Il 25 Aprile: una festa di libertà

- di: Andrea Colucci
 
Domani è il 25 Aprile! Come ogni anno, già nei giorni precedenti le cronache si riempiono del dibattito tra le opposte fazioni relativamente al significato di questa giornata: le ammissioni solenni, le velate revisioni. Domani ci sarà da attendersi anche il solito balletto delle cifre in piazza: gli organizzatori delle manifestazioni diranno 100, le questure diranno 10. Vogliamo chiamarle cose già viste?!
Sarebbe, invece, una bella occasione domani quella di celebrare non solo la liberazione ma, soprattutto la festa della libertà.

Il 25 Aprile: una festa di libertà

Prendendo in prestito una bella immagine del costituzionalista Tommaso Frosini, pubblicata in un suo recente articolo, vorrei citare come lui uno dei padri costituenti, Pietro Calamandrei, il quale disse in un discorso ai giovani del 1955: “Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”. Se, quindi, la Costituzione è una carta di libertà, ebbene il 25 Aprile deve sintetizzare al meglio l'evento della liberazione e il concetto supremo di libertà.

Sarebbe bello domani, avere dichiarazioni ed enunciati in questo senso. Libertà e dignità come disse Calamandrei. Dichiarazioni cui facciano seguito fatti concreti. Il governo in carica, così come le opposizioni, quindi il parlamento tutto, hanno una bella occasione: forse un'occasione storica per alimentare il concetto supremo di libertà.
Le libertà da alimentare sono evidentemente quelle sviluppate dalla nostra carta costituzionale, ma non solo.

Libertà di trovare un lavoro per le centinaia di migliaia di giovani che lo cercano, libertà di salari equi, libertà di vivere in città sicure e a misura di una popolazione che, come sappiamo, sta rapidamente invecchiando Libertà -tanto per entrare con le mani nella minestra di questi giorni- di mettere al mondo figli senza il timore di non avere le risorse necessarie per farli crescere bene e di assicurargli un futuro dignitoso. Libertà di pagare tasse eque e funzionali allo sviluppo di una società realmente civile (in questo senso dovrebbe andare la legge delega di riforma approvata nelle scorse settimane).

Insomma, sarebbe bello pensare al 25 Aprile non come ad una data speciale del calendario cui fa seguito il suo giorno successivo.
Sarebbe bello pensare ad una data che sia un punto di partenza per una rinascita, nel senso più liberale del termine, per una società più giusta e inclusiva, così come l'avevano immaginata i nostri padri costituenti. L'antifascismo, che abbonda giustamente nelle dichiarazioni è ormai una figura retorica. Da non dimenticare certo ma un concetto sul quale fare uno, o forse dieci passi in avanti. La memoria è un concetto importante, ma da solo non basta garantire progresso e giustizia sociale.

Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli