Visa: un network di network, leader in sicurezza e innovazione dei pagamento

- di: Redazione
 
Il recupero italiano sul terreno dei pagamenti digitali, la spinta su questo fronte determinata dalla pandemia da Covid-19, il bilancio sul cashback di Stato nello stimolare l’abbandono del contante, i pagamenti digitali come motore di cambiamento e valore per la società, le soluzioni innovative presentate da Visa, leader globale nelle tecnologie di pagamento, gli investimenti attuati e quelli previsti, gli effetti della Direttiva europea Psd2 sul mercato dei pagamenti, i programmi Visa per l’Italia, l’impegno per la Sostenibilità. Intervista a Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia.

Intervista a Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia

Dottor Stoppani, in tema di pagamenti digitali l’Italia sembra si sia decisa a recuperare il divario con gli altri Paesi europei, che comunque resta rilevante, come emerge dai dati pubblicati dalla BCE: in Italia vengono effettuate in media in Italia 80,7 transazioni pro capite con carta, a fronte di una media europea quasi doppia (145,8 transazioni). Qual è la situazione dal suo punto d’osservazione privilegiato? E quali sono gli strumenti di pagamento digitale che stanno crescendo di più tra carte prepagate e di debito, contactless, mobile, wearable payment e così via?
In Italia, così come in tutta Europa, lo scoppio della pandemia ha duramente impattato persone, società e imprese. Allo stesso tempo, le misure di contenimento dell’emergenza pandemica hanno contribuito ad accelerare il processo già in atto di transizione verso il digitale di consumatori e piccole e medie imprese. Oggi, oltre l’80% dei pagamenti in Europa fatti in negozio su rete Visa sono contactless, 7 su 10 in Italia (dati VisaNet a giugno 2021). Nel nostro paese, in particolare, l’incremento dei volumi dei pagamenti “senza contatto” su rete Visa è stato di circa il 30% se comparato con il periodo precedente allo scoppio della pandemia (dati VisaNet a giugno 2021 vs giugno 2019). Sul fronte dell’e-commerce, l’incremento delle transazioni online prosegue a doppia cifra, così come è sempre maggiore l’utilizzo dei pagamenti attraverso dispositivi mobili o come mezzo di accesso a servizi di interesse pubblico, come nel caso della mobilità urbana nelle aree abilitate.

Si sente affermare spesso che i pagamenti digitali siano un motore di cambiamento e valore per la società. Perché lo sono?

Oltre ai benefici tradizionalmente riconosciuti quali velocità, comodità e semplicità, i pagamenti digitali possono essere un valido alleato per supportare la digitalizzazione del Paese, permettendo per esempio alla Pubblica Amministrazione di essere più vicina alle esigenze dei cittadini, alle imprese di allargare le potenzialità del loro business oltre la dimensione fisica, agli esercenti locali di offrire ai loro clienti una più ampia scelta nell’utilizzare il sistema di pagamento con cui si sentono a più agio. Con enormi benefici anche per la comunità. L’esperienza contactless, per esempio, è diventata un fattore importante per rassicurare i passeggeri nel tornare a utilizzare il sistema di trasporto pubblico, con benefici diretti e indiretti anche in termini di impatto sull’ambiente. Il passaggio ai pagamenti digitali fornisce inoltre l’accesso a una molteplicità di dati aggregati, che possono fornire strumenti concreti per prendere decisioni più informate in diversi settori. È quanto, ad esempio, abbiamo recentemente realizzato in Grecia, con un accordo con il Ministero del Turismo, che grazie a queste informazioni potrà migliorare la gestione dei flussi turistici e sviluppare servizi sempre più in linea con le esigenze di visitatori e turisti. Riteniamo, infine, che i fondi europei possano essere un catalizzatore per accelerare gli investimenti in iniziative di digitalizzazione nel turismo, nella mobilità urbana e nella digitalizzazione del settore pubblico. Visa sta lavorando a stretto contatto con le autorità pubbliche per fare la propria parte nel raggiungimento di questi obiettivi.

Le soluzioni presentate da Visa all’ultimo Salone dei Pagamenti si innestano sull’analisi di come si evolveranno i pagamenti digitali nel futuro. Quali sono i tratti di questa evoluzione prevista dalla vostra analisi?

Per oltre 60 anni, Visa è stata impegnata ad offrire a persone ed aziende la possibilità di scegliere come pagare e come spostare il proprio denaro, innovando costantemente per rendere i metodi e i canali di pagamento nuovi e futuri migliori e più accessibili a tutti.
Guardando al futuro, sono convinto che l’Italia possa rappresentare un laboratorio di innovazione e di concorrenza nell’ambito dei pagamenti digitali. Visa gestisce una rete aperta: questo crea condizioni di parità in cui tutti possono essere inclusi e dove l’innovazione genera un’intensa concorrenza a vantaggio di tutti.
Dalle fintech alle banche più tradizionali, poiché adottiamo un approccio “aperto”, i nostri clienti e partner possono sfruttare la nostra tecnologia e sicurezza per innovare e fornire le migliori esperienze di pagamento per consumatori, imprese e commercianti.
Siamo una comunità di esperti, leader a livello mondiale nei temi cardine dell’innovazione, quali l’intelligenza artificiale, il digitale, le criptovalute, i servizi di open banking, e lavoriamo con i nostri clienti per sviluppare i migliori strumenti di pagamento e le tecnologie del futuro.

Negli ultimi 5 anni Visa ha investito 9 miliardi di dollari per alimentare VisaNet, l’avanzato sistema di elaborazione globale che fornisce pagamenti sicuri e affidabili in tutto il mondo. Su cosa saranno focalizzati i vostri investimenti nel futuro?
Visa è un’azienda basata sui dati: lo siamo stati sin dall’inizio. Da allora, abbiamo costruito un’attività globale affidabile che si basa sulla trasmissione sicura dei dati, spostando le informazioni da acquirenti, venditori e partner sparsi in più di 200 mercati e 160 valute diverse a livello mondiale. Affinché una rete sia affidabile e sicura, è necessario un continuo investimento in innovazione, tecnologia e infrastruttura. Abbiamo integrato nella nostra rete globale intelligenza artificiale e analisi dei dati per aumentare la capacità predittiva e di apprendimento e garantire così maggiore sicurezza e protezione da potenziali frodi alle oltre 600 milioni di transazioni che processiamo ogni giorno. Guardando al futuro, continueremo a far evolvere la nostra rete attraverso l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, aprendo l’infrastruttura a nuovi player fintech e a soluzioni innovative emergenti, coerentemente con la nostra strategia di “Network Of Networks”, ossia di rete progettata per includere qualsiasi nuova tecnologia, player o forma di transazione.

Quali sono, più nello specifico, i programmi Visa per l’Italia? Quali particolari iniziative sono in corso di sperimentazione nel nostro Paese?
Visa è prima di tutto un network tecnologico, e siamo costantemente impegnati nello sviluppo di soluzioni innovative per consumatori, imprese e pubbliche amministrazioni in Italia. Elementi come l’intelligenza artificiale, l’esperienza cliente, le criptovalute, i servizi di open banking, la sicurezza sono parte integrante dello sviluppo tecnologico che come Visa portiamo ai nostri clienti e parner italiani. Non offriamo però solo rete e tecnologia, ma anche supporto concreto al tessuto economico locale. Allo scoppio della pandemia, ci siamo da subito attivati per aiutare le PMI a sviluppare nuovi canali di commercio digitali in collaborazione con alcuni tra i principali attori del settore - tra cui Nexi, Vidra, Axepta, Axerve, Shopify. Stiamo lavorando con gli operatori del trasporto pubblico locale per promuovere una più efficiente mobilità di rete attraverso l’utilizzo dei pagamenti digitali che offrono ai passeggeri un modo più semplice e sicuro di viaggiare e rendono le stazioni e i mezzi di trasporto più efficienti. Inoltre, siamo impegnati a sostenere la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione locale e dei Municipi attraverso specifici progetti educazionali: un esempio è il programma di formazione ed educazione per i Comuni italiani sviluppato in partnership con Nexi.

‘Meet Visa’ è l’iniziativa con cui a luglio 2021 avete svelato il percorso evolutivo del brand Visa, mettendo in luce le diverse funzionalità della vostra rete e l’impegno a favorire l’inclusione economica a livello mondiale. In accordo con la strategia di business dell’azienda, questo progetto include il lancio di una campagna di marketing globale oltre che l’anteprima di un rinnovato look dell’iconico brand Visa. Ce ne può presentare i contenuti essenziali?
La nuova evoluzione del brand Visa punta a far conoscere meglio chi siamo e cosa facciamo: siamo un network di network, leader nella sicurezza e nell’innovazione, che connette persone, aziende, esercenti e facilita l’inclusione e la crescita economica in Italia e in tutto il mondo. La nuova immagine Visa ha puntato su una rivisitazione del brand in chiave digitale, vicino ai consumatori e per esprimere con più efficacia i valori alla base della nostra identità.

Capitolo Sostenibilità. Visa ha raggiunto la carbon neutrality nel 2020 e punta a zero emissioni entro il 2040, dieci anni prima rispetto ai termini dell’Accordo di Parigi sul clima. A novembre 2021 avete lanciato ‘Visa Eco Benefits’, un nuovo pacchetto di vantaggi incentrati sulla sostenibilità. Ce ne può parlare?

Visa contribuisce a un mondo più sostenibile utilizzando la propria rete, prodotti, servizi, dati e brand per supportare il commercio sostenibile e la transizione globale verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Visa Eco Benefits è il nuovo pacchetto progettato per gli istituti finanziari che emettono carte di pagamento per consentire e incoraggiare i propri clienti a impegnarsi in comportamenti di consumo più sostenibile. Ne è un esempio il Calcolatore dell’impronta di carbonio sviluppato con il nostro partner ecolytiq, che permette ai titolari di carta di credito di capire come le loro scelte di consumo incidano sull’ambiente. Più in generale, sul fronte sostenibilità, già nel 2020 abbiamo raggiunto la carbon neutrality delle nostre attività operative, proposito che intendiamo mantenere in futuro. In secondo luogo, abbiamo definito una strategia più ampia e a lungo termine, ponendoci l’obiettivo di raggiungere zero emissioni entro il 2040, un periodo di tempo che, come giustamente segnala, anticipa di almeno 10 anni gli accordi di Parigi sul clima.
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