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Vinitaly Usa: il vino italiano conquista Chicago

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Vinitaly Usa: il vino italiano conquista Chicago

A Chicago, al Navy Pier, il vino italiano è protagonista di Vinitaly USA, l’evento che unisce produttori, buyer, operatori e appassionati per mostrare il volto contemporaneo della viticoltura tricolore. La partecipazione di Coldiretti e Filiera Italia segna un passo importante per il settore: non solo esposizione di bottiglie ma anche racconto di territori, esperienze e valori.

Vinitaly Usa: il vino italiano conquista Chicago

Gli Stati Uniti restano infatti il principale mercato estero per il vino italiano, con un peso strategico in termini di export e di immagine. In un contesto di concorrenza sempre più agguerrita, dalla Francia al Nuovo Mondo, l’Italia deve difendere e ampliare il proprio spazio, puntando sulla qualità e sulla biodiversità.

Numeri di un settore identitario
Il vino italiano non è soltanto un comparto economico, ma una colonna dell’identità nazionale.
Secondo i dati diffusi durante la fiera, il settore vale 14,5 miliardi di euro di fatturato, conta 681.000 ettari di vigneti e vanta 570 varietà autoctone, il primato mondiale di biodiversità vitivinicola.

Questi numeri raccontano di un settore che rappresenta milioni di posti di lavoro tra agricoltura, trasformazione e distribuzione, ma anche di un patrimonio culturale da difendere.
La sfida per le imprese italiane è unire radici e innovazione, garantendo sostenibilità e capacità di raccontare i territori a un pubblico globale.

La selezione che racconta i territori

Nel cuore della manifestazione, allo stand C10/I10-I11-I12, il vino diventa narrazione.
La selezione proposta da Coldiretti è stata curata da Diana Lenzi, già presidente dei giovani agricoltori europei, con l’obiettivo di offrire un viaggio tra le regioni vitivinicole italiane: dai rossi strutturati della Sicilia ai bianchi freschi del Friuli, dalle bollicine della Franciacorta e del Prosecco ai vitigni minori delle aree interne.

“Quella di Chicago è una selezione che racconta i territori e che porta avanti il percorso di internazionalizzazione del vino italiano”, ha spiegato Carmelo Troccoli, direttore della Fondazione Campagna Amica, sottolineando come la sfida non sia solo commerciale ma anche culturale.

Un dialogo con il nuovo pubblico

L’obiettivo dichiarato è intercettare il nuovo consumatore americano, sempre più interessato al racconto dietro la bottiglia e alle esperienze legate al turismo enogastronomico.
“Non basta vendere – sottolineano da Coldiretti –. Bisogna far vivere il vino come esperienza, legata al territorio, alla sostenibilità, al rispetto delle radici”.

In questa prospettiva, i produttori puntano a conquistare la fascia dei giovani adulti tra i 30 e i 40 anni, più sensibili alle storie autentiche, all’origine dei prodotti e al valore ambientale delle scelte di consumo.
L’enoturismo diventa quindi parte integrante della strategia: un modo per unire il fascino dell’Italia con la qualità del suo vino.

L’Accademia della cultura enogastronomica
Vinitaly USA è stato anche il palcoscenico per presentare il lavoro dell’Accademia della cultura enogastronomica italiana, promossa insieme al Ministero degli Esteri per diffondere nel mondo il sapere legato al cibo e al vino italiani.

L’iniziativa mira a formare operatori, ristoratori e comunicatori capaci di trasmettere valori e competenze e di promuovere un consumo consapevole e sostenibile.
Per Coldiretti, si tratta di un tassello essenziale per proteggere il patrimonio italiano dalle imitazioni e rafforzare il brand Made in Italy sui mercati internazionali.

Tra tradizione e futuro
Il successo della presenza italiana a Chicago conferma che il vino, più di altri prodotti, può essere un ambasciatore di cultura e identità.
La sfida, come ricordano gli operatori, sarà mantenere alta la qualità e continuare a investire in ricerca, promozione e comunicazione.

Con oltre 14 miliardi di euro di valore e una filiera che abbraccia aziende familiari e grandi cooperative, il settore vitivinicolo italiano resta un motore economico e simbolico per il Paese.

Un’occasione per il Made in Italy

La tappa di Vinitaly USA dimostra che il Made in Italy agroalimentare può crescere all’estero quando unisce tradizione, innovazione e racconto.
A Chicago, tra degustazioni, incontri B2B e momenti di formazione, il vino italiano ha riaffermato la propria capacità di dialogare con mercati diversi, senza perdere l’autenticità che lo rende unico.

In un momento in cui la competizione globale e i cambiamenti climatici impongono nuove sfide, il successo della manifestazione rappresenta un segnale di fiducia: il vino italiano non è solo un prodotto, ma una storia collettiva di territori, persone e culture, pronta a parlare al mondo con una voce riconoscibile e forte.

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