Dialoghi bovini e ministeriali
- di: Barbara Leone
Meno male che in questi tempi bui c’è sempre chi ci aiuta a tenere l’umore alto con momenti di surreale ironia. E chi se non lui, sempre lui, ancora lui: il Lollo nazionale. Lo so: ogni due per tre ci tocca bacchettarlo. Ma mica è colpa nostra se, come si dice a Roma, non si tiene un cecio in bocca manco se lo implori! E così, ancora una volta, è tornato più pimpante che mai a regalarci una perla di saggezza sul tema benessere animale. In un recente post sui suoi canali social, infatti, il ministro pizza&fichi (ironicamente, ovvio, visto che siamo in tema agricoltura e dintorni) ha suggerito un metodo infallibile per verificare lo stato di salute e d’appagamento degli animali nelle aziende agricole. Un metodo facile facile da far impallidire Konrad Lorenz: chiederlo direttamente a loro. E no, non si tratta di una citazione tratta da un film di animazione della Disney. Nel suo post, corredato da una foto esplicativa dove appare faccia a faccia con una mucca, Lollobrigida spiega che se gli animali si avvicinano all'uomo senza timore, allora significa che lo considerano un amico.
Quindi capito? Basta fare quattro chiacchiere con la mucca Clarabella e voilà… il gioco è fatto! Chi avrebbe mai pensato che l’etologia fosse così semplice e banale? Dimenticate, quindi, gli studi complessi, i rapporti scientifici dettagliati e le inchieste giornalistiche che, peraltro, si mostrano ben altra realtà. Secondo il metodo Lollobrigida, basta una passeggiata tra i recinti e un po' di dialogo bovino per capire se le mucche stanno bene. Immaginate la scena: il ministro, con il suo miglior sorriso rassicurante, si avvicina alle mucche e con tono confidenziale chiede: “Aò Clarabè, come va oggi? Hai magnato? Te trattano bene?”. E se lei si avvicina amichevolmente sfoderando un muggito d’approvazione abbiamo fatto bingo: benessere animale confermato. E dire che sono anni che blateriamo di rivoluzione etica e della improrogabile necessità di ispettori seri e regole ferree negli allevamenti, intensivi e non. Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Basta chiedere, per avere una risposta sincera e diretta dai veri protagonisti delle stalle. Ovviamente, questa visione idilliaca ha scatenato una serie di reazioni. Gli animalisti sono perplessi, i veterinari sono sconcertati e gli agricoltori... probabilmente si stanno ancora riprendendo dalle risate.
Ma, si sa, il Lollo non finisce mai di stupirci con effetti, e boutade, speciali. Basti pensare che appena qualche giorno prima ai microfoni di Vista, durante una visita allo stand “Divina Nazione”, un evento che celebra la candidatura della cucina italiana a Patrimonio Unesco, se n’è uscito così: “Quante guerre non ci sarebbero state di fronte a cene ben organizzate.” Ah.. Ecco. Una bella carbonara (preferibilmente vegan) e si smette di sparare. Ma forse anche dietro a queste sparate c’è un metodo. Il metodo Lollo per alleggerire la complessità della politica, agricola o internazionale che sia, trasformando le questioni più serie e delicate in un momento di comicità involontaria. La butta in caciara, insomma. O forse, con un guizzo d’insospettabile genio, ha scoperto una nuova frontiera nella comunicazione interspecie. Infondo, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dall'automazione, chi avrebbe mai immaginato che la risposta a tutti i problemi degli allevamenti potesse venire da una genuina chiacchierata fra Lollo e Clarabella? Che poi, chissà che le avrà risposto. Misteri dei dialoghi bovini e ministeriali!