Diritto di residenza agli occupanti abusivi: l’ultima gualtierata
- di: Barbara Leone
E’ il sindaco più trasparente della storia di Roma. Infatti non si vede, e non si sente nemmeno. Ma quando c’è da fare danni c’è. Eccome se c’è. Sono mesi che ne narriamo le (in)gloriose gesta. L’ultima, ma solo in ordine di tempo, riguarda il diritto di residenza anche per chi occupa un immobile. Un abominio, e soprattutto una mancanza totale di rispetto nei confronti di tutti quei proprietari di casa che non riescono a riprendere possesso di un immobile comperato col sudore della fronte. Messo a reddito magari per pagarsi un mutuo, o per lasciare un’entrata fissa ad un figlio o a un nipote. O per motivi altri, che comunque riguardano esclusivamente il legittimo proprietario. Sicuramente non riguardano il sindaco Gualtieri, e nemmeno chi quell’abitazione l’ha occupata abusivamente. Perché sì, ci sono anche casi di persone indigenti. O, come le chiama lui, “fragili”, che lasciando quella casa molto probabilmente si ritroverebbero in mezzo ad una strada. Ma non sono né la maggioranza né la regola quelli che sempre illo, er Robin Hood de’ noantri, definisce “meritevoli di tutela”. Ed a proposito di tutela: chi si occupa di quella dei proprietari di casa? Che tante e tante volte vengono letteralmente presi in giro da gente che accumula buffi su buffi (tradotto per i non romani: debiti) tanto “ma quanno me caccia”? Sacrosanto tendere la mano a chi ne ha bisogno. Che vuol dire però dargli un lavoro, un sussidio economico e soprattutto prevedere strumenti efficaci per risolvere il problema dell’emergenza abitativa. Ma perché per aiutare qualcuno bisogna necessariamente danneggiare qualcun altro? Dov’è la logica, dove il senso e dove la legalità di tutto questo?
Questa mossa è stata possibile attraverso l’introduzione di una deroga all’articolo 5 del Decreto Lupi
Eccola l’ennesima genialata del supeRobertonebirbone capitolino. Che, per la cronaca, nei prossimi anni si vedrà pure aumentare lo stipendio (e con lui l’intera giunta capitolina) grazie al via libera del governo per l’aumento dello stipendio dei consiglieri comunali di Roma. Guadagnerà di più pur non avendo fatto quasi niente per questa città, se non passerelle per il lavoro fatto da altri. Perché il piano di manutenzione stradale, i nuovi autobus della flotta Atac, gli interventi di riqualificazione e tutte le altre cose di cui si vanta il Gualty sono, per amore della verità, tutti progetti pensati ed avviati sotto l’amministrazione della tanto vituperata sindaca Raggi. Che è vero, ha zoppicato e fatto scivoloni madornali. Ma ci ha sempre e comunque messo la faccia. Così come altri sindaci attaccati all’inverosimile, da Alemanno e Marino. Giusto per fare qualche esempio. E però su Robertone è tutta un’adorazione. E abbiamo fatto pure la rima. Fatto sta che da oggi a Roma disabili, ultrasessantacinquenni, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, nuclei familiari in condizione di precarietà abitativa e quanti sono seguiti dai servizi sociali potranno ottenere la residenza e chiedere finanche l’allaccio alle reti di acqua, luce e gas in quella casa occupata abusivamente. Perché, dice lui, “la dignità delle persone viene prima di tutto”. E ci mancherebbe altro, su questo siamo tutti d’accordo.
Ma, come diceva Esopo, “è facile essere coraggiosi a distanza di sicurezza”
Ma, come diceva Esopo, “è facile essere coraggiosi a distanza di sicurezza”. Aforisma poi modernizzato in chiave triviale che non stiamo qui a dire, ma facilmente intuibile. Nonché calzante a pennello. E che cavolo Gualtiè. Ma sei serio? Eppure l’ha fatto. E l’ha potuto fare. Questa mossa, infatti, è stata possibile attraverso l’introduzione di una deroga all’articolo 5 del Decreto Lupi (il numero 47 del 2014), che dispone il “divieto di residenza, di allacciamento ai pubblici servizi per chiunque occupi illegalmente un immobile e l’impedimento per cinque anni a partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi popolari pubblici”. Norme piuttosto severe, rispetto alle quali i sindaci sono però autorizzati a concedere delle eccezioni “in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela”. Ed è proprio reclamando questa facoltà che la giunta capitolina ha di fatto allargato le maglie sul “diritto di residenza”. Col conseguente diritto a richiedere, e ottenere, tutte le utenze domestiche. Domanda facile facile: con quale criterio si individuano i meritevoli di tutela? In quel far west tutto italiano in cui se uno vuole fare il furbo ci mette un nanosecondo a risultare nullatenente pur non essendolo. Non ci vuole magamagò per capire che questa gualtierata può trasformarsi in una vera e propria sanatoria per tutte le persone che hanno occupato illegalmente un alloggio. Ma oramai non ci meravigliamo più di nulla. Infondo dentro le mura della Città Eterna il supeRobertonebirbone ha concesso lo stesso diritto di residenza a pantegane, cinghiali e fauna varia ed eventuale. Viva la coerenza!