Arredo, Mediobanca: per il 2022 prevista crescita delle vendite dell’8,5% e +8,1% di export
- di: Barbara Leone
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Buone notizie sul fronte arredo. Stando ai dati elaborati dall’Area studi Mediobanca, infatti, per il 2022 le imprese operanti nel sistema arredo italiano prevedono una crescita delle vendite dell'8,5% nominale ed export in aumento dell'8,1% nominale. Il report si basa su di un’indagine campionaria svoltasi tra marzo e aprile che ha per protagoniste 5200 imprese manifatturiere italiane medie e medio-grandi, le cosiddette imprese del IV Capitalismo, prevalentemente a controllo familiare. Il panel delle aziende oggetto di questo approfondimento si compone di 330 imprese attive nei comparti della lavorazione del legno, del mobilio e illuminazione e dei rivestimenti le cui vendite pesano per il 41,4% dell’intero sistema arredo italiano. Le imprese del IV Capitalismo del sistema dell’arredo italiano stimano un aumento del fatturato aggregato del 25% nel 2021 (+22% le esportazioni). Il comparto della lavorazione del legno è cresciuto del 37% (+21% l’export), i rivestimenti del 25% (+21% all’estero) e i produttori di mobilio e illuminazione hanno chiuso il 2021 con una crescita delle vendite del 23%, sia a livello nazionale che oltreconfine. Nel 2022 si stima un’ulteriore crescita delle vendite dell’8,5% nominale ed export in aumento dell’8,1% nominale, forti anche del fatto che circa il 65% delle aziende del IV Capitalismo si attende un beneficio diretto o indiretto dal Pnrr. Su alcuni settori le incognite pesano maggiormente. Sono infatti meno dinamiche le prospettive per i player della lavorazione del legno poiché più soggetti ai rincari di energia e alla carenza di materie prime. L’incremento nominale atteso delle vendite è pari al +6,7% (+4,2% oltreconfine).
I produttori di rivestimenti si attendono invece vendite in crescita dell’11,7% nominale (export +11,1%). Il comparto dei mobili e dell’illuminazione prevede un incremento dell’8,3% nominale sia in Italia che all’estero. Il quadro geopolitico attuale suggerisce una riorganizzazione della supply chain. Per fronteggiarne i rischi di rottura, il 77,8% delle società medie e medio-grandi del sistema arredo ha in agenda l’aumento o la diversificazione dei fornitori che si combina con la loro prossimità, considerata strategica dal 61,1% delle aziende. Minore preferenza per la riduzione dei suppliers o la loro integrazione (rispettivamente 11,1% e 7,4%). In media l’11% degli acquisti proviene da un fornitore straniero. Circa l’84% delle imprese ne ha almeno uno, tuttavia la produzione viene realizzata quasi integralmente in Italia. Il IV Capitalismo del sistema arredo è dunque un fenomeno autenticamente italiano per proprietà e organizzazione, ma con vendite oltreconfine rilevanti che superano il 52% di quelle totali. Quanto al contesto competitivo, la maggioranza delle imprese ritiene che il vantaggio dei concorrenti esteri stia nella maggiore dimensione (56,6%) e nei minori costi di produzione (45,3%). Il 52,8% delle imprese reputa che i competitor stranieri risiedano in Paesi più favorevoli alle imprese, dotati di una migliore Pubblica Amministrazione e di reti infrastrutturali più adeguate. Non viene invece percepita alcuna inferiorità circa la qualità dei prodotti, l’affidabilità e le competenze.
Le imprese del IV Capitalismo del sistema arredo hanno un assetto organizzativo che rispecchia la proprietà familiare: il 78% delle posizioni apicali delle imprese osservate è occupato da membri della famiglia. Tuttavia, le incertezze dell’ultimo biennio rendono improrogabili alcuni cambiamenti tra i quali il rinnovo della linea manageriale e l’aumento delle competenze. Si tratta di necessità dichiarate dal 57,5% delle imprese. Il 30% attribuisce priorità alla realizzazione di acquisizioni per crescere. Il 20% delle imprese prevede operazioni sul proprio capitale, attraverso la sua apertura oppure la sua cessione (entrambi 10%). È altresì noto che tutte le imprese familiari si trovano a dover affrontare, prima o poi, la questione del passaggio generazionale auspicabilmente in continuità con i valori e le tradizioni familiari. È questa un’esigenza avvertita dal 40% delle imprese rispondenti. Alcune, tuttavia, ne ritardano il processo: il 61,1% degli imprenditori riconosce nell’assenza di competenze/volontà degli eredi un impedimento in tal senso. Chi invece ha già affrontato e risolto la questione, lo ha fatto indicando anticipatamente un successore nella famiglia che potesse assumere deleghe operative in azienda (76,5% dei casi), trasferendo quote societarie alla nuova generazione oppure inserendo manager esterni (entrambi 35,3%). I risultati dell’indagine mettono infine in luce la centralità delle tematiche di sostenibilità dove l’attenzione verso l’ambiente è avvertita come fondamentale dall’88,3% delle imprese del IV Capitalismo del sistema arredo. Le principali priorità sono riconducibili alla riduzione degli scarti (76,3% delle rispondenti), al conseguimento di certificazioni ambientali (59,3%), al reperimento di professionalità specializzate (50,8%) e alla riduzione dei gas serra (49,2%). Lo strumento più utilizzato per la comunicazione dei temi Esg (Environmental social and governance) è un’apposita sezione del website aziendale (40,7%), mentre il 25,4% delle aziende predispone un rapporto ufficiale dedicato. Il 22% delle rispondenti dichiara di non effettuare alcuna comunicazione in merito.