Cineserie da zoo
- di: Barbara Leone
La zoologia ha fatto passi da gigante negli ultimi secoli, ma nessuno avrebbe potuto prevedere l’ultima frontiera del regno animale: il “cane-panda”. È successo in Cina, più precisamente allo zoo di Shanwei, dove due cani sono stati truccati per sembrare dei pucciosissimi panda. Peccato però che, come da migliore tradizione cinematografica, quelli dello zoo hanno scelto per interpretare la parte due attori cani. Nel vero senso della parola, questa volta. Infatti il loro abbaiare li ha traditi sul set, scatenando un pandemonio (letteralmente) sui social. Tutto è iniziato quando i visitatori dello zoo, entusiasti di vedere i rari e adorabili panda, si sono avvicinati all'area dedicata ai famosi orsetti bicolori. Ma invece di trovare i classici panda, si sono trovati di fronte due cani – dei normalissimi chow chow – opportunamente pitturati di bianco e nero. Un travestimento che neanche a Carnevale, ma con l'aggiunta di un dettaglio inquietante: gli animali, anziché emettere il tipico verso dei panda (ammesso che qualcuno sappia quale sia), hanno iniziato… ad abbaiare. Apriti cielo! Un gruppo di bambini, con in mano lo zucchero filato, ha alzato lo sguardo verso i “panda” ed è scoppiato in lacrime: “Mamma mamma, perché il panda abbaia?”. Il sospetto, già diffuso tra gli adulti, ha subito preso piede: non erano panda, ma due cani imbiancati e dipinti come se stessero partecipando a una recita scolastica a tema “Gli animali del bosco”.
Lo staff dello zoo, messo alle strette dai visitatori che hanno iniziato a filmare la scena con i loro smartphone, ha tentato una difesa improbabile: “Si tratta di una razza ibrida, metà cane e metà panda”. Proprio così: dei cani-panda! Un’affermazione che avrebbe dovuto far ridere, ma che in realtà ha sollevato più di qualche domanda tra gli spettatori attoniti. Come è possibile che nessuno avesse mai sentito parlare del “cane-panda” prima d’ora? E giù con le ricerche su Google. Certo, il mondo è pieno di curiosità: ci sono i cani che sembrano orsacchiotti, i gatti che sembrano civette, e persino le iguane che somigliano a draghi in miniatura. Ma mai nessuno si era spinto a creare un “cane-panda” truccando due poveri chow chow, notoriamente paciosi e già bianchi di loro, per appagare le aspettative del pubblico in cerca di esotismo. Sui social è esploso il caso, anche perché pare che non fosse la prima volta che in quello zoo rifilassero una sola bestiale, è il caso di dire. Video e meme si sono moltiplicati come germogli di bambù in primavera. Le immagini dei due chow chow, ignari del caos che stavano generando, hanno fatto il giro del mondo. In un video particolarmente virale, si vede uno dei due cani abbaiare con convinzione mentre un gruppo di spettatori ride incredulo. “Questo panda ha un’anima canina!”, ha commentato ironicamente un utente su Twitter. E come dargli torto?
La domanda che ora sorge spontanea è: chi ha pensato fosse una buona idea travestire i cani da panda? Lo zoo di Shanwei, che probabilmente non è famoso per la sua attenzione alla fauna selvatica, è finito sotto il fuoco incrociato delle critiche. Gli animalisti sono scesi in campo, denunciando la crudeltà di colorare dei cani per farli sembrare qualcosa che non sono (dopotutto, anche i cani hanno un loro orgoglio, giusto?). Ma soprattutto, ci si interroga su come sia possibile che qualcuno abbia davvero pensato che dipingere un cane di bianco e nero potesse ingannare il pubblico. Forse è il segno dei tempi: i social vogliono intrattenimento, e lo zoo ha deciso di fare del proprio meglio. Solo che in questo caso, invece di strabiliare i visitatori con animali esotici e rari, ha scelto di proporre una sorta di “cabaret faunistico”, puntando tutto su un travestimento mal riuscito. A ben pensarci, però, non c'è poi tanto da stupirsi. Del resto, la Cina è da anni campionessa mondiale nel campo del tarocco. Dai Rolex di lusso che si fermano dopo una settimana ai vestiti firmati Armani cuciti col filo del destino (nel senso che durano giusto il tempo di una lavatrice), fino ai prodotti tecnologici che sembrano usciti dal laboratorio del professor Doofenshmirtz: le classiche cineserie, appunto, che sono ormai parte integrante della cultura pop. Perché diciamocelo: chi di noi non ha mai acquistato qualcosa che sembrava un affarone per poi rendersi conto di aver comprato un falso di infima qualità? Ecco, questa storia del “cane-panda” sembra solo l'ultima evoluzione della lunga tradizione tutta cinese di rifilare al mondo prodotti fasulli. Non sono più solo orologi, borse o telefonini: ora tocca pure ai panda! Ci manca solo che ti vendano un unicorno fatto con un cavallo e un corno incollato sulla fronte, e siamo a posto. Non a caso, si dice spesso: “Hai comprato una cineseria?”. E a quanto pare, allo zoo di Shanwei, non fanno eccezione. Anzi, hanno deciso di elevare il concetto di “tarocco” a un nuovo livello artistico.
Nel frattempo, gli addetti dello zoo, messi alle strette dalla pubblicità negativa, hanno rimosso i due “panda canini” dalla mostra, ma non prima che la bufala diventasse un caso internazionale. È chiaro che da qui in avanti sarà difficile guardare un chow chow senza immaginarselo mentre tenta di convincerti di essere un panda. Le vendite di vernici bianche e nere, comunque, potrebbero aver subito un picco improvviso. Chissà quanti proprietari di cani ora si staranno chiedendo: “E se facessi sembrare il mio cagnolino una tigre?”. O magari uno squalo, chi può dirlo? E mentre il mondo si interroga sull’etica dello zoo di Shanwei, resta solo una certezza: questi due cani travestiti da panda saranno ricordati come i veri protagonisti di un’epoca in cui la realtà è spesso superata dalla fantasia… o dall’imbroglio. Dal canto nostro, possiamo solo concludere con un pensiero che viene dal cuore: abbasso gli zoo, sempre e comunque!