Balenciaga: scarpe vecchie, soldi nuovi

- di: Barbara Bizzarri
 
Se è vero che la bellezza salverà il mondo, stiamo andando nella direzione opposta e il risultato è sotto gli occhi di tutti: ci avviamo placidamente verso il disastro e, nel cammino, cercano di venderci le loro merci che, detto per inciso, sono quasi sempre ridicole. Prendiamo per esempio l’ultima Biennale, dove qualcuno ha tentato di convincerci che un lampadario fatto di falli sia arte, e che qualcosa che appartiene a metà della popolazione mondiale debba galleggiare sulle nostre teste a mazzi. Mi sembra di ravvisare una lieve presa in giro, intanto Leonardo si rivolta nella tomba. Poi, c’abbiamo tutta una serie di brutture costosissime spacciate per meraviglie, perché ce lo meritiamo: siamo scemi, il re è nudo e ormai non si preoccupa neanche più di nasconderlo. Finiti i tempi della dipendenza di Audrey Hepburn dalla couture di Givenchy, archiviata la moda che fa sognare e lo stile che, secondo Chanel, può rendere immortali, restano i “messaggi” di stilisti a corto di idee e in cerca di scappatoie facili per farsi pubblicità con l’aria fritta: l’ultimo arriva da Balenciaga, che ha lanciato sul mercato una edizione limitata (ai gonzi, verrebbe da dire) in 100 esemplari delle sue Paris Sneakers: no, non sono le Converse, sebbene la somiglianza sia evidente, però costano 495 euro.

Per comprendere e toccare con mano lo sfascio, si devono sborsare 1450 euro

Con la nuova edizione si arriva a 1450 euro, ma la fantastica novità è che sono distrutte. Sdrucite. Luride. E perché lo sono? Perché, a quanto dice chi di moda ne capisce, la provocazione di Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga, non è mai fine a se stessa. La metafora è pregnante, il significato profondo: interessante! E quale sarebbe? Distruzione morte, dolore. The world is a mess, ma per comprendere e toccare con mano lo sfascio, si devono sborsare 1450 euro, sia mai vi basti non poter pagare le bollette per capire come stiamo messi. Anzi, se è così, le sneakers sono in pendant e, se si sporcano, la Maison comunica che “basta pulire con un panno morbido”. Manco a dirlo, sono quasi sold out o probabilmente lo diventeranno nei prossimi minuti. C’è addirittura chi ha paragonato le scarpe distrutte di Balenciaga alla Merda d’Artista di Pietro Manzoni, dimostrando di aver capito poco di entrambe, ma per fortuna esiste il web, dove ci si può distrarre leggendo commenti spassosi come questo:”le scarpe di Balenciaga sono un cosplay per ricchi che vogliono fare i poveri”, ha scritto qualcuno su Twitter. Come non pensare al buon Demna che legge e se la ride dei pirla che ci sono cascati di nuovo, mentre fa il pesce baleno alla Zio Paperone? È in occasioni come queste, fashion & hype, che sovvengono le parole presaghe e geniali di Steve Jobs: “Le persone non sanno cosa vogliono, fino a quando non glielo metti davanti”. Stavolta al modico costo di 1450 euro e, se chiedete lo sconto, siete dei parvenu incapaci di stare al mondo, che è triste e malato, e il vostro acquisto è lì per ricordarvelo. Perché Balenciaga taglia le scarpe, mica i prezzi. 
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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