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"La Diversità di Genere come Vantaggio Competitivo": al W7 il messaggio di Pontecorvo (Deloitte)

- di: Barbara Bizzarri
 
'La Diversità di Genere come Vantaggio Competitivo': al W7 il messaggio di Pontecorvo (Deloitte)

Intervenendo al Women7 Summit dedicato alle Pari Opportunità e tenutosi ieri e oggi presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, Barbara PontecorvoPartner & Tax & Legal DE&I Leader di Deloitte e capo delegazione W7 per Deloitte, ha dichiarato: “Negli ultimi dieci anni anche nel mondo del business è emerso con grande chiarezza come la diversità di genere abbia un impatto positivo sulle prospettive di crescita e di creazione del valore per le imprese e per l’economia”. Dopo il W7 giapponese del 2023, e dopo il passaggio di consegne con l’Italia a gennaio, quest’anno è il nostro Paese ad ospitare l’evento, in occasione della presidenza italiana del G7, e il summit vede la partecipazione di Deloitte in qualità di Knowledge Partner.

"La Diversità di Genere come Vantaggio Competitivo": al W7 il messaggio di Pontecorvo (Deloitte)

“L’importanza di politiche legate alla Diversity Equity & Inclusion (DE&I) è oggi riconosciuta da un numero sempre maggiore di leader e di organizzazioni, tuttavia, questa consapevolezza non sempre si traduce nella strutturazione di un team dedicato alla DE&I che possa implementare una strategia, monitorarne l’efficacia e accelerare un vero cambiamento culturale», ha detto Pontecorvo nel corso del panel “The Cost of Gender-Based Violence: The Power of Data. I benefici riscontrati sono numerosi: favorire la gender diversity e la leadership femminile porta le aziende a ottenere migliori risultati di business, a comprendere meglio le esigenze dei propri clienti e a rendere i team più creativi e innovativi ed inclini a promuovere e sviluppare nuove soluzioni, a ridurre gli errori nei processi aziendali e a migliorare i processi decisionali oltre che a trattenere e ad attrarre talenti”, ha spiegato Pontecorvo.

“Uno degli strumenti più preziosi che abbiamo a disposizione per intervenire sul gender gap è l’utilizzo e dei dati: l'analisi dei dati sulla forza lavoro, infatti, può aiutarci a identificare e affrontare in modo proattivo le disuguaglianze di genere nelle diverse fasi del percorso professionale (selezione, mantenimento e promozione). La ricerca di Deloitte “Women in the Boardroom”, ad esempio, mostra una significativa sottorappresentazione delle donne nelle posizioni di leadership nei vari Paesi: a livello globale, meno del 20% dei ruoli nei consigli di amministrazione è ricoperto da donne, e la cifra scende a uno scoraggiante 6% per i ruoli di amministratore delegato. Nonostante i progressi compiuti nel corso degli anni, il raggiungimento della parità di genere rimane un obiettivo impegnativo, per questo è necessario accelerare l'attuazione di misure mirate per affrontare le cause alla base dei problemi”, ha sottolineato Pontecorvo, aggiungendo che “dallo studio di Deloitte “Women @ Work”, inoltre, emerge che in più del 50% delle coppie le donne continuano ad avere una maggiore responsabilità nei compiti di cura della casa e della famiglia. L'impatto delle responsabilità domestiche sull'equilibrio tra lavoro e vita privata è spesso incompatibile con orari di lavoro rigidi e poco flessibili. Così, molte donne ancora oggi devono richiedere una riduzione dell'orario di lavoro, cosa che spesso influisce negativamente sulla propria autostima, sul riconoscimento professionale, sulle prospettive di carriera e sull'autonomia finanziaria”.

“Le tecnologie digitali e l'economia dei dati oggi hanno il potenziale per migliorare le modalità di lavoro. In questo contesto, l'occupazione femminile non deve essere un'alternativa alla vita familiare, ma un diritto fondamentale. Questa, ormai, è una consapevolezza anche nel mondo del business e per questo la promozione della diversità nel mondo aziendale sta diventando sempre più strategica. Migliorare la capacità di attrarre e trattenere i talenti femminili apre la possibilità di sbloccare il potenziale latente, fungendo da catalizzatore per la crescita economica e la creazione di valore non solo per le singole aziende, ma per l’economia nel suo complesso”, ha concluso Pontecorvo.

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