Fino all’ultimo abbraccio

- di: Barbara Leone
 
Sembrate cane e gatto. Quante volte lo abbiamo sentito dire? Perché nell’immaginario collettivo tra cane e gatto non scorre buon sangue. Anzi. Molti pensano che i due siano acerrimi nemici. Il che, qualche volta, è anche vero. E però questa convinzione molto spesso si scontra con una realtà che è completamente diversa. Tant’è vero che sono innumerevoli le storie di amicizia commuovente e profonda che, con una spontaneità disarmante, si instaura tra queste due specie di animali così diversi ma anche così intrinsecamente intelligenti. 

Nel mio piccolo ho vissuto tante volte questo “miracolo” etologico. Quando ero ragazzina, per esempio, mia madre tolse dalla strada una cagnolona che da randagia andava a caccia di gatti. E noi ne avevamo uno. Quando la portò a casa ricordo come fosse ora che mamma prese la nostra gatta in braccio, guardò Gea (così avevamo chiamato la cana) e le disse con voce risoluta: “lei è mia”, indicando la gatta Musetta. Ebbene Gea, che fino al giorno prima inseguiva (e, ahimè, ammazzava pure) i gatti, da quel momento non la calcolò proprio. Anzi, col tempo divennero amiche per la pelle dividendo spesso e volentieri pappa e cuccia. Molto semplicemente Gea mise da parte il suo istinto ben capendo che a casa nostra sarebbe stata trattata da regina, a patto di non rompere le scatole a chi era arrivata prima di lei. Chiamala scema! Ovviamente il web è pieno di storie simili.  Ma una recentemente mi ha letteralmente scamazzato il cuore. Una storia che arriva da lontano, dal Medio Oriente, dove Louisa Crook opera come “soccorritrice indipendente”, così come lei si definisce. Perché, spiega a Newsweek, “qui ci sono tanti animali che hanno bisogno di aiuto ma non esiste un ente di beneficenza e nemmeno leggi per proteggerli. 

Quindi se vedi un cane che ha bisogno di aiuto, o lo fai da solo o lo ignori. Ma io non potrei ignorarlo”. Ebbene tra i tanti animali salvati da quest’anima bella c’è stato pure Winston, un cane talmente vecchio e malandato che, racconta la donna, “pensavamo che avremmo trascorso sei mesi con lui. Ma poi ha superato il primo anno, poi il secondo e poi ancora altri ancora”. Per un totale di cinque. Nel frattempo a casa di Louisa arriva anche Tilly, una gatta anziana anche lei e con un passato altrettanto doloroso. Da buon ex cane randagio quando Winston ha incontrato la gatta si è comportato come un vecchio scontroso. Lei, però, con calma felina, lo ha conquistato a suon di fusa e strusciamenti vari. Fino a che il vecchio Winston si è arreso: ha cambiato completamente il suo atteggiamento sino a farla diventare la sua migliore amica.  “L'anno scorso - racconta Louisa - hanno iniziato a stare tutto il giorno e a coccolarsi l'un l'altro, tutti i giorni”. Tutti i giorni, fino all’ultimo abbraccio. Sì, perché Winston e Tilly sono volati sul ponte dell’arcobaleno insieme. Nel medesimo istante, accoccolati uno accanto all’altra, zampa nella zampa, in un unico, e ultimo, respiro. Cane e gatto, nemici giurati in capa a noi, poveri e stupidi umani. Cane e gatto che ci insegnano, ancora una volta, cosa significa veramente l’amore. Amore che va oltre le differenze, oltre le apparenze, oltre i pregiudizi. Amore vero, che travalica tutto, nonostante tutto. E tra una lacrima e un’altra non posso fare a meno di pensare a quanto abbiamo da imparare da loro. E a quanto la loro essenza innocente e pura sia avanti anni luce dalla nostra, che nel 2024 stiamo ancora ad ammazzarci per un fazzoletto di terra. 
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