Affittasi marito tuttofare, boom di richieste in Uk
- di: Barbara Leone
Il miglior modo per convincere la maggior parte dei mariti a fare qualcosa è di insinuare che sono troppo vecchi per farlo, disse una volta Shirley Maclaine. E chissà che non l’abbia fatto pure Laura Young, un’arguta trentottenne inglese madre di tre figli che ha avuto un’idea geniale. Anche se vecchia come la barba di Noè. Sono bastate poche parole: “affittate mio marito tuttofare”. E voilà, lo slogan promozionale è stato pubblicato su Facebook e Nexdoor scatenando un boom di richieste inarrestabile. Soprattutto da parte di donne sole, che erano poi le principali destinatarie dell’annuncio. Quaranta dollari all’ora, che sarebbero quarantasette euro. O, in alternativa, duecentocinquanta al dì per avere i servigi di suo marito James. Un omone di 42 anni che nella foto della reclame è vestito con la classica tuta alla ghe pensi mi. E che, giura la moglie, ha le mani d’oro e sa fare mille lavoretti. E no. Non sono i lavoretti che noi maliziosi potremmo immaginare nella nostra perfidia senza fine. Sono molto più terra terra, e senza mano morta. Come ad esempio montare le tende, sistemare il prato, aggiustare la tv, scartavetrare una credenza…
Affitta il marito a donne sole
Insomma, tutte quelle cose che in casa, rimanda oggi e rimanda domani, non si fanno mai. Anche perché nove volte su dieci quando chiediamo qualcosa a nostro marito la risposta è: dopo lo faccio. Un dopo putativo, s’intende. Vero è che ce lo potremmo fare da sole. Perché anche noi femminucce siamo capaci di maneggiare martelli e cacciaviti. E però sarebbe l’ennesima seccatura da sbrigare. In aggiunta a (in ordine sparso): fare la spesa, lavare, stirare, raccattare il delirio lasciato per casa, andare a parlare coi professori, prendere i figli a scuola e accompagnarli a calcio danza o quello che sia, convincerli a studiare, controllarli, ascoltarli, consolarli, chiamare la mamma, la suocera e l’amica del cuore che (beata lei) s’è lasciata col fidanzato, rattoppare i calzini, portare a pisciare il cane e dulcis (si fa per dire) in fundo essere pure carine e disponibili la sera. Quando vorresti solo sprofondare in un sonno profondo che duri almeno una settimana. E voi ci volete mettere pure in mano un martello? Non vi conviene, perché col martello potremmo pure sfogarci, che so, su quel quadro che vi piace tanto.
Boom di richieste per James
O sulla smart tv centocinquanta pollici dove guardate la partita disseminando sul divano patatine e noccioline che noi, manco a dirlo, dobbiamo ripulire. Ma poi: li avete mai visti gli uomini quando fanno bricolage? Sono tutti belli rilassati, appagati e tronfi come tacchini. Ovvio, scelgono loro come, perché e soprattutto quando. Che è sempre il dopo che verrà. Ben venga, dunque, un James qualunque che ce metta na pezza. E pure un po’ di calce, giacché si trova. Dal canto suo lei, Laura, conta i soldi. Dal momento che si è ritrovata in overbooking, subissata com’è messaggi e appuntamenti da gestire. E così quello che sembrava un escamotage per arrotondare è diventato una vera e propria attività. E però non s’è inventata niente di nuovo. I cosiddetti tuttofare esistono da quel dì anche da noi. Ma lavorano al nero. Tutto questo scalpore, forse, deriva proprio dal fatto che la coppia lo fa alla luce del sole e, quindi, rilasciando regolare fattura. Cosa che per noi è impensabile, dal momento che se pure viene il portiere ad aggiustaci lo scaldabagno gli ammolliamo un cinquantino senza batter ciglio perché questa è la regola. Chissà, però, cosa succederebbe con un annuncio simile ma a genere invertito: “affitto mia moglie tuttofare”. Come minimo avrebbero condannato il povero marito a una vita di bucato, rammendi e lucidatura argenti.