Dal superamento dei turni spezzati all’introduzione di un turno unico di otto ore con due giorni di riposo settimanale, fino alla creazione di foresterie moderne per accogliere i lavoratori del turismo e le loro famiglie, complete di servizi e spazi di socialità: ecco alcune delle buone pratiche emerse durante l’incontro "Turismo e imprese: nuovi modelli di business, innovazione e sviluppo del capitale umano", organizzato a Venezia da Manageritalia Veneto e Ciset con il focus di attrarre e fidelizzare i lavoratori del settore turistico, un comparto cruciale per l'economia della regione.
Veneto, turismo e nuove strategie: turni unici, welfare aziendale e foresterie per attrarre lavoratori
La sfida del capitale umano, soprattutto in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, è al centro del progetto quadriennale "Turismo: Giovani – Imprese – Lavoro", promosso da Manageritalia Veneto e Ciset, con il supporto di Confcommercio Veneto, Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto. Il progetto mira a coinvolgere istituzioni, imprese e scuole in un percorso di riflessione e innovazione sul futuro del turismo in Veneto, valorizzando il capitale umano come elemento fondamentale per la competitività.
Innovazione tecnologica e welfare al centro del dibattito
L’incontro, tenutosi nella suggestiva cornice della Scuola Grande di San Marco a Venezia, ha visto la partecipazione di manager, imprenditori del turismo, istituzioni locali e accademici, tra cui Lucio Fochesato, presidente di Manageritalia Veneto, e Michele Tamma, presidente del Ciset. Al centro del dibattito, la necessità per le imprese di innovare i processi di gestione del personale, migliorare l’organizzazione del lavoro e adottare modelli di welfare capaci di premiare l’impegno individuale.
Lucio Fochesato ha sottolineato l'urgenza di prepararsi per il 2026: "Le Olimpiadi saranno il vero banco di prova per il turismo veneto. Non possiamo permetterci di perdere tempo. Dobbiamo mettere al centro della nostra offerta non solo la qualità dei servizi turistici, ma soprattutto il valore del nostro personale". Per attrarre nuovi lavoratori nel settore, secondo Fochesato, è necessario "costruire nuovi modelli di business che, anche grazie alle tecnologie, valorizzino il lavoratore con contratti vantaggiosi e percorsi di carriera professionalizzanti, elementi indispensabili per rendere il settore nuovamente attrattivo".
Capitale umano e flessibilità: una nuova sfida per il turismo
Michele Tamma del Ciset ha evidenziato come il mercato del lavoro e le esigenze dei giovani stiano cambiando: "Le nuove generazioni, in particolare la Gen Z, cercano flessibilità e vogliono conciliare vita professionale e personale. Tuttavia, c’è anche l’esigenza di garantire una stabilità minima per permettere a imprese e lavoratori di investire reciprocamente e crescere". L’evoluzione del mercato richiede quindi un equilibrio tra flessibilità e sicurezza, per mantenere alta la competitività delle imprese e valorizzare le persone.
Simone Venturini, assessore al Turismo del Comune di Venezia (nella foto), ha evidenziato l’importanza di migliorare le condizioni di vita per i lavoratori nelle città turistiche: "L’alloggio, i trasporti e stipendi adeguati sono fondamentali per garantire una buona qualità della vita. Come amministrazione, stiamo collaborando con associazioni di categoria e imprenditori per individuare soluzioni che rendano il lavoro nel turismo sostenibile e attrattivo".
Carenza di personale qualificato e nuove opportunità
L’indagine presentata dall’Ufficio Studi Cgia di Mestre ha fotografato la situazione attuale del comparto turistico veneto: nel 2023 sono attive oltre 36mila imprese, con più di 51mila sedi operative. Il settore registra un +7% rispetto al 2019, ma la carenza di personale qualificato rimane un problema critico. Tra il 2019 e il 2023, sono state effettuate oltre 14.500 assunzioni, di cui 10.400 giovani tra i 15 e i 29 anni, mentre le assunzioni di lavoratori over 55 sono aumentate del 4,3%. Tuttavia, il settore continua a essere poco attrattivo per i laureati, con un calo del 16%, mentre crescono le assunzioni di lavoratori senza titolo di studio (+75%).
Le soluzioni per il futuro
Tra le soluzioni discusse per affrontare la carenza di personale qualificato, è emersa la necessità di rivedere l’organizzazione del lavoro, introducendo turni più flessibili e migliorando i benefit per i dipendenti. È fondamentale anche offrire percorsi di formazione che permettano ai lavoratori di acquisire competenze spendibili sul mercato e individuare chiari percorsi di carriera per garantire una crescita professionale ed economica.
Infine, un tema particolarmente sentito è quello dell’alloggio per i lavoratori. Le foresterie, pensate non solo come semplici alloggi ma come veri e propri spazi per la socialità e il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie, possono rappresentare una leva importante per attrarre e fidelizzare il capitale umano nel settore turistico.
L’incontro ha dimostrato come il turismo veneto si stia preparando a grandi sfide, e soprattutto come la valorizzazione del capitale umano sia la chiave per un futuro prospero e sostenibile.