Cancro, un vaccino lo sconfiggerà. Parola di Moderna
- di: Barbara Leone
Un vaccino per sconfiggere il cancro? Non è un sogno, ma la nuova realtà. Quella di casa Moderna, che oramai ci ha preso gusto a smanettare con la tecnologia mRna. Quella dei vaccini Covid, per intenderci. Ebbene, proprio partendo da lì la società americana avrebbe trovato buoni riscontri contro i tumori della pelle. “I risultati di oggi sono molto incoraggianti nel campo della trattamento del cancro”, ha affermato l’amministratore delegato Moderna, Stéphan Bancel. Più che un vaccino un mix, che associa la tecnologia mRNA al farmaco Keytruda di Merck (già in uso per il melanoma) che stimola il sistema immunitario affinché attacchi il tumore. I risultati, a sentir la casa farmaceutica, sarebbero ottimi. I test sono stati eseguiti su 157 pazienti con melanoma allo stadio 3 o 4 che si erano già sottoposti a interventi chirurgici. Ad alcuni pazienti sono state somministrate nove dosi ogni tre settimane per un anno. Altri invece hanno ricevuto solo il trattamento di immunoterapia Keytruda. Alla fine della fiera, la combinazione del vaccino Moderna e del farmaco Merck avrebbe ridotto il rischio di ricaduta o morte del 44% rispetto allo sola immunoterapia. La strada, insomma, pare tutta in discesa. Tant’è vero che Moderna sta seriamente pensando di avviare una serie di studi anche su altre forme di cancro e di investire risorse per implementare questi programmi. Certo è che, senza voler minimamente mettere in discussione la scienza, pare assai curioso che dopo anni ed anni di ricerca proprio adesso se ne escano con un vaccino contro il cancro.
Moderna: dal cilindro un vaccino anti-cancro
Che poi, sarebbe molto più utile trovare una terapia efficace. Perché se è vero che prevenire è meglio che curare, nella fattispecie questo tipo di prevenzione si porta appresso troppi chiaroscuri legati da una parte all’efficacia stessa del vaccino, e dall’altra agli eventuali effetti collaterali derivanti da una tecnologia, quella mRna, che di per sé non convince troppo. Anche perché poi: quando bisognerebbe farselo questo benedetto vaccino? I tumori, purtroppo, arrivano ad ogni età. Ci vacciniamo in culla? O, perché no, prima di venire al mondo! Qualcosa stride, e lascia l’amaro in bocca. Intanto da casa Pfizer e BioNTech annunciano l’avvio dei test clinici (ancora!) di fase 1 su un candidato vaccino anti-Covid a mRna di nuova generazione, potenzialmente efficace contro diverse varianti del coronavirus pandemico. Un prodotto jolly, che come il nero sta bene su tutto, studiato apposta per combattere contro il più ampio ventaglio di varianti (oramai hanno finito le lettere dell’alfabeto greco) e che va ad amplificare la risposta delle cellule T della memoria immunitaria allungando così la durata della protezione contro Covid-19. Insomma, sul fronte vaccini è tutto un fermento. A suon di dollari, ça va sans dire. Prima o poi, statene certi, se ne usciranno anche con il vaccino contro il reflusso esofageo, le emorroidi o l’impotenza. E lì avranno fatto veramente bingo, perché ce li vediamo eccome tutti i maschietti in fila per tre col resto di due a farsi sparare in corpo il siero che allunga la vita. E non solo.