retail. La pipeline entro dicembre 2022 indica una crescita del +20% delle aperture nella ristorazione, del +17% in abbigliamento/accessori e del +13% in altro retail, per un aumento totale delle nuove aperture pari al +15 per cento.

Quanto alle aree geografiche il 42% dei retailer indica il Nord Italia come area principale per lo sviluppo di nuove aperture, mentre solo il 16% opta per Centro e Sud Italia. Il restante 42% non esprime nessuna prevalenza geografica. Il divario Nord-Sud si ripresenta anche nel franchising, dunque, e si spiega con la maggiore penetrazione al Nord della vocazione all’imprenditorialità che si è tradotta in una maggiore penetrazione del franchising. Si pensi solo alla Lombardia, sede del maggior numero di punti vendita in franchising (oltre 9mila).

Caratteristiche dei franchisee

Oltre la metà delle aziende (53%) dichiara di avere affiliati con più di un punto vendita, mentre il 47% degli imprenditori opta per un solo esercizio commerciale. Assente, invece, la figura del master franchisee. Ancora bassa l’incidenza delle donne imprenditrici che rappresentano una percentuale inferiore al 20% per il 42% delle aziende rispondenti. Inferiore al 20% anche la presenza degli under 35, segno che la pandemia ha arrestato il passaggio generazionale o lo ha posticipato a tempi più sicuri in termini socio-economici.

Emergenza Covid: le azioni intraprese dai franchisor per sostenere la rete

Le principali azioni realizzate durante la pandemia per sostenere le reti di vendita si sono registrate in due ambiti, economico-finanziario e formativo. Oltre la metà dei retailer ha intrapreso la rinegoziazione dei contratti d’affitto, mentre il 53% ha agito sulla formazione, oggetto di particolare attenzione. Tra le altre azioni si segnalano: dilazione dei pagamenti (42%), riduzione delle royalty (37%), revisione delle politiche di prezzo (16%). Vi è poi un terzo ambito che riguarda la digital transformation, su cui le aziende hanno azionato la leva. Il 47% ha adottato innovazioni tecnologiche e il 26% ha introdotto il click&collect/delivery. Ancora molto limitati gli investimenti in sostenibilità, indicati dal 5% del campione.

Key driver 2022: digital transformation la priorità

La digital transformation è un passaggio fondamentale per il retail. Le aree prioritarie di intervento segnalate dal 58% dei retailer per il 2022 sono l’integrazione tra canali di vendita e la gestione dei social media/sms per attrarre i consumatori in punto vendita (53%). L’investimento sulla rete in franchising in ambito digital transformation, mediamente pari al 2,1% del fatturato, è motivato principalmente dalle richieste dei consumatori (45% delle aziende) e per migliorare le performance dei punti vendita (27%). Il secondo key driver è la sostenibilità che per la metà dei rispondenti deve essere declinata principalmente in prodotto, packaging e identità green del brand. Il 76% delle aziende, inoltre, afferma di avere già convolto i franchisee in ambito digital e sostenibilità con una predominanza per le competenze digital. La sostenibilità viene probabilmente vista più come elemento di differenziazione competitiva nel lungo termine, mentre la digitalizzazione come strumento per migliorare le performance di breve termine.

TOP RETAILER CONFIMPRESE PER APERTURE

In questo scenario di leggera ripresa della formula franchising, i retailer valutano con cautela, da un lato, le nuove aperture dopo 19 mesi di pandemia, ma dall’altro sentono la necessità di continuare a puntare sullo sviluppo della rete distributiva e non mancano segnali di incoraggiamento in questo senso. Da monitorare con attenzione il trend in atto in termini di canali di vendita. Accanto all’espansione all’interno dei centri commerciali, che nel mese di settembre hanno guadagnato due punti percentuali rispetto ad agosto ma chiudono in negativo a -7% (dati Osservatorio Confimprese-EY), le aziende puntano sui negozi di prossimità nelle città di provincia e zone periferiche, che hanno performance positive con un trend del +13% su settembre 2020. Lo sviluppo in questo canale è dovuto in gran parte alle mutate abitudini di acquisto degli italiani, che costretti allo smart working, hanno privilegiato gli acquisti nel negozio sotto casa e nelle immediate vicinanze, dando così origine a un fenomeno che sta consolidandosi sempre più sullo scacchiere dei consumi.
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